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Stefano Domenicali, Chairman e CEO Lamborghini, lascia il Toro per Liberty Media

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Da gennaio prossimo guiderà le sorti della Formula 1 e non solo

Automobili Lamborghini annuncia che il Chairman e CEO Stefano Domenicali lascerà il suo incarico alla guida della Casa del Toro per intraprendere da gennaio 2021 nuove e prestigiose sfide professionali.

A partire dal suo ingresso nel 2016, in quattro anni Domenicali ha guidato Lamborghini attraverso un periodo storico cruciale di grande trasformazione con l’introduzione di Urus, più di 700 nuove assunzioni, un raddoppio dei volumi globali e una crescita significativa della notorietà del marchio su scala mondiale”: questo l’annuncio della Lamborghini, asciutto come sempre accade in questi casi.

Una svolta epocale ed esistenziale che costituisce un ulteriore riconoscimento delle capacità gestionali e professionali dimostrate da Stefano Domenicali prima nei suoi ben 24 anni di Ferrari e poi nei successivi 4 anni in Lamborghini.

L’italiano sostituirà quindi il baffuto Chase Carey (che resterà come Presidente non esecutivo) al vertice del circus  della Formula 1 già nella prossima stagione, una posizione di assoluto prestigio; non sarà una sedia comoda per il manager romagnolo vista dell’introduzione del nuovo regolamento F1 che si applicherà al Mondiale 2022 ma anche, a nostro avviso, per il clima avvelenato che ha caratterizzato la massima Formula in questi ultimi anni, a partire dal «chiacchierato» strapotere Mercedes ai tanti veleni che agitano il Circus sino alla mancanza di trasparenza di certe decisioni quali il recente patto FIA-Ferrari in seguito al quale le Formula Uno di Maranello, che già non brillavano, sono diventate l’ombra di loro stesse.

Chi è Stefano Domenicali

Nato nel 1965 e laureato nel 1991 in Economia e Commercio presso l’Università di Bologna, il 26enne nativo di Imola entra in Ferrari dove si occupa inizialmente dei rapporti con la Fiat per essere cooptato, qualche tempo dopo, nella squadra corse del Cavallino Rampante. Nel 1995 verrà nominato capo del personale della gestione sportiva, nel 1996, team manager della scuderia di Maranello, nel ’97  Direttore sportivo, carica che ricoprirà sino al 2007. Nel 2008 diverrà Team principal in sostituzione di Jean Todt divenuto nel frattempo Amministratore Delegato del Cavallino; nel 2014 lascia la Ferrari, che inizia la sua fase discendente con l’avvento dei motori ibridi, per entrare in Audi come vice-President of New business initiatives di cui divenne poco dopo Presidente. Nel 2016 Domenicali viene nominato Presidente e AD di Automobili Lamborghini che sotto la sua guida praticamente raddoppia, in soli quattro anni, il fatturato rispetto alla gestione precedente.

È membro del FiA World Motor Sport Council e Presidente della Single Seater Commission (cosa che lo ha mantenuto in contatto con il Motorsport ancora di più che non la brillante attività sportiva di Lamborghini); nel suo ruolo di prossimo Presidente e CEO di Formula 1, sarà assistito – fra gli altri – da Ross Brawn, altro illustre ex di Maranello.

Domenicali ha così commentato all’ANSA il suo prossimo passaggio alla FIA: “Sono entusiasta di entrare a far parte dell’organizzazione della Formula 1, uno sport che ha sempre fatto parte della mia vita. Sono nato a Imola e vivo a Monza. Sono rimasto in contatto con lo sport attraverso il mio lavoro con la Commissione monoposto della FIA e non vedo l’ora di entrare in contatto con i team, i promotori, gli sponsor e molti partner in Formula 1 mentre continuiamo a portare avanti il business. Gli ultimi sei anni in Audi e poi alla guida di Lamborghini mi hanno dato una prospettiva ed esperienza più ampie che porterò in Formula 1”.

Va ricordato che verso marzo-aprile di quest’anno si ricorsero alcune voci su un possibile ritorno ai massimi vertici di Maranello proprio di Stefano Domenicali che però smentì con decisione dichiarando al Corriere della Sera “Tornare in Ferrari? Di vero c’è che sono Presidente della commissione FIA per le vetture monoposto. E che resto un appassionato di F1. Ma rimango dove sono – spiegò Domenicali nello scorso aprile al «Corriere della Sera» – Quando si parla di Ferrari le notizie diventano incontrollabili. Conosco Elkann da anni, conosco quell’ambiente da una vita. Certo che ci parliamo, ci confrontiamo sui temi chiave del mondo automobilistico. Ma l’ipotesi di tornare a Maranello resta un pettegolezzo senza fondamento“.

[ Giovanni Notaro ]