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Ferrari SF1000, la sfida della rossa nel mondiale di Formula Uno

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Mille come i Gran Premi sinora disputati dalla Scuderia più amata del mondo che, con questa, ha progettato e costruito ben 60 monoposto della massima Formula

 

La cornice della presentazione è stata decisamente patriottica: il Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia ha ospitato infatti una serata di gala all’insegna non solo della tecnica ma anche di alcuni dei valori – arte, architettura e musica – che assieme ad altri come bellezze naturali, cultura e cucina rendono un unicum il nostro politicamente mal gestito paese.

Dopo l’introduzione musicale composta per l’occasione dal Maestro Leonardo De Amicis, seguita da una performance del DJ Benny Benassi, è stata la volta di Louis Camilleri, AD del Cavallino che ha introdotto Mattia Binotto, Team Principal e Managing Director della Scuderia che ha subito svelato la SF1000 che, pilotata da Vettel e Leclerc scenderà in pista per il primo sake-down il prossimo 19 febbraio a Barcellona in occasione dei primi test pre-stagionali.

Ed eccoci alla SF1000 realizzata sulla base dell’evoluzione, non rivoluzione, dei concetti-base della monoposto 2019:

Aerodinamica e dimensioni: la SF90 era caratterizzata da bassa resistenza all’avanzamento pagata però con un carico aerodinamico migliorabile; questo significava alta velocità di punta e possibilità di sorpasso che spesso venivano poi vanificate, o perlomeno ridotte, dalla difficoltà di sfruttare appieno gli pneumatici fattore cruciale che nella nuova monoposto dovrebbero stato eliminato o perlomeno ridotto.

Il muso è del tutto simile a quello visto lo scorso anno a Singapore:

  • simili due profili alari collegati ai piloni di sostegno dell’ala anteriore la cui zona esterna continua ad essere molto scarica in modo da dirigere il flusso d’aria all’esterno delle ruote anteriori;
  • analogo il sistema S Duct che convoglia il flusso di aria turbolenta nella parte inferiore del naso per poi espellerla al di sopra della vettura stessa.

Le fiancate ora molto corte – un’evoluzione di quelle della vettura dello scorso anno – sono ispirate a quelle della Red Bull. La collocazione, sempre in alto, dei condotti per il raffreddamento dei radiatori ha permesso di mantenere nella parte bassa una svasatura di generose dimensioni che faciliterà l’effetto di downwash a favore dell’aderenza del retrotreno. Molto curata (e probabilmente sempre ispirata alla Red Bull) l’aerodinamica laterale delle pance caratterizzata dalla presenza di complessi deviatori laterali e dall’introduzione di un doppio profilo a forma di boomerang ed una zona Coca Cola molto rastremata.

Altra novità è rappresentata dalla nuova forma degli specchietti retrovisori che pur mantenendo i due classici supporti (su cockpit e parte iniziale delle pance) si presentano con una carenatura che agisce come deviatore di flusso.

L’airbox del tutto simile a quello della SF90 ne mantiene sia la forma triangolare e sia le due piccole corna che dovrebbero garantire una miglior pulizia del flusso d’aria diretto verso il retrotreno della vettura.

Infine vale ricordare che il passo è stato leggermente ridotto grazie all’adozione di nuova e più compatta e leggera scatola del cambio in carbonio la cui forma dovrebbe permettere l’adozione di un diffusore più efficiente rispetto a quello del 2019.

L’ala posteriore è simile a quella utilizzata alla fine della scorsa stagione.

Sospensioni: confermato anche qui lo schema «Singaporegno»: l’anteriore con il push rod fissato sul montante in modo da ridurre il sottosterzo alle basse velocità con presenza del terzo elemento a controllo idraulico e il bracket di ancoraggio del triangolo superiore maggiormente dimensionato.

Il controllo idraulico delle 4 sospensioni faciliterà l’aumento del carico (meccanico ed aerodinamico) anteriore alle basse velocità in curva, mentre il nuovo diffusore ed il nuovo alettone posteriore amplificheranno l’aderenza del retrotreno.

La nuova Ferrari SF1000 ha ora una livrea rosso opaca, più scura rispetto a quella della precedente monoposto.

 

Scheda tecnica ufficiale

Telaio in materiale composito a nido d’ape in fibra di carbonio con protezione halo per l’abitacolo.

Cambio longitudinale Ferrari a 8 marce più retro con comando semiautomatico sequenziale a controllo elettronico con cambiata veloce.

Differenziale autobloccante a controllo idraulico.

Freni a disco auto ventilanti in carbonio Brembo e sistema di controllo elettronico sui freni posteriori.

Sospensioni anteriori a puntone (schema push-rod). Sospensioni posteriori a tirante (schema pull-rod).

Motore

  • Cilindrata                                                                  1.600 cc
  • Giri massimi                                                              15.000
  • Sovralimentazione                                                     Turbo singolo
  • Portata benzina                                                         100 kg/hr max
  • Quantità benzina per gara                                          110 kg
  • Configurazione                                                          V6 90°
  • Alesaggio / Corsa                                                      80 mm. / 53 mm.
  • Valvole                                                                     4 per cilindro
  • Iniezione                                                                Diretta, max 500 bar

Sistema ERS

  • Energia batteria                                                        4 MJ
  • Potenza MGU-K                                                         120 kW
  • Giri max MGU-K                                                        50.000
  • Giri max MGU-H                                                        125.000

[ Giovanni Notaro ]