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Citroën C3 Aircross PureTech, il test della versione 110 S&S EAT6 Shine

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Compatta fuori, ben abitabile dentro, linea gradevole e dinamica; agile, equilibrata e parca su strada, il bagagliaio è «giusto» ma la sua flessibilità aiuta

Progettata per essere quanto più flessibile possibile, la C3 Aircross della Casa francese sta raccogliendo la non facile eredità della Cactus e proprio per questo si pone, con i suoi 4,15 metri di lunghezza e le sue caratteristiche globali che fra poco analizzeremo punto per punto, come una vettura non solo poliedrica e ben sfruttabile ma anche intrigante e sbarazzina.

L’altezza da terra della C3 Aircross è superiore a quella della sorella C3, in particolare nel modello «Shine» – oggetto del nostro test – che si avvale anche di ruote da 17”. Per questo, guidando la C3 Aircross si domina la strada e si controlla il traffico meglio che se si fosse su una berlina convenzionale; per gli sterrati ed il fuoristrada non impegnativo si può anche contare sul sistema Grip Control® con Hill Assist Descent.

Esterni e corpo vettura

La Citroën C3 Aircross è lunga 4,15 metri, larga 1,76 e alta 1,64 metri con un passo di 2,60 metri mentre l’altezza dal suolo è aumentata di 2 cm rispetto alla C3 che adotta la medesima piattaforma (peso a vuoto 1.126 kg).

L’immagine dinamica e sbarazzina ma, al tempo stesso, solida e consistente si deve alle fiancate e al muso alti che fanno apparire la superficie vetrata più contenuta di quanto non sia.

Guardando il frontale, l’attenzione si focalizza sui gruppi ottici sdoppiati i cui principali di forma squadrata, incassati nel fascione paraurti, sono separati dalla presa d’aria centrale che integra il porta targa; in alto troneggiano le slanciate luci diurne, unite da leggeri elementi orizzontali, il cui andamento lineare si interrompe al centro per parafrasare con la doppia losanga il logo della Casa del double chevron.

La parte inferiore del fascione – un elemento a se stante che ospita tre ulteriori prese d’aria rettangolari smussate – viene esaltata dalla colorazione a contrasto che prosegue sui codolini, sul rivestimento sottoporta ed infine sul fascione posteriore anch’esso caratterizzato da un inserto, verniciato come quello anteriore, che esalta la presenza di tre elementi ammortizzanti; in pratica, una ripetizione estetica che giova all’omogeneità degli esterni.

Passando alle fiancate, salta immediatamente all’occhio l’assenza degli airbump laterali che, elemento caratterizzante della Cactus, hanno lasciato il passo a codolini in plastica scura posti a protezione e sottolineatura estetica dei passaruota; una sostituzione tutt’altro che spiacevole che dona maggiore leggerezza alla fiancata.

Il lato B di questa C3 Aircross è caratterizzato, con forse ancora più decisione che non all’anteriore, dai gruppi ottici effetto 3D, ulteriormente evidenziati da inserti nero lucido posti ai lati del grande portellone; completano la cromia esterna e il quadro complessivo i grandi retrovisori esterni e le barre porta tutto, ugualmente verniciati a contrasto.

Infine, sempre a proposito di scelte cromatiche, richiamiamo l’attenzione sulle diverse possibilità di personalizzazione estetica basate su vernici metallizzate (650 euro) e non, sulla colorazione a contrasto del tetto (nero, bianco o arancio a 400 euro) e sulla presenza di diversi pacchetti comprendenti barre porta tutto, calotte in tinta degli specchietti, profili dei fari e il profilo del settore centrale dei cerchi nella stessa tinta.

Interni

Diciamo subito che, rispetto a quelli della Cactus, gli interni della C3 Aircross sono più vicini al nostro gusto; giovani e sbarazzini, sostituiscono (lo avevamo sottolineato nell’anteprima) un pizzico di sostanza con colori e dettagli tipicamente francesi. L’abitacolo ha dalla sua ampiezza e flessibilità di utilizzo anche se, posteriormente, i passeggeri di altezza superiore a 1 metro e ottanta potrebbero avere, in particolare se avete deciso di optare per il tetto panoramico che ruba circa 4 centimetri, problemi con la testa.

Qualcosa da eccepire sulla capienza del vano bagagli (il cui piano di carico è peraltro posizionabile su due livelli) ma, a favore, va sottolineato che i suoi 410 litri (circa 30 in meno rispetto alla Cactus) possono arrivare a 520 litri lavorando sullo scorrimento del divano posteriore frazionabile in 2 parti indipendenti e sull’inclinazione del suo schienale che, se completamente abbattuto, porta la capienza a 1.289 litri); per contro più si porta avanti il divano, meno spazio rimane per le gambe dei passeggeri che lo occupano.

Per il resto (tanto) solo note positive: la qualità è in netto progresso rispetto a quella della Cactus a partire dalla plancia «monolitica», rivestita in modo ricercato con fascia centrale in tessuto, al sedile del passeggero anteriore ripiegabile «a tavolino» (lunghezza di carico: 2,40 m), dalle poltrone anteriori piuttosto accoglienti e ben rifinite al divano posteriore volutamente piatto a vantaggio dell’abitabilità; presenti anche diversi vani portaoggetti e, nella console centrale, una zona di ricarica wireless per lo smartphone.

I finestrini sono ora tutti elettrici mentre il piantone del volante è regolabile sia in altezza che in profondità.

Connettività e Infotainment

La Citroën C3 Aircross offre di serie (a partire dall’allestimento intermedio) la connettività del Touch Pad 7”, concepito come plancia di comando ed incorporante quindi climatizzazione, radio, telefonia e sistema di navigazione 3D Connect Nav, abbinato a servizi di connessione come TomTom Traffic.

L’utilizzo del Touch Screen centrale risulta facile ed intuitivo, compresi i comandi del climatizzatore che ha abbandonato i classici comandi separati a favore di questi a schermo, ma basta farci l’abitudine mantenendo sempre l’attenzione sulla strada.

Presente anche la funzione Mirror Screen, compatibile con i protocolli Android Auto, Apple Car Play e MirrorLink, nonché l’Head-Up-Display a colori, che fornisce al conducente le informazioni utili alla guida direttamente nel suo campo visivo.

Equipaggiamenti della versione in prova

Ottimo il livello di dotazioni di serie di questa versione «Shine», top di gamma oggetto del test; a parte le dotazioni di sicurezza, più avanti elencate, nell’esemplare in prova erano presenti: retrovisori ripiegabili elettricamente, riconoscimento dei limiti di velocità, sedile posteriore scorrevole e ripiegabile 1/3-2/3 con bracciolo centrale e apertura per gli alzacristalli anteriori e posteriori elettrici sequenziali, barre al tetto Orange, Bluetooth, presa USB e presa Jack, calotte dei retrovisori Orange, chiusura centralizzata con telecomando, Citroën Connect Nav, Citroën Connect Box, Citroën LED diurni, climatizzatore automatico, fari fendinebbia con funzione cornering light, presa 12 V anteriore, Radio MP3 con comandi al volante e 6 altoparlanti, retrovisore elettrocromatico oggetti più lunghi, sensori di parcheggio posteriori, tergicristallo automatico con sensori pioggia, Touch Pad 7’’ con funzione Mirror screen.

Tali dotazioni erano ulteriormente arricchite dalla presenza di optional come Pack Park Assist, Pack Safety Family, Pack Techno HiF, tetto Ink Black in vetro panoramico apribile, Pack Color Orange, Grip Control con Hill Assist Descent, cerchi in lega 17’’ 4 EVER, ruotino di scorta e KeyLess Access&Start. Il tutto per un prezzo, chiavi in mano, di 27.200 euro.

Sicurezza

I test effettuati lo scorso anno dall’Euro NCAP, l’ente indipendente europeo che certifica il grado di sicurezza dei nuovi modelli lanciati in ambito UE, hanno attribuito alla C3 Aircross il punteggio massimo di 5 stelle.

Lusinghieri punteggi assegnati alla protezione degli occupanti adulti (85%) a quella sui bambini (82%), mentre superiori o pari alla sufficienza sono stati la protezione pedoni (64%) ed i sistemi di sicurezza attiva (60%).

Presenti: ABS, ESP, ASL, accensione automatica dei fari e funzione «Follow me home», airbag frontali e laterali a tendina, avviso di superamento involontario delle linee di carreggiata, Coffe Break Alert, Hill Assist.

Meccanica

Il sistema sospensivo anteriore è composto da assale pseudo McPherson con bracci inferiori triangolati, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici telescopici e barre antirollio, mentre quello posteriore è caratterizzato dalla presenza di una traversa deformabile con barra stabilizzatrice.

L’auto in prova era spinta da un propulsore PureTech 110 S&S EAT6 da 110 cavalli (81 kW) con consumi ed emissioni di CO2 dichiarati nel ciclo misto rispettivamente di 5,6 l/100 km/h e 126 g/km.

Le altre motorizzazioni disponibili per l’Italia sono: tre benzina 1.2 tre cilindri (PureTech 82, PureTech 110 S&S e PureTech 130 S&S) e due diesel 1.6 quattro cilindri (BlueHDi 100 e 120 S&S), con la possibilità di montare il cambio automatico EAT6, solo sulla versione da 110 cavalli.

Su strada

Fatti pochi chilometri l’aggettivo che per primo viene in mente è equilibrata: stiamo guidando un piccolo crossover dalla grande omogeneità di comportamento. Lo sterzo è confortevole in città ma al tempo stesso preciso in curva e in velocità poiché mette le ruote esattamente come guidatore comanda anche nella guida brillante purché non si arrivi al limite: in questo caso, il rollio diventa ancora più avvertibile e la fisica prende il sopravvento mentre l’auto, pur sempre una trazione anteriore, tende ad allargare la traiettoria. È sufficiente però alzare il piede dall’acceleratore per riportare il muso in traiettoria. Le sospensioni assorbono correttamente le sconnessioni degli asfalti romani come quelle delle strade bianche della campagna viterbese.

Su questo tipo di fondi, questo piccolo SUV se la cava senza impuntamenti grazie anche al Grip Control (optional abbinato all’aiuto elettronico nelle discese ripide) ed alle 5 impostazioni della rotella posta davanti al tunnel centrale (Standard, Sabbia, Fuoristrada, Neve ed ESP OFF) che modifica i parametri di funzionamento (e quindi le risposte) di motore, freni, controllo di trazione e dell’ESP che frena la ruota motrice che perde aderenza trasferendo al tempo stesso la coppia all’altra ruota motrice; a questo si aggiunge l’azione, quando necessaria, dell’Hill Assist Descent, l’efficace assistente alla discesa. Il dispositivo è abbinato ai pneumatici M+S da 17” sulla Shine del test che, se da una parte danno il loro meglio su fondi inconsistenti (pioggia, neve, fanghiglia), dall’altra mostrano qualche limite sull’asciutto e in fase di frenata.

Promosso, con piccole riserve, il cambio automatico a 6 marce con convertitore di coppia: piuttosto rapido e soft nella marcia tranquilla non collabora con convinzione quando si schiaccia l’acceleratore a fondo per richiedere l’innesto della marcia inferiore in vista di un sorpasso.

Buono il rendimento del tre cilindri 1.2 turbo benzina PureTech da 110 cavalli e 205 Nm di coppia, abbinato al cambio automatico EAT6 sempre pronto a spingere e sempre piuttosto silenzioso. Questa combinazione fa raggiungere alla C3 Aircross i 183 km/h con un’accelerazione 0-100 km/h in 10,6 secondi.

I consumi dichiarati dalla Casa sono di 5,6 l/100 km nel ciclo misto, ma quello da noi rilevato si avvicina ai 7 circa. D’altra parte sappiamo tutti che i metodi di rilevamento omologati dall’UE si avvicinano più alla teoria che non alla pratica.

Successo annunciato…

Il mercato si inchina al nuovo modello del double chevron. Lo dicono i numeri: a soli dieci mesi dal lancio, il nuovo crossover compatto della Casa francese ha raggiunto le 100.000 unità vendute, di cui circa 15.000 in Italia. Un successo che ricalca le orme della sorella C3, che però raggiunse lo stesso risultato in soli sei mesi. Intanto Citroën conferma il suo ruolo da protagonista del mercato registrando una crescita del +9% nelle vendite mondiali nel primo semestre, con un volume record in Europa che non si verificava da 7 anni.

[ Tony Colomba ]

I NOSTRI VOTI
Qualità prezzo
80 %
Posizione di guida
86 %
Cruscotto
78 %
Visibilità
80 %
Comfort
82 %
Motore
82 %
Ripresa
76 %
Cambio
78 %
Frenata
88 %
Sterzo
87 %
Tenuta strada
86 %
Dotazione
86 %
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