Sul circuito «Grand Prix de France» analizziamo l’impegno dei sistemi frenanti Brembo utilizzati nella classe regina in quinta gara del Campionato del Mondo 2018
Siamo giunti al quinto appuntamento del Mondiale 2018, in programma dal 18 al 20 maggio, sul leggendario circuito di Le Mans. Il circuito francese è stato costruito nel 1965 attorno alla pista della 24 Ore di Le Mans, con cui condivide un terzo del tracciato. Intitolato ad Ettore Bugatti, ha ospitato per la prima volta il Campionato del Mondo della 500 nel 1969, ma solo dal 2000 è sede permanente del GP di Francia. Lungo 4.185 metri, è stato interamente riasfaltato ad ottobre 2016, per la prima volta in 12 anni: il nuovo manto stradale garantisce una migliore aderenza, permettendo così di scaricare più coppia frenante rispetto alle edizioni precedenti al 2017.
Il rettilineo d’arrivo misura solo 674 metri ma la presenza di numerosi altri rettilinei permette ai piloti di raffreddare agevolmente i dischi in carbonio Brembo. Per scongiurare il rischio opposto, molti dei piloti potrebbero adottare dischi freno con fascia frenante bassa.
Brembo infatti mette a disposizione di tutti i piloti dischi in carbonio con diametro di 320 mm e con diametro di 340 mm, a fascia alta e bassa, per garantire in ogni tracciato il corretto range di funzionamento in termini di temperatura.
In particolare i dischi da 340 mm a fascia bassa hanno un comportamento termico simile ai dischi da 320 mm a fascia alta, ma, variando il diametro del disco, danno la possibilità di generare coppie frenanti superiori a pari pressione di esercizio.
Anche in caso di pioggia, i piloti dovrebbero usare i dischi in carbonio, opportunamente protetti da specifiche cover che hanno la funzione di garantire ai dischi in carbonio il corretto range di funzionamento, in termini di temperatura e a causa dei repentini cambiamenti meteorologici non è infrequente da parte dei piloti il ricorso a dischi in acciaio. Ricordiamo che i dischi in carbonio, oltre a richiedere temperature minime di esercizio difficilmente ottenibili in caso di pioggia, si caratterizzano anche per un tipo di frenata piuttosto decisa e poco adatta a condizioni di scivolosità tipiche del bagnato mentre i dischi in acciaio, con il loro maggior peso rispetto al carbonio, contribuiscono a dare maggior stabilità all’avantreno della moto in condizioni di scarsa aderenza come il bagnato.
L’impegno dei freni durante il GP
Ogni giro, sono 28 quelli complessivi, i piloti utilizzano i freni 9 volte per un totale di 29 secondi, un valore non disprezzabile considerando che si tratta della terza pista più corta del Mondiale: solo il Sachsenring e Valencia vantano una minor lunghezza.
Infatti l’uso dei freni occupa il 32% della gara ed è una delle percentuali più alte del Mondiale 2018. Molto alta è anche la media delle decelerazioni massime sul giro: gli 1,17 g sono oltre tutto superiori alla decelerazione che offre una supercar come la Chevrolet Corvette Z06.
Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 12 quintali, valore raggiunto anche da Aragon e Motegi: in pratica ogni minuto di gara un pilota è chiamato ad uno sforzo di quasi 28 kg.
Le frenate più impegnative
Delle 9 frenate del Circuit Bugatti 2 sono classificate come impegnative per i freni, 3 di media difficoltà; mentre le restanti 4 hanno un’incidenza leggera sugli impianti frenanti.
Peraltro le 2 curve più dure sono numericamente in successione (la 8 e la 9), anche se separate da un rettilineo piuttosto lungo.
La staccata più complessa e la più impegnativa è quella alla curva 9: le MotoGP vi arrivano a 294 km/h e frenano fino a scendere a 107 km/h in 4,5 secondi durante i quali percorrono 239 metri.
In questo punto i piloti esercitano un carico di 6,6 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione di 1,5 g.
Impressionanti gli 11,5 bar di pressione raggiunti dal liquido freno Brembo HTC 64 T, cioè quasi il doppio della pressione di una bottiglia di champagne.
Impegnativa per i freni è anche la curva 8, nonostante le moto vi arrivino con minore velocità: le MotoGP passano da 250 km/h a 82 km/h in 4,2 secondi percorrendo nel frattempo 183 metri, l’altezza della Tour Triangle che sta per essere costruita alle Porte di Versailles. Anche in questo caso la decelerazione è di 1,5 g ma il carico sulla leva «solo» di 6,4 g.
Prestazioni dei freni Brembo
I freni Brembo hanno vinto le ultime 24 edizioni del GP di Francia, incluse le 18 disputate ininterrottamente sul Circuit Bugatti. Nelle ultime 6 edizioni hanno sempre vinto i piloti spagnoli: il primatista in MotoGP è Jorge Lorenzo con 5 vittorie, seguito da Valentino Rossi con 3, ma l’ultima è del 2008.
Il primo pilota a vincere su questa pista è invece stato il pluri-campione Giacomo Agostini nel 1969: all’epoca i freni Brembo non erano ancora usati nelle competizioni ma negli anni Ottanta il pilota italiano ha voluto i freni Brembo per il team Yamaha che gestiva nella classe 500.