337 equipaggi al via. Tra le 142 moto verso il traguardo in Argentina del 20 gennaio, favorito lo squadrone KTM, incalzato da Husqvarna, Yamaha e Honda
È scattata con la Befana la 40a edizione della Dakar, il rally-raid più famoso del mondo che dal 2009 si disputa in Sudamerica pur conservando il nome della Capitale senegalese e lo spirito africano della corsa.
Tra 337 equipaggi al via si contano 142 moto che affronteranno gli 8.793 chilometri di gara (di cui 4.329 cronometrati), suddivisi in 14 tappe prima del traguardo di Cordoba del 20 gennaio. Il percorso si snoda tra la sabbia peruviana, le montagne boliviane e le asperità argentine.
Scorrendo la lista degli iscritti, si contano tra le due ruote 88 KTM, 18 Husqvarna, 14 Yamaha, 9 Honda, 3 Kawasaki e una Suzuki.
Tra i favoriti spicca lo squadrone KTM comandato dal britannico Sam Sunderland, al via con il pettorale numero 1 in virtù della vittoria conquistata l’anno scorso, seguito da Toby Price, Matthias Walkner ed Antoine Meo.
La Yamaha scommette sui giovani, a cominciare da Adrian Beveren, Xavier de Soultrait e dall’argentino Franco Caimi.
Honda invece punta sull’esperienza di Joan Barreda e Paulo Gonçalves, affiancandogli i più giovani Kevin Benavides e Ricky Brabec.
Gli italiani fanno il tifo per Alessandro Botturi su Yamaha e Jacopo Cerutti su Husqvarna, oltre che per Alessandro Ruoso su KTM, senza dimenticare gli esordienti Maurizio Gerini e Fausto Vignola su Husqvarna, seguiti da Gabriele Minelli e Livio Metelli su KTM.
Record di iscritti per la categoria «Original by Motul», che vede 28 protagonisti di una corsa ancora più estrema senza alcuna forma di assistenza al seguito: ogni inconveniente, guasto o problema tecnico deve essere risolto autonomamente dal pilota. L’ex ufficiale Yamaha Oliver Pain, ora su KTM, è tra i favoriti in questo manipolo di puristi delle due ruote.
[ Daniele Venturi ]