A quattro anni dalla presentazione, la DS 5 è stata rinnovata nei contenuti e nell’estetica, perfezionando ulteriormente quell’inimitabile stile di cui è portatrice. L’auto consolida così, definitivamente, quell’identità a se stante che l’ha resa unica, e inaugura il nuovo marchio «premium» del gruppo PSA nel modo migliore: aggiudicandosi il premio «Auto Europa 2016». Il nostro test su strada
Guai a chiamarla «Citroën»: il modello di gamma del costruttore francese, adesso, è soltanto Nuova DS 5, senza più alcun collegamento formale con la Casa del «double chevron». L’intera gamma DS si stacca così dal marchio d’origine e, come ogni marchio premium che si rispetti, assume una veste autonoma e ben definita. Proprio come le Lexus nei confronti di Toyota, o il brand Infiniti verso Nissan.
La Nuova DS 5 sostituisce il modello lanciato quattro anni orsono, ed è in vendita da pochi mesi. Il restyling di metà carriera ha inaugurato il fondamentale processo identitario della gamma DS. La validità del progetto e la modernità della linea hanno permesso interventi moderati e, in molti casi, percepibili solo a un occhio attento.
I precedenti test della DS 5, da noi provata nella versione HDI due litri, e in quella «top» ibrida a trazione integrale, ci avevano già abituato a uno stile all’avanguardia, all’ottimo comportamento dinamico, e soprattutto alla raffinatezza e all’elevata attenzione ai dettagli: ciò premesso, ci siamo avviati alla prova curiosi di approfondire in quale direzione si sarebbero orientati i cambiamenti apportati.
Il nuovo frontale, che connota in modo inequivocabile la svolta premium esibendo – e con giusta fierezza, verrebbe da dire – il nuovo monogramma «DS», è l’aspetto preminente sotto il profilo estetico. Calandra, fari e prese d’aria laterali sono adesso ancora più in linea con lo stile innovativo della vettura. L’inconfondibile silhouette – di dimensioni adeguate ma non aggressive – è armonizzata da qualunque angolazione la si osservi: il profilo cromato allungato, che va dalla punta del faro fino ai vetri anteriori, attira tutti gli sguardi ed enfatizza lo stile esterno. E gli indicatori di direzione, con quel funzionamento «a scorrimento», impossibile da non notare, sembrano voler mettere la firma su un’auto inconfondibile. Così come la parte posteriore è sottolineata dalle sei linee di luce, assieme ai due tubi di scarico integrati nel paraurti.
Una executive su strada, lunga quattro metri e mezzo
La cura per i particolari assume ora il valore tipico della gamma DS: nell’abitacolo della Nuova DS 5 – la cui accessibilità esprime il senso dell’accoglienza, tenuto conto della non eccessiva altezza dell’auto – viene riproposto questo concetto in ogni dettaglio. Ritroviamo così materiali autentici, come l’alluminio sulle maniglie delle porte, il metallo sul pomello del cambio e lavorazioni esclusive e uniche. A partire dallo stile del sedile in pelle. La nuova DS 5 è una delle poche vetture a proporre ben tre diversi tipi di pelle, tra cui quella in nappa pieno fiore e in semi-anilina, una delle più pregiate al mondo, raramente utilizzate nel settore automotive. Una DS 5 ogni cinque vendute presenta la lavorazione «a cinturino di orologio» in pelle semi-anilina.
Sono poi ora disponibili nuove personalizzazioni interne a due tinte nero e blu zaffiro, e decorazioni interne in metallo con lavorazione che riflette il motivo DS sulle maniglie delle porte, e sulla consolle centrale. Inedita anche la tinta di carrozzeria blu zaffiro, un colore fine che enfatizza sempre più l’identità e l’eleganza dell’ammiraglia DS. Che sembra più lunga dei suoi quattro metri e mezzo, e che regala le sensazioni di un piccolo, prezioso jet executive.
Posto guida: luminoso, ergonomico, aviatorio. E ancora migliorato
L’aggiornamento della DS 5 ha confermato, come nella versione d’origine, il netto richiamo alle tecnologie dell’aviazione moderna: pur senza snaturare il concetto di automobile, il posto guida riprende le caratteristiche estetico-funzionali di un jet.
L’elemento più rappresentativo di questa impostazione è senz’altro il tetto Cockpit: le tre distinte vetrature superiori (schermabili opportunamente, e singolarmente, con tendine elettriche) creano altrettanti punti luce per un ambiente luminoso inedito e personale, in ogni condizione di tempo. Il posto di guida avvolge discretamente il conducente, dimostrando l’intenzione dei progettisti di studiarlo attorno a lui. A garantire l’assoluto comfort, i sedili con funzione massaggio e memorizzazione, la climatizzazione bizona, l’Hi-Fi System della Denon e la funzione Keyless Access&Start anche per le porte posteriori: non serve nemmeno estrarre la chiave dalla tasca: basta avvicinarsi all’auto, e questa «riconosce» il proprietario. Che non deve fare altro che metterla in moto premendo l’apposito tasto, e allontanarsi quanto basta perché si chiuda automaticamente. Completano il quadro i retrovisori esterni riscaldati. Che a ogni spegnimento dell’auto si ripiegano su loro stessi, per prevenire danneggiamenti accidentali (la funzione è ovviamente escludibile, se necessario).
Seduti al posto guida ritroviamo la caratteristica disposizione dei principali comandi, riuniti in due console centrali: una nella parte inferiore del cruscotto e l’altra nel sottotetto, con push, rotelle e toggle switch specifici, sempre ispirati all’aeronautica. La vocazione high-tech dell’auto continua con il Touch Pad da 7 pollici, a colori: questo nuovo sistema offre un accesso facilitato a tutte le funzioni della vettura (dalla navigazione alla musica) e semplifica l’ergonomia dell’abitacolo. Sulla consolle centrale vi sono ora ben 12 pulsanti in meno, in ossequio alle attese della clientela, sempre più orientata a una sobria raffinatezza ma spesso scoraggiata, per dirla tutta, da quei cruscotti talmente complicati al punto da risultare incomprensibili. Questo display di ultima generazione permette anche la funzione New Mirror Screen, che consiste nella duplicazione dello smartphone per poterne utilizzare le applicazioni in tutta sicurezza. Unici piccoli nei, l’assenza delle utili maniglie di appiglio sotto il montante superiore, e la capacità di carico delle tasche laterali migliorabile. Ma il vano centrale posto sotto la consolle è, per contro, enorme: può accogliere senza problemi anche oggetti di grandi dimensioni, come due bottiglie.
Obiettivo: garantire sicurezza e serenità
La Nuova DS 5, estremamente avanzata in termini di sicurezza attiva e passiva (5 stelle Euro NCAP), dispone dell’offerta DS Connect Box con il Pack SOS&Assistance, un sistema innovativo che permette le chiamate automatiche d’emergenza o di assistenza localizzata, con l’invio dei soccorsi in caso di necessità. Il pulsante rosso è posto in ottima evidenza, nella parte finale della pulsantiera sul tetto.
Per garantire sempre più confort e sicurezza, saranno disponibili tre nuovi pack:
● Pack Monitoring: agenda virtuale delle manutenzioni, con monitoraggio automatico del chilometraggio e promemoria per le manutenzioni future, eco-driving (consigli personalizzati sulla base dello stile di guida rilevato) e rapporto di utilizzo (che sintetizza l’utilizzo del veicolo).
● Pack Mapping: localizzazione del veicolo, visualizzazione dei percorsi e informazioni sull’utilizzo del veicolo in caso di prestito.
● Pack Tracking: geolocalizzazione del veicolo in caso di furto.
La Nuova DS 5 inaugura infine l’applicazione mobile MyDS, compatibile iOS/Android, per accompagnare il cliente negli spostamenti (prima, durante e dopo la guida) e offrire servizi intuitivi e innovativi. Dando nel frattempo tutte le informazioni relative al proprio veicolo e alle offerte specifiche per i clienti DS, sempre più accolti in un mondo esclusivo a loro dedicato.
La maggior parte degli equipaggiamenti che abbinano la sicurezza al confort sono già disponibili fin dal primo livello di finitura. Il sistema di sorveglianza dell’angolo morto (SAM) si aggiunge all’offerta di equipaggiamenti, che comprende l’avviso di superamento involontario della linea di carreggiata e la commutazione automatica degli abbaglianti.
https://youtu.be/7TJXwUpzohY
Vi sono poi i proiettori direzionali, che insieme alla funzione Cornering Light dei fendinebbia ottimizzano l’illuminazione, la partenza assistita su pendenza, il controllo della traiettoria e la funzione antipattinamento intelligente, la telecamera di retromarcia e il sistema Color Head Up Display di proiezione dei dati di guida.
Le motorizzazioni
La Nuova DS 5 dispone degli ultimi motori progettati dal gruppo PSA, necessariamente aggiornati per rispondere alle specifiche imposte dalle normative Euro6. Il range dei motori proposti, benzina o diesel, offre una potenza variabile da 120 a 210 cavalli, una coppia compresa tra i 240 e i 400 Nm, e un attento rispetto dell’ambiente: i consumi si mantengono tra 3,8 l/100 km e 4,4 l/100 km per i Diesel; mentre le emissioni di CO2 sono tra 135 g/km e 144 g/km per i motori benzina. Discorso a parte, per la motorizzazione Hybrid 4×4, che produce 90 g/km di CO2 e dichiara un consumo di 3,5 l/100 km su percorso misto. L’insieme di queste prestazioni permette alla nuova DS 5 di posizionarsi al livello dei migliori concorrenti nel settore premium.
È da poco disponibile la motorizzazione benzina da 210 cavalli, la THP 210 S&S che completa il ventaglio di proposte in gamma, affiancandosi alla già esistente THP 165 S&S EAT6, con cambio automatico a 6 marce di ultimissima generazione e che consuma 5,9 l/100 km su percorso misto, vantando emissioni di CO2 di 135 g/km: un risparmio di 30 g/km, pari al 18% rispetto alla precedente versione Euro5 con 155 cavalli.
Questo motore, grazie a una pressione d’iniezione massima di 200 bar, e alla tecnologia Stop&Start (con motorino di avviamento rinforzato), fornisce una potenza massima di 121 kW (165 cv CEE) a 6.000 giri/min. La coppia massima che si ottiene è di 240 Nm sin da 1.400 giri/min, e resta costante fino a 4.000 giri/min, con un notevole comfort di guida ai bassi e medi regimi.
La gamma diesel è denominata BlueHDi, e schiera propulsioni di nuova generazione, che permettono prestazioni di alto livello, consumi ed emissioni di CO2 particolarmente contenuti. Le motorizzazioni diesel dispongono del modulo SCR (Selective Catalytic Reduction), posizionato a monte del filtro antiparticolato additivato: l’unico sistema di post-trattamento in grado di ridurre contemporaneamente fino al 90% delle emissioni di NOx, e fino al 4% le emissioni di CO2. Le quattro versioni diesel spaziano dalla millesei BlueHDi 120 S&S, la cui offerta più «performante» in termini di consumi, di emissioni di CO2, e di coppia (3,8 l/100 km, 100 g/km di CO2, 300 Nm di coppia) la rende una vettura di riferimento sul segmento D.
Al vertice, troviamo la Ibrida Diesel-Elettrica Hybrid 4×4, che abbina le prestazioni su strada del motore Diesel all’efficienza della propulsione elettrica. La versione garantisce sensazioni di guida prestazionale (200 cv, 4 ruote motrici, guida elettrica su percorso urbano, funzione boost in accelerazione), abbinate a emissioni di CO2 molto basse (90 g/km) e un consumo di 3,5 l/100 km, ridotto a 3 l/100 km con un utilizzo urbano. La Nuova DS 5 ibrida è un vero e proprio veicolo poliedrico: il comando sulla consolle centrale permette di selezionare una delle 4 modalità di funzionamento: Auto, Zero Emission Vehicle (ZEV), 4 ruote motrici (ruote anteriori con motore termico e ruote posteriori con motore elettrico), e Sport (utilizzo massimo del motore elettrico in aggiunta al motore termico).
La gamma diesel è completata dal duemila, declinato nelle varianti da 150 e 180 cavalli di potenza: la prima dichiara un consumo di 4,0 l/100 km ed emissioni di 103 g/km di CO2, cioè un risparmio di 22 grammi rispetto al precedente motore 2.0 HDi 160 Euro5. Cresce anche la coppia massima ora di 370 Nm a 2.000 giri/min.
Test su strada della «180 cavalli» diesel
Più prestazionale, infine, la BlueHDi 180 S&S EAT6, dotata di cambio automatico adattivo a sei rapporti e oggetto della nostra prova. Rispetto al precedente motore da 160 cavalli, talvolta spigoloso nell’erogazione, abbiamo riscontrato una fluidità inaspettata e un sincero piacere di guida ad alto livello, grazie al connubio tra una potenza più che elevata (133 kW) e un’altrettanto adeguata coppia massima (400 Nm a 2.000 giri/min). I 20 cavalli in più rispetto al precedente modello sono stati ottenuti dall’integrazione di un nuovo turbo a geometria variabile, e dall’aumento della pressione di sovralimentazione e di quella di combustione. Con l’introduzione di alberi di equilibratura è stato possibile elevare il tenore di comfort acustico e ridurre, ulteriormente, le vibrazioni: tant’è che in certe condizioni di percorso ci è sembrato di viaggiare come su un’auto dotata di motore elettrico.
La Nuova DS 5 BlueHDi 180 S&S EAT6 ha inoltre le emissioni di CO2 al miglior livello del segmento (110 g/km di CO2). I consumi dichiarati (4,3 l/100 km) ci sono apparsi decisamente credibili, considerando che l’auto è stata impiegata, per circa duemila chilometri, sia sulle statali che in lunghe trasferte autostradali, così come in città che sul misto.
La sorprendente elasticità di funzionamento si è infatti riflessa positivamente sui consumi, effettivamente contenuti: in autostrada, ambiente ideale della Nuova DS 5, è difficile scendere, mantenendosi a velocità codice, al di sotto dei 16-17 km/litro. Altro componente che ci è piaciuto moltissimo, il cruise control: una volta intuito il funzionamento, diventa un fedelissimo alleato del guidatore, che può gestirlo in modo ottimale rendendo anche le trasferte più lunghe gradevoli e riposanti.
Il lungo passo, e la posizione delle ruote quasi alle estremità del corpo vettura, rendono l’auto sempre piantata al terreno. Silenziosa alle andature costanti (un po’ meno nelle accelerazioni più rapide), potente e confortevole come un jet executive, ha uno sterzo preciso e stabile, non propriamente leggero a tutto vantaggio della sommessa vocazione prestazionale dell’auto. Il raggio di sterzo è comunque ottimo: quasi da taxi inglese, per intenderci.
La forma del volante, rastremata nella parte inferiore, può infastidire qualcuno nei percorsi con molte curve, come in quelle strade di montagna piene di tornanti. Più di una volta, poi, ci siamo sorpresi a «cercare» invano con le mani gli inesistenti comandi del cambio al volante.
L’EAT6 ha i rapporti ben spaziati, è rapido e gradevole nel funzionamento ma, se per una qualsiasi ragione il guidatore volesse gestirlo in manuale, può soltanto azionare la leva centrale, e selezionare le marce spostandola avanti o indietro.
Impeccabili stabilità e tenuta, pressoché assente il rollio. Anche in questo caso si avverte l’impegno dei progettisti verso quel netto miglioramento rispetto alla «vecchia» DS 5, quando ancora si chiamava Citroën: i collegamenti al suolo sono stati radicalmente modificati, e l’auto monta ora ammortizzatori con tecnologia PLV (Preloaded Linear Valve). Una tecnologia che assicura una migliore fluidità alla compensazione degli sforzi nell’ammortizzatore, attenua le imperfezioni della strada e riduce i sobbalzi, aumentando al tempo stesso il comfort di marcia. Con l’occasione, è stata aumentata l’escursione degli ammortizzatori. Il risultato è ora un assetto più morbido, che permette di mantenere il veicolo ben stabile a terra, filtrando le vibrazioni. In certe condizioni di tracciato, tuttavia, le sospensioni sono ancora piuttosto «secche».
Ottima la visibilità anteriore, un po’ meno l’angolo anteriore destro, scarsa quella posteriore: eccellente, per contro, l’assistenza della telecamera e dei sensori, con i percorsi guidati ben visibili sul display centrale.
…e la Nuova DS 5 venne eletta «Auto Europa 2016»
Lo scorso 6 ottobre, presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, al termine del convegno annuale UIGA (Unione Italiana Giornalisti Automotive), si è svolta la premiazione per l’assegnazione del titolo «Auto Europa 2016».
Ed è stata proprio la Nuova DS 5 a prevalere tra 21 finaliste, aggiudicandosi la maggioranza dei voti (184) espressi dai giornalisti italiani specializzati, vincendo su concorrenti agguerrite come Fiat 500X e Jeep Renegade. Per una curiosa coincidenza, la Nuova DS 5 è stata premiata nello stesso giorno di 60 anni prima nel quale venne presentata la Citroën DS 19. Il 6 ottobre 1955, infatti, al Salone di Parigi veniva lanciata quella che sarebbe divenuta un’icona dell’automobilismo mondiale.
Il criterio per definire il panel delle vetture finaliste del premio Auto Europa UIGA è il periodo di commercializzazione, che nell’ultima edizione era compreso dal 1/9/2014 al 31/8/2015. Le auto nuove ammesse alla selezione dovevano essere prodotte in Europa in almeno 10mila unità nel periodo preso in considerazione. Per le vetture sportive, la produzione non doveva essere inferiore alle 500 unità. Requisito fondamentale è quello della novità, sia dal punto di vista tecnico che del design.
[ Alessandro Ferri ]