La linea di Juke è un concetto unico, che va oltre l’idea di stile. È il biglietto da visita di una delle auto più originali degli ultimi anni. Il capofila dei crossover compatti nel segmento B è stato presentato al Salone di Ginevra del 2010, e lanciato sul mercato nell’ottobre dello stesso anno. Ristilizzato nel 2014, lo abbiamo provato a lungo nella versione 1.2 DIG-T
I clienti più fedeli, che hanno acquistato il crossover della Casa giapponese al suo esordio e hanno poi aspettato il restyling del 2014 per sostituirlo con un Juke che fosse ancora più Juke, sostengono che questa vettura “o la si ama, o non la si conosce”. L’estetica, in effetti, non lascia per nulla indifferenti: la parte inferiore ha tutti gli elementi di un SUV, muscolosa nelle forme, e grandi ruote che lasciano intendere i valori di robustezza strutturale di cui l’auto è portatrice. Sollevando lo sguardo, dalla linea di cintura in poi si svelano gli stilemi filanti di una vettura sportiva, agile e disinvolta. La fanaleria, inconfondibile, contribuisce non poco a esaltare un design sorprendente, concentrato in poco più di quattro metri e con un’altezza da «SUV». Perché Juke, fra le altre cose, ha questo di bello: riprende i vantaggi del comportamento stradale dei SUV, ma senza voler essere un SUV a tutti i costi. Un’auto nata per essere un modello iconico, riuscendoci fin dal primo istante: e il mercato, cogliendo di sorpresa i soliti scettici che non mancano mai, ha premiato un approccio coraggioso e innovativo. La prima serie di Juke è stata infatti venduta in quasi mezzo milione di pezzi (135.000 solo nel 2013), diventando il secondo modello Nissan più venduto in Europa, dopo il «fratello maggiore» Qashqai, che rappresenta un punto di riferimento per un successo da emulare (Qashqai è la sesta auto più venduta in UE, e prima nella categoria crossover).
Juke, oggi
Nel 2014, a quattro anni dal lancio, è arrivata la seconda serie di Juke. Non era facile rinnovare un design unico e originale ma, evidentemente, più sono ambiziosi i risultati che si prefigge, maggiori sono le possibilità di ottenerli. La rivisitazione di Nissan Juke ha esaltato le doti sportive dell’auto e ha comportato l’avvento di numerose tecnologie innovative: è stato così introdotto un nuovo programma di personalizzazione a 360 gradi, sono arrivati nuovi motori di ultima generazione e il sistema di infotainment NissanConnect. Interventi anche sulla sicurezza, con il sistema Nissan Safety Shield e l’«Around View Monitor». La clientela più esigente ha particolarmente apprezzato la possibilità di avere il tetto apribile in vetro, e i fari allo Xeno. Ancora più gradito, infine, l’ampliamento del bagagliaio, punto debole della precedente versione, ora più capiente del 40% e ancora più versatile. Lo spazio è stato portato a 354 litri nelle versioni a due ruote motrici. In più, è stato lanciato un programma di personalizzazione che consente ai clienti di definire le caratteristiche di Juke in base a gusti personali ed esigenze: si chiama Nissan Design Studio e propone una vasta scelta di colori e temi, sia per l’esterno che per gli interni del veicolo.
I cambiamenti introdotti hanno comunque interessato l’estetica: coda e frontale sono stati lavorati per sottolineare raffinatezza e sportività. I nuovi cerchi in lega, esclusivi, sono consonanti agli interventi sui propulsori: è stata messa a punto l’unità 1.6 DIG-T, ed è disponibile una nuova motorizzazione, frutto del downsizing: un 1.2 turbo da 115 cavalli, con una coppia discreta (190 Nm), nato per ottimizzare le performance riducendo consumi ed emissioni. Ed è stata proprio questa la versione che abbiamo avuto a disposizione nella nostra prova su strada.
Il design
I gruppi ottici anteriori, ridisegnati, adottano la classica forma a boomerang vista sulla 370Z e su Qashqai e Murano e, come su questi modelli, integrano luci diurne a Led a doppia intensità. Sono disponibili i fari allo Xeno per una migliore visibilità, con nuovi coprilente. La calandra incorpora una nuova griglia a V più massiccia, mentre gli elementi inferiori sono stati rinforzati con nuove guarnizioni sotto il paraurti. Nei retrovisori esterni sono inserite le strisce a led degli indicatori di direzione e, dove previsto, le microcamere dell’Around View Monitor.
In coda, il paraurti è diventato più aggressivo, in perfetto abbinamento con le nuove luci a boomerang – anch’esse con tecnologia a Led – che donano a Juke una presenza inconfondibile anche di notte. Dieci i colori disponibili per la carrozzeria, di cui tre nuovi: Sunlight Yellow metallizzato, Ink Blue metallizzato e rosso pieno.
I cerchi possono essere in acciaio o in lega da 16 pollici per i modelli Visia entry-level, o in lega da 17 e 18 pollici con varie finiture per le varianti Acenta e Tekna.
Programma Nissan Design Studio
La personalizzazione diventa un concetto chiave della filosofia di Juke con i nuovi «pack» Nissan Design Studio, che permettono di realizzare configurazioni su misura del veicolo, scegliendo colori e dettagli sia all’interno che all’esterno. Nella versione di serie, gli interni di Juke giocano sui sofisticati toni del grigio, creando un ambiente elegante e ultramoderno.
Chi però volesse qualcosa di più, può enfatizzare ulteriormente l’audacia e il dinamismo del look: il programma di personalizzazione Nissan Design Studio offre la possibilità di inserire accenti colorati – rossi, bianchi, neri o persino giallo acceso – nella consolle centrale, come finitura delle porte, intorno alle bocchette di ventilazione e nelle impunture di volante, pomello del cambio, sedili e della grande palpebra che racchiude la strumentazione, anch’essa rivestita in pelle. In base al modello, gli interni possono essere in due tipi di tessuto, Comfort e Sport, o in pelle nelle versioni top di gamma.
Per quanto riguarda gli esterni, Juke Design Studio si distingue sulla strada con quattro colori (rosso, bianco, nero e giallo) e varie opzioni di personalizzazione per le calotte dei retrovisori, le cornici dei fari, le modanature dei paraurti e altri dettagli.
Per finire, alle numerose opzioni di personalizzazione dei pacchetti Nissan Design Studio si aggiunge una colorata gamma di cerchi in lega da 18 pollici, disponibili nelle stesse tonalità della carrozzeria (rosso, bianco, nero e giallo acceso) per un look totalmente coordinato.
Nuovo sistema NissanConnect
Come gli altri crossover della gamma, Juke è dotato dell’ultima versione del sistema multimediale integrato NissanConnect, con touchscreen a colori da 5,8 pollici, che ora offre la connettività con gli smartphone e l’accesso a una ricca serie di app per la musica, i social network, le radio via Internet e molto altro. Il navigatore satellitare di ultima generazione sfrutta la tecnologia Google Online Search, con informazioni sempre aggiornate per trovare stazioni di servizio, ristoranti, alberghi e altri punti di interesse lungo il percorso. La ricerca si può effettuare tramite i comandi vocali di Google, senza staccare le mani dal volante, e i risultati sono classificati in ordine di distanza e secondo le valutazioni degli utenti.
Con un semplice clic, la funzione Send-to-Car permette al guidatore di inviare al sistema di bordo gli itinerari programmati sul Pc di casa. Sono previsti anche lo streaming audio Bluetooth, la connettività con i telefoni cellulari e gli ingressi Aux-in e USB.
Quando non è in modalità infotainment, il display visualizza le immagini dell’Around View Monitor, il sofisticato sistema di sicurezza di Nissan che aiuta il guidatore nelle manovre offrendo una vista aerea a 360 gradi del veicolo e dell’area circostante.
Novità per Juke: Nissan Safety Shield
Il versatile e potente sistema Safety Shield è disponibile di serie sui modelli Tekna: questo insieme di sofisticati dispositivi elettronici protegge l’auto come se fosse uno «schermo di sicurezza», utilizzando le telecamere dell’Around View Monitor, uno speciale software.
Più nello specifico, Nissan Safety Shield si compone dei seguenti elementi:
● Lane Departure Warning: il sistema segnala il superamento involontario dei limiti di corsia. È in grado di riconoscere la segnaletica orizzontale grazie a un software di lettura delle immagini e capisce se l’auto sta uscendo dalla traiettoria voluta, senza che il guidatore abbia attivato gli indicatori di direzione. In questo caso, scatta un allarme.
● Blind Spot Warning: la presenza di altri veicoli negli angoli ciechi dei retrovisori è utilizzata utilizzando le telecamere dell’Around View Monitor, e la segnala accendendo una spia discretamente integrata nello specchietto. Se il guidatore usa gli indicatori di direzione per cambiare corsia e il sistema vede un’auto nell’area pericolosa, oltre alla spia lampeggiante si attiva un segnale acustico.
● Moving Object Detection: la tecnologia Moving Object Detection del nuovo Juke lavora con i sensori anteriori e posteriori dell’Around View Monitor, per mostrare un’immagine aerea del veicolo e garantire la massima sicurezza nelle manovre di parcheggio. A veicolo fermo, se un oggetto in movimento entra nel campo d’azione delle quattro telecamere, il sistema attiva un allarme sonoro ed evidenzia l’area dove è stato rilevato il movimento. La telecamera posteriore dell’AVM, montata sul portellone e dotata di obiettivo ultragrandangolare (fish-eye), offre una visuale molto ampia – superiore a 180 gradi – dell’area dietro il veicolo. Le immagini della telecamera sono visualizzate sullo schermo di NissanConnect nella consolle centrale.
Per tenere pulito l’obiettivo della telecamera c’è un sistema automatico di lavaggio e asciugatura ad aria compressa, che si attiva quando il computer di bordo rileva la presenza di sporcizia sulla lente.
Motori e cambi
La gamma di motorizzazioni del nuovo Juke si compone di cinque unità: al 1.6 da 94 cv, un 1.6 CVT da 117 cv e il potente ed economico dCi da 1,5 litri e 110 cv già noto nel gruppo Renault, si affianca l’opzione benzina DIG-T da 1,2 litri, sempre sviluppata con Renault, con un sofisticato motore turbo a iniezione diretta che, come detto, eroga 115 cv di potenza (85 kW) e 190 Nm di coppia.
Nonostante le dimensioni contenute, questo propulsore da 1,2 litri (1.197 cc) turbocompresso ha energia da vendere e regala accelerazioni scattanti e una coppia generosa (190 Nm), migliorando la flessibilità rispetto al vecchio 1.6 aspirato.
Juke diventa ancora più pulito ed economico grazie alle numerose migliorie: cambio a sei marce, motore alleggerito, funzione automatica Stop/Start di serie e grande economia dei consumi. Il motore 1.2 DIG-T emette 129 g di CO2 al chilometro e dichiara un consumo di 5,6 l/100 km.
Secondo l’approccio del downsizing, l’unità benzina 1.6 DIG-T esistente è stata perfezionata per aumentare l’erogazione di coppia ai bassi regimi, sotto i 2.000 giri. Produce 190 cv (140 kW), è già conforme alla norma Euro6 ed emette 139 g/km di CO2 nelle versioni a due ruote motrici. Il rapporto di compressione del DIG-T 190 è 10,5:1 e il motore impiega tecnologie di riduzione degli attriti e il ricircolo dei gas di scarico raffreddati.
Oltre a una trasmissione manuale a sei rapporti, Juke 1.6 DIG-T è disponibile anche con il cambio XTronic abbinato a una sofisticata trazione integrale: si tratta di una versione rivisitata del cambio CVT montato a bordo della prima serie di Juke, e assicura una progressione fluida e naturale, con un’erogazione piena e costante nelle normali condizioni di marcia.
Telaio
Juke prevede l’opzione della sofisticata trazione integrale All Mode 4×4-i di Nissan. Abbinato al motore 1.6 DIG-T con cambio XTronic, il sistema utilizza la tecnologia Torque Vectoring System (TVS) di Nissan per eliminare i fenomeni di sottosterzo e migliorare la trazione.
La ripartizione della coppia non è più solo fra le ruote anteriori e posteriori – fino a un massimo del 50:50 – ma anche fra i due lati dell’assale di coda. I dati ottenuti dalla misurazione di diverse variabili (velocità delle ruote, angolo di sterzata, imbardata e accelerazione laterale) vengono interpretati per prevedere le intenzioni del guidatore.
Per ridurre il sottosterzo e migliorare le dinamiche in curva, la ruota posteriore esterna riceve più coppia. Il sistema segue tempestivamente e con compiacenza i cambi di traiettoria del volante, in curva o nei passaggi di corsia. In curva, la ruota esterna riceve più potenza, in modo che la differenza tra i valori destra/sinistra limiti l’imbardata per consentire al veicolo di seguire la traiettoria voluta.
Valore ed equipaggiamenti
Le dotazioni di serie su tutti i modelli comprendono: luci diurne a Led, radio CD con ingresso Aux-in, indicatore di cambio di marcia per guidare in modo più efficiente e sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici. Le versioni Visia 1.5 dCi e 1.6 aggiungono cerchi in lega, climatizzatore manuale, computer di bordo e sedile di guida regolabile in altezza.
I modelli Acenta hanno fendinebbia, cerchi in lega da 17 pollici, climatizzatore automatico, comandi a distanza per l’impianto audio, connettività Bluetooth per i telefoni cellulari e lo streaming audio, cruise control e limitatore di velocità, sistema Nissan Dynamic Control e finiture interne cromate.
Nissan Dynamic Control è un sofisticato sistema di controllo che permette di impostare tre diverse modalità di guida – Normal, Sport o Eco – e dà informazioni in tempo reale al pilota.
I modelli Tekna hanno retrovisori ripiegabili elettricamente, sensori luce e pioggia, apertura i-Key con Start/Stop e sistema di infotainment NissanConnect di ultima generazione con retrocamera di parcheggio, Around View Monitor e Safety Shield.
Come va
La versione di Juke messaci a disposizione da Nissan è un modello Acenta (quindi il livello intermedio della gamma), con il brillante e versatile 1.197 cc benzina con turbocompressore DIG-T. La colorazione assegnataci sfrutta la possibilità di personalizzare al massimo ogni vettura: la nostra ha una carrozzeria di un bel blu scuro brillante, con finiture bianche su carrozzerie e cerchioni a fare da contrappunto. Ci rassegniamo a non passare inosservati ma, se proprio lo si deve fare, meglio farlo con eleganza. Come nel nostro caso, dove si è attinto a piene mani dalle ricche opzioni del pacchetto Nissan Design Studio.
Interno
Ci sediamo al posto guida, e apprezziamo l’ottima seduta e la possibilità di regolarla nel minimo dettaglio, secondo i nostri desideri ed esigenze. Sul volante, ben realizzato e dotato di impunture impeccabili, ci sono a sinistra i comandi dell’infotainment e, sulla destra, quelli del cruise control di tipo tradizionale (ovvero non adattativo). La plastica è abbondante ma di qualità elevata, e la plancia ha un disegno particolare, del tutto in linea con l’estetica della vettura e congruente all’immagine sportiva, ma non aggressiva, che Juke emana. Il tunnel centrale ha linee dinamiche che ricordano il serbatoio di una motocicletta, e rimandano a sensazioni di solidità.
Da un’auto lunga 414 cm, non si possono pretendere miracoli in termini di spazio interno: chi siede dietro non ha molta altezza a disposizione, e se quelli seduti davanti sono molto alti e arretrano il sedile, si può rischiare l’«effetto compagnia low cost».
Molti comunque gli spazi a disposizione, sia davanti che dietro: capiente e ben accessibile il grande cassetto davanti al passeggero, ottima la posizione del vano destinato allo smartphone o ad altri dispositivi mobili. Rivestito strategicamente di gomma per evitarne lo spostamento accidentale, ha accanto le prese per la ricarica, nonché gli ingressi Usb e Aux.
Al centro del cruscotto, uno schermo con comandi touch molto istintivo, dal quale si governa tutta la sezione infotainment. Mancano i comandi vocali, ma per il resto non manca nulla, compreso un ottimo impianto Digital Radio, utilizzabile in opzione alla radio tradizionale. Il sistema di navigazione è semplice e ben gestibile, anche per i neofiti. La parte inferiore della consolle è una delle peculiarità di Juke, che va descritta in dettaglio: in una modalità racchiude i comandi della climatizzazione, con possibilità di gestire separatamente i flussi di aria e la temperatura, per il guidatore e il passeggero. Piccoli e perdonabilissimi nei, le alette parasole che dovrebbero essere un po’ più lunghe, così da proteggere dal sole laterale, e il volante non regolabile in profondità.
Su strada
Ma basta azionare un tasto apposito e, magicamente, il climatizzatore si fa da parte ed entra in scena il sistema Nissan Dynamic Control, dal quale si comanda la logica di funzionamento del motore e i parametri dei vari apparati. Il guidatore diventa pilota e, azionando i pulsanti, può scegliere fra tre diverse modalità, «Eco», «Normal» e «Sport». Quando l’auto è in «Eco» viene ritardata l’entrata in funzione del turbocompressore, e lo sterzo è più morbido. È la selezione consigliata nell’uso cittadino, dove le prestazioni hanno meno importanza della regolarità di funzionamento e, soprattutto, dei consumi. In «Eco» il display visualizza il consumo reale, come a sottolineare la virtuosità della guida e a compensare scatto e riprese non certo esaltanti. Selezionando invece la modalità «Normal» – la più adatta nei viaggi autostradali – l’auto è più reattiva ed elastica, e sul display viene visualizzata la potenza erogata dal motore in quel dato momento. Passando infine al più aggressivo livello di guida «Sport», il display indica graficamente l’erogazione del turbo e i bar di sovrappressione: una modalità indicata in tutte quelle situazioni dove è utile (o anche soltanto piacevole) una guida scattante e briosa, come nei percorsi tortuosi o di montagna, o anche soltanto in occasione di sorpassi impegnativi.
La guida di Nissan Juke, a prescindere dalla modalità adottata, è sempre piacevole e confortevole. La posizione rialzata regala una concreta sensazione di sicurezza, e aiuta molto a governare il traffico circostante: utili le sommità dei fari, che sporgono dal frontale permettendo di valutare perfettamente le dimensioni nelle manovre. La visibilità posteriore, penalizzata dalla non abbondante vetratura dei finestrini posteriori, deve moltissimo alla telecamera che permette di valutare perfettamente gli ingombri, volendo integrabile con i tradizionali sensori, ordinabili a richiesta.
Il motore 1.200 è elastico e potente, e sembra più brillante di quello che già è: si avvicina alla soglia dei cento cavalli/litro, e dà l’impressione di trovarsi su un 1.600 a benzina. Ha di suo che offre il meglio di sé quando si adotta uno stile di guida fluido e morbido anche perché, come tutti i motori sovralimentati a benzina, risente moltissimo dell’andatura a cui si conduce l’auto.
La versione di Juke a nostra disposizione è stata utilizzata su un’estrema varietà di percorsi: dall’ambito cittadino ai tracciati collinari, fino alle lunghe tirate autostradali (abbiamo realizzato anche dei servizi sulle nuove infrastrutture del Nord Italia, di prossima pubblicazione). E proprio in autostrada, adottando uno stile scandito dalla velocità moderata e regolare, siamo scesi al di sotto dei 7 litri per 100 chilometri, in città non siamo mai riusciti a far meglio di 8,3 litri. Sono comunque possibili buone economie, a condizione di rinunciare all’idea di farsi prendere la mano assecondando l’inaspettato brio del motore, e ad approfittare della gradevolezza di un’auto che, in ogni caso, è offerta anche con il brillante e parsimonioso diesel dCi Renault 1.500 da 110 cavalli, senz’altro più indicato a chi debba fare percorrenze maggiori.
Ottimo e ben scalato il cambio a sei marce. Il comando è posizionato piuttosto in alto, è facilmente raggiungibile dal volante e non si impunta: l’azionamento è diretto e senza incertezze, e per l’immediatezza fa pensare più a un interruttore che a una leva del cambio. Promosso a pieni voti l’assetto, rigido ma non «secco», così come stabilità e tenuta di strada: guidatore e passeggeri dimenticano di trovarsi a bordo di un’auto alta ma non imponente, «grande» nella sua compattezza, e che filtra bene le asperità del terreno, e di molte strade urbane. Lo sterzo è diretto e preciso, e la taratura del servosterzo rende lo sforzo adeguato e piacevole.
La frenata è pronta, e anche su lunghe discese di montagna non abbiamo accusato il minimo accenno di fading. Ben fatta l’insonorizzazione, anche se dobbiamo tener conto che sul «nostro» Juke avevamo i cerchioni da 18 pollici: ottimi per incollare l’auto alla strada, meno per garantire l’assoluto silenzio a bordo.
Il beccheggio e il rollio sono limitati, e l’intervento dell’ESP non è mai invasivo, anche nelle brusche accelerazioni laterali in modalità «Sport», quando la progressiva spinta del turbocompressore è simpaticamente sottolineata dal «sound» della turbina in sovrapressione.
[ Alessandro Ferri ]