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WEC Hypercar | La Ferrari 499P vince a Le Mans l’edizione del Centenario. Sconfitta la favorita Toyota

Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado riportano la Ferrari al top della classe regina dopo 58 anni di astinenza; sonoramente battute Toyota e Porsche, grande sorpresa per la Cadillac, terza e quarta, esordio per le due Hypercar ibride-elettriche del Team PEUGEOT TotalEnergies 

Sul famoso circuito francese de La Sarthe il Cavallino rampante è salito sul primo gradino del podio dal 1949 al 1965 per 9 volte cui oggi si aggiunge questa decima vittoria, anch’essa assoluta, che assume un significato celebrativo e trionfalistico. Non dimentichiamo che il numero complessivo di successi sale così a 39, includendo i 29 di classe messi in bacheca nella storia di Ferrari a Le Mans.

Celebrativo

Prima di tutto perché la sigla della Ferrari vincitrice (499 P) ricorda chiaramente quelle dei prototipi – uno su tutti la 330 P – che negli anni ’60 spadroneggiavano su tutti i circuiti del mondo e poi, senza nulla togliere all’evento, perché occorrerà attendere altri 100 anni prima di poter nuovamente suggellare in questo modo la storia di questa icona delle gare endurance.

Trionfalistico

Perché questa vittoria assoluta arriva dopo anni di astinenza, mala sorte e confusione manageriale in Formula 1: una rivalsa morale e materiale della quale a Maranello avevano un gran bisogno! Speriamo sia di buon auspicio….

«L’altra Ferrari»…, quella di Antonello Coletta, Ferdinando Cannizzo, il racing partner AF Corse di Amato Ferrari e relativi piloti, ha provato la gioia e l‘orgoglio di aver compiuto un’impresa storica riportando la Ferrari over the top in endurance: era da ben 58 anni che la Ferrari non vinceva nella classe regina a La Sarthe e questo successo si riallaccia idealmente a quello ottenuto nel 1965 da Masten Gregory, Jochen Rindt e Ed Hugus, al volante della allora tanto discussa Ferrari 250 GT Le Mans, in realtà una berlinetta biposto a motore centrale che nella sostanza (oggi si può anche dire) era una vera e propria Sport Prototipo tanto bella quanto efficace…

A Le Mans l’hypercar made in Maranello ha battuto la Toyota GR010 Hybrid di Hartley, Buemi e Hirakawa ingaggiando nel corso della notte un duello durato fino a poche ore dall’arrivo; determinante al riguardo il ruolo svolto da Alessandro Pier Guidi – che ha conservato la concentrazione anche dopo un fuori pista notturno – ottimamente affiancato da James Calado, efficacissimo in pista soprattutto domenica mattina e da Antonio Giovinazzi, che meglio non avrebbe potuto fare al suo debutto nella classe regina a Le Mans.

Non tutti credevano che la Ferrari avrebbe potuto battere proprio a Le Mans lo strapotere consolidato di Toyota, vincitrice degli ultimi cinque anni, ma l’Hypercar rossa, dopo la doppietta in qualifica, ha sfoderato quelle doti di velocità, adattabilità e resistenza che hanno reso famose le Sport e le GT di Maranello.

La strategia della 499P n° 51, è stata conservativa nella prima parte di gara per poi scatenarsi, con Alessandro Pier Guidi che, al volante nel corso della notte, ha conquistato definitivamente la leadership al mattino presto tenendo poi costantemente a bada, con Calado e Giovinazzi, la n° 8 fino al traguardo, vittoriosamente raggiunto da Pier Guidi.

Sfortunata, invece la n° 50 che, quando era in lotta per la vittoria, poco prima delle due di notte è stata colpita da un sasso che ha danneggiato il radiatore dell’ERS e ha fatto perdere alla vettura di Molina e Nielsen 5 giri che hanno spento ogni possibilità di vittoria; alla fine un quinto posto che ha lasciato l’amaro in bocca.

Al terzo posto una solida Cadillac di Lynn, Bamber e Westbrook che alla fine ha atteso l’altra Cadillac (giunta quarta) di Bourdais, Scott Dixon e Renger van der Zande per chiudere in parata.

Al quinto posto troviamo la Ferrari 499P n° 50 di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen che, colpita durante la notte da un sasso che ha danneggiato il sistema di raffreddamento dell’ERS, ha accumulato un ritardo di 18 minuti in parte poi compensato nell’ultima fase di gara dall’insorgere di un problema alla Porsche Penske n° 5, cosa che le ha permesso di arrivare quinta.

Buona la gara delle due Glickenhaus, giunte sesta con Olivier Pla, Romain Dumas e Ryan Briscoe, e settima (a due giri) con Franck Mailleux, Nathanael Berthon e Esteban Gutierrez seguite all’ottavo posto dalla Peugeot di Paul di Resta, Jean-Eric Vergne e Mikkel Jensen mentre la vettura gemella di Menezes, Duval e Müller, a causa di un’uscita verso le tre di notte alla chicane Daytona di Menezes ha chiuso al dodicesimo posto.

Male la Porsche che, afflitta da vari problemi, forature e incidenti, è comunque riuscita a entrare nella Top ten con l’equipaggio Dane Cameron, Frédéric Makowiecki e Michael Christensen, noni assoluti nonostante il pesante incidente occorso sabato sera nel corso del primo giro dopo la chicane Daytona a Ye Yifei, mentre questi era in testa.

La Porsche Penske di Laurens Vanthoor, Kevin Estre e André Lotterer è invece uscita di pista domenica mattina mentre cercava di prendersi il quinto posto ai danni della Cadillac Action Express Racing (Pipo Derani/Alexander Sims/Jack Aitken) mentre la Porsche di Nasr, Jaminet e Tandy si è ritirata per un problema alla pompa della benzina.

Infine la Hertz Jota di Will Stevens, Ye Yifei e Antonio Felix da Costa non è andata oltre il tredicesimo posto.

Da segnalare il ritorno a Le Mans della Peugeot con le due Hypercar ibride-elettriche del Team PEUGEOT TotalEnergies che hanno tagliato il traguardo all’8° (#93) e al 12° (#94) posto nella classe Hypercar. Al di là del risultato, è soprattutto lo svolgimento della gara che ricorderanno.

Dopo una settimana difficile, in cui la squadra ha dovuto affrontare diversi incidenti, il Team PEUGEOT TotalEnergies ha disputato una gara fantastica e piena di sorprese. È stato uno spettacolo ricco di azioni, con numerosi incidenti in pista e molte auto che si sono dovute ritirare dalla gara. Le condizioni meteorologiche mutevoli, con tratti bagnati e asciutti, hanno reso la gara più complicata per i piloti, che hanno vissuto la neutralizzazione della gara per ben tre volte, con una Safety Car che ha cambiato gli ordini ogni volta.

Il Direttore tecnico di PEUGEOT SPORT, Olivier Jansonnie ha sottolineato: “La nostra gioia riflette il lavoro di tutti coloro che sono stati dietro a questo progetto per oltre un anno, con l’obiettivo di arrivare a Le Mans 2023. Siamo stati criticati per la mancanza di prestazioni, risultati e affidabilità. Non abbiamo mostrato prestazioni all’altezza dei nostri concorrenti, ma in alcuni punti eravamo davvero vicini e siamo riusciti a controbilanciare con una strategia di gara audace e un enorme coinvolgimento da parte del team. Naturalmente, se avete visto le ultime tre ore di gara, avete potuto constatare l’impegno del team per mantenere le vetture in gara. Alla fine, siamo esausti ma felici. Il nostro livello di preparazione al momento dell’arrivo era decisamente migliore rispetto a quello di una gara di 6 ore. Questo è un elemento che sarà fondamentale per la preparazione dei prossimi appuntamenti“.

I vincitori delle altre categorie

In LMP2 ha prevalso il team polacco Inter Europol Competition con Fabio Scherer, Albert Costa e Jakub Smiechowski alla guida della Oreca 07-Gibson #34 che ha battuto l’Oreca 07-Gibson #41 del team WRT  di Robert Kubica, Louis Deletraz e Rui Andrade. Terzo posto per il team Duqueine con Neel Jani, Nicolas Pino e René Binder, mentre Prema Racing ha registrato il ritiro della sua n° 63 incidentata nella notte da Daniil Kvyat e il 16° posto della n° 9 di Filip Ugran, Juan Manuel Correa e Bent Viscaal.

La categoria LMP2 Pro-Am è stata vinta da Algarve Pro Racing con l’equipaggio Colin Braun (vincitore della 24h Daytona), James Allen e George Kurtz.

Classe LMGTE-Am: nonostante numerosi problemi la vittoria è andata alla Chevrolet Corvette C8.R del team Corvette Racing di Nicolas Varrone, Nicky Catsburg e Ben Keating che dopo una prima parte di gara al ralentì, hanno riguadagnato tutto – incisivamente – nella seconda, tenendo dietro l’Aston Martin dell’ORT by TF e la Porsche del GR Racing.

Prossima gara FIA WEC: il prossimo 9 luglio per la 6 ore di Monza.

Le dichiarazioni

John Elkann, Presidente Esecutivo Ferrari: “Oggi abbiamo vissuto una giornata indimenticabile, che dedico a tutti coloro che lavorano in Ferrari. Dopo 50 anni siamo tornati a partecipare alla massima categoria dell’endurance, che ha segnato la nostra storia e quella dello sport automobilistico. Siamo orgogliosi di avere portato l’Italia sul gradino più alto del podio della 24 Ore di Le Mans, celebrando nel modo migliore il centenario della gara più importante al mondo nella categoria. La vittoria che Antonello Coletta, Amato Ferrari e tutta la squadra Ferrari, dai meccanici ai piloti, hanno conquistato in condizioni difficili – per la stessa durata della gara, per il meteo incerto e per i nostri avversari fortissimi – deve essere di esempio per tutti noi. L’emozione che hanno regalato ai nostri tifosi in una giornata storica lega passato, presente e futuro e ci ricorda l’importanza di avere il coraggio e l’umiltà di migliorare sempre. Con entusiasmo e felicità voglio ringraziare tutti i nostri colleghi che ci hanno portato a una grande vittoria: un successo che celebriamo con i nostri tifosi e il nostro Paese”. 

Antonello Coletta, Global Head of Endurance e Corse Clienti (a destra nella foto): “È una giornata fantastica quella di oggi a Le Mans, storica ed epocale in cui la Ferrari dopo 58 anni è tornata a vincere la classifica assoluta della 24 Ore. Siamo molto orgogliosi perché dopo 50 anni dall’ultima partecipazione siamo tornati nella classe più importante, la Hypercar, nell’anno del Centenario di questa gara: una serie di numeri che ci fanno rivivere la storia di questa gara che è davvero mitologica. Più di 350 mila persone sono state qui assiepate a vedere le 61 macchine, con i brand più importanti al mondo ed è anche per questo che siamo molto orgogliosi di aver vinto la classe principale. Tra l’altro coni piloti italiani, che ci hanno permesso di conquistare la pole e oggi la vittoria con due atleti su tre del nostro Paese. Quindi la Ferrari con orgoglio si è ripresa il gradino più alto del podio”.

Ferdinando Cannizzo, Head of Endurance Race Cars: “È emozionante, è una sensazione difficile da descrivere. Non mi riferisco soltanto al risultato di oggi, ma considero il lavoro svolto in questi due anni intensi. Siamo cresciuti come squadra e abbiamo imparato a fidarci gli uni degli altri. Siamo partiti da zero e siamo arrivati fino a qui. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Alla vigilia non mi sarei aspettato una vittoria, anche se abbiamo lavorato con una concentrazione e una determinazione incredibili. È stato faticoso per tutti, dedicando tanto tempo al progetto e per questo dobbiamo ringraziare le nostre famiglie. Eravamo consapevoli che si trattava della prima volta e che non sarebbe stato facile arrivare in fondo al traguardo con due vetture. Però, di ora in ora, la fiducia cresceva, e quello che avevamo pensato, studiato e programmato si è avverato. Sono stati due i momenti difficili di questa 24 Ore: il primo quando la vettura numero 50 è uscita dalla lotta per il podio per colpa di un sassolino che ha forato il radiatore. L’altro momento è stato l’ultimo pit stop della numero 51: stati attimi di grande tensione perché la vettura non ripartiva, ma eravamo pronti perché avevamo preparato la procedura di back up e quindi tutto è andato per il verso giusto”.

Alessandro Pier Guidi, 499P #51: “È incredibile, ci vuole un po’ di tempo per realizzare quello che abbiamo fatto, scrivere una piccola parte della storia di Ferrari è qualcosa di unico, specialmente da italiano: già da bambino pensavo di correre per questa casa, ora trovarsi a ottenere la vittoria assoluta a Le Mans regala sensazioni speciali. Penso che questa sera quando andrò a dormire riuscirò a capire veramente quello che abbiamo fatto”. (da Gazzetta Motori): “È stata una gara lunga, con condizioni difficili, dobbiamo essere orgogliosi. La chiave nelle prime ore è stata stare calmi e gestire la situazione. Abbiamo messo pressione a Toyota fino a 2 ore dalla fine, con continui cambi di posizione…e ancora…..Non salivo su un podio dal 2016, tornare a vincere è stato emozionante. Non nascondo che ho pianto, ci sono stati tanti sacrifici e tanti anni deludenti. Ho sempre creduto nel mio talento e in questo progetto. Sono molto scaramantico, finché non ho visto la bandiera a scacchi non ci credevo. Il momento più difficile per me è stato il primo stint: avevo le slick e mi sono trovato sotto un acquazzone… Poteva essere doppietta, erano veloce quanto noi, senza il problema potevano essere sul podio. Tenteremo la doppietta a Monza per rendere felici i nostri tifosi. Nei prossimi giorni realizzerò che siamo entrati nella storia”. 

Antonio Giovinazzi, 499P #51: “Per me e Alessandro è una sensazione ancora più speciale. Abbiamo guidato questa vettura per la prima volta lo scorso luglio, quindi aver raggiunto questo risultato, pole e vittoria, dopo poco meno di un anno, è senza dubbio fantastico. Non era affatto scontato che ce l’avremmo fatta, ma tutta la squadra e i miei compagni hanno fatto un ottimo lavoro, ed eccoci qui oggi. Grazie alla Ferrari, che ha reso possibile tutto questo. Siamo tornati a vincere dopo 50 anni e dobbiamo essere molto orgogliosiCi sono poche gare al mondo che da pilota guardi con tanta ammirazione e desiderio di vincere come questa: per me le altre due sono Indianapolis e il GP di F1 a Monza.

James Calado, 499P #51: “È una sensazione incredibile vincere questa gara, il team ha fatto un lavoro straordinario. La pista era incredibile, onestamente, è così speciale da guidare: il bilanciamento, le prestazioni, il motore, il modo in cui funziona sono stati superbi. È un grande ringraziamento a tutti coloro che sono stati coinvolti in questo progetto per far sì che ciò accadesse, e credo che questo dimostri di che pasta è fatta la Ferrari. Ovviamente ho vinto qui in GT due volte, ma questa è una differenza. È sicuramente una sensazione diversa: l’attenzione che c’è, i tifosi della Ferrari, il rosso che si vede in ogni curva. Quindi, un grande ringraziamento a tutti i sostenitori, sono molto felice“.

Antonio Fuoco, 499P #50 (al centro nella foto autore dell’Hyperpole): “È un momento storico per tutto il team per la vittoria nella classe Hypercar della 24 Ore di Le Mans nell’anno del ritorno in top class dopo 50 anni. Poteva essere una gioia ancora più grande, ma purtroppo siamo stati sfortunati per un problema che abbiamo avuto durante la notte. Ora ci godiamo il momento per la squadra e pensiamo alla prossima gara”.

Miguel Molina, 499P #50: “È stata una gara difficile per me perché durante la notte ho subito un danno al radiatore e abbiamo dovuto cambiarlo e così la gara è stata compromessa. Abbiamo fatto un buon recupero e spinto con un ottimo ritmo, ma ovviamente la vittoria era impossibile da ottenere a quel punto. Credo che Ferrari abbia fatto uno straordinario lavoro, arrivare qui dopo 50 anni ed essere così competitiva tanto da vincere. Voglio fare i complimenti ad Antonio Giovinazzi, Alessandro Pier Guidi e James Calado e a tutti i componenti del team per il grande risultato. Noi abbiamo perso un’occasione per lottare per la vittoria, ma sono certo che potremo farlo la prossima volta”.

Nicklas Nielsen, 499P #50: “Siamo orgogliosi di questo risultato perché dimostra come il lavoro di questi ultimi mesi sia stato ripagato. Siamo venuti qui con una nuova vettura e abbiamo dimostrato quanto è performante. La 24 Ore di Le Mans è sicuramente speciale: devi essere veloce, ma allo stesso fortunato e questa volta, la fortuna, non è stata dalla nostra parte. Siamo comunque contenti per i nostri colleghi sulla 51 e per Ferrari”.

Amato Ferrarifondatore AF Corse: “Stiamo vivendo un momento speciale, come era possibile immaginare. In questi ultimi undici mesi è stato svolto un lavoro stupendo. Ferrari ha creduto in questo progetto e ci ha aiutato tantissimo: ha preparato un gruppo di lavoro che si è integrato con i nostri ragazzi. E questo è il risultato. I piloti erano una certezza perché con tutti loro avevamo lavorato e volutamente sono stati confermati perché conosciamo le loro qualità. Questo risultato è maturato fin dalla prima gara di Sebring, iniziato con una pole position e migliorato fino ad avere una vettura sempre più affidabile e competitiva”.

Ordine di arrivo

1. Ferrari 499P #51 Ferrari AF Corse – Alessandro Pier Guidi / James Calado / Antonio Giovinazzi – 342 giri

2. Toyota GR010 Hybrid #8 Toyota Gazoo Racing – Sébastien Buemi / Brendon Hartley / Ryō Hirakawa a 1’21”793

3. Cadillac V-Series.R #2 Cadillac Racing – Earl Bamber / Alex Lynn / Richard Westbrook a 1 giro

4. Cadillac V-Series.R #3 Cadillac Racing – Sébastien Bourdais / Renger Van Der Zande / Scott Dixon a 2 giri

5. Ferrari 499P #50 Ferrari AF Corse – Antonio Fuoco / Miguel Molina / Nicklas Nielsen a 5 giri

6. Dumas-Pla-Briscoe (Glickenhaus 007) – Glickenhaus

7. Mailleux-Berthon-Gutierrez (Glickenhaus 007) – Glickenhaus

8. Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) – Peugeot

9. Cameron-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) – Penske

10. Smiechowski-Scherer-Costa (Oreca 07-Gibson) – Inter Europol Competition

11. Andrade-Kubica-Delétraz (Oreca 07-Gibson) – WRT

12. Jani-Binder-Pino (Oreca 07-Gibson) – Duqueine

13. Vaxiviere-Canal-Milesi (Alpine A470-Gibson) – Alpine

14. Gelael-Habsburg-Frijns (Oreca 07-Gibson) – WRT

15. Lafargue-Chatin-Hörr (Oreca 07-Gibson) – Idec

16. Cullen-Kaiser-Aubry (Oreca 07-Gibson) – Vector

17. Derani-Sims-Aitken (Cadillac V-LMDh) – Action Express

18. Pierson-Blomqvist-Jarvis (Oreca 07-Gibson) – United AS

19. Negrão-Rojas-Caldwell (Alpine A470-Gibson) – Alpine

20. Kurtz-Allen-Braun (Oreca 07-Gibson) – Algarve Pro

21. Lubin-Hanson-Albuquerque (Oreca 07-Gibson) – United AS

22. Estre-Lotterer-Vanthoor (Porsche 963) – Penske

23. Lapierre-Coigny-Jakobsen (Oreca 07-Gibson) – Cool

24. Heinemeier Hansson-Fittipaldi-Rasmussen (Oreca 07-Gibson) – Jota

25. Maldonado-van der Helm-van Uitert (Oreca 07-Gibson) – Panis

26. Keating-Varrone-Catsburg (Chevrolet Corvette) – Corvette

27. Duval-Menezes-Müller (Peugeot 9X8) – Peugeot

28. Al Harty-Dinan-Eastwood (Aston Martin Vantage) – TF Sport

29. Wainwright-Pera-Barker (Porsche 911) – GR Racing

30. Bovy-Gatting-Frey (Porsche 911) – Iron Dames

31. Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 488) – Af Corse

32. Van Rompuy-de Wilde-Martin (Oreca 07-Gibson) – DKR

33. James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) – Northwest

34. Ugran-Viscaal-Correa (Oreca 07-Gibson) – Premai

35. Hyett-Jeannette-Cairoli (Porsche 911) – Project 1

36. Hull-Haryanto-Segal (Ferrari 488) – Walkenhorst

37. Lacorte-van der Garde-Pilet (Oreca 07-Gibson) – Graff

38. Cozzolino-Tsujiko-Yokomizo (Ferrari 488) – Kessel

39. Johnson-Rockenfeller-Button (Chevrolet Camaro) – Hendrick

40. Ye-da Costa-Stevens (Porsche 963) – Jota

Le vetture ritirate

 

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