Ultime pagine del diario di bordo di Prisca Taruffi per la tappa conclusiva di 345 chilometri. Un percorso suggestivo reso ancora più impegnativo da imprevisti e difficoltà, non da ultimo il meteo avverso
Tutti a letto presto in vista dell’ultima tappa, la più lunga e impegnativa di questo incredibile rally.
Con la sveglia puntata alle 5.30 di mattina, mi preparo in fretta e furia. Questa volta si parte in ordine di classifica e noi siamo tra i primi 20 equipaggi!
Dopo aver fatto scorta di Electrolife (integratori) barrette e caramelle alla menta, mi infilo nell’abitacolo (ancora fresco) della mia Ferrari 308, mentre Marina Grassi, la mia co-pilota, controlla la connessione dei suoi dispositivi elettronici con il Gps dell’auto e con il sistema Rabbit del rally augurandoci che non faccia scherzi come, purtroppo, accaduto nella prima tappa.
Il Direttore di gara ci aveva avvertiti… sarà una tappa molto impegnativa a causa del traffico pesante e dei lavori in corso per la costruzione del treno Maya, che fra qualche anno collegherà cinque Stati del Messico.
Ci aspettano 350 chilometri bollenti con oltre 200 «topes» (riduttori di velocità) contati uno ad uno da Marina.
All’improvviso ci salta la connessione del Gps a causa dell’elevata temperatura che ha raggiunto quasi 45 gradi all’interno dell’abitacolo della nostra Ferrari. Scopriamo troppo tardi un piccolo segreto che nessuno ci aveva svelato: all’interno della ghiacciaia situata nel bagagliaio, era previsto uno spazio impermeabile dove poter «rinfrescare» cellulari e strumentazione elettronica! In seguito, il traffico intenso e particolarmente indisciplinato, ci ha impedito di arrivare entro il tempo limite in due prove speciali penalizzandoci pesantemente.
A metà tappa ci fermiamo nel pittoresco municipio di Kahua (famoso per i suoi «cenotes») per un riordino con veloce pausa pranzo.
Come d’abitudine, controllo il livello del carburante dato che da queste parti scarseggiano le pompe di benzina. I meccanici mi rassicurano e ci mettiamo d’accordo per un rifornimento al volo dopo le prossime prove speciali. Peccato che non li abbiamo trovati… e così mi tocca guidare in stile «economy run» per gli ultimi 40 chilometri fino a Leona Vicario, dove fortunatamente ci aspetta la nostra assistenza meccanica.
Partiamo da Leona Vicario per il lungo trasferimento con destinazione finale Cancun, sotto una tormenta tropicale con l’acqua che ci entra persino dai finestrini!! L’arrivo a Cancun è stato caotico, sembrava di stare sul raccordo anulare di Roma nelle ore di punta!
In attesa della premiazione finale dove vi svelerò i nomi dei vincitori assoluti del Rally Maya, hasta la vista!
