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F1 | Gran Premio dell’Arabia Saudita

credit @Scuderia Ferrari

Numeri, dichiarazioni e curiosità sul prossimo Gran Premio di Formula 1 sul circuito di Jeddah Corniche 

 

Ultime due gare per assegnare il titolo Piloti e Costruttori di Formula 1. Si corre per due week-end di fila in Medio Oriente, prima in Arabia Saudita e poi ad Abu Dhabi, ormai tradizionale sede dell’ultima corsa del campionato. L’esordio in Arabia Saudita avviene a Gedda, uno dei centri più importanti del Paese, nonché quello con la più spiccata vocazione al turismo e al commercio. La città – ci vivono 4 milioni di persone – ha già ospitato importanti eventi sportivi, come la finale della Supercoppa Italiana del 2019 e quella della Supercoppa di Spagna del 2020. La Formula 1 è la terza serie motoristica di vertice a gareggiare in Arabia Saudita dopo la Formula E – che ha disputato per tre volte un E-Prix sul circuito cittadino di Al Diriyya – e la Dakar, che ha corso l’edizione 2020 nelle zone desertiche dei territori di Gedda, Riad e Qiddiya.

La pista

Il circuito, denominato Jeddah Corniche perché per un lungo tratto segue il lungomare, si estende per 6.175 metri – lunghezza inferiore solo a quella di Spa-Francorchamps – e a differenza di tante piste cittadine propone curve fluide, senza i passaggi tipici tra i muretti con curve a novanta gradi. Ci sono, anzi, tratti che si preannunciano molto veloci, con alcune simulazioni che indicano velocità massime oltre i 320 km/h alla curva 27, e una media sul giro che rischia di superare i 260 km/h. Sono previste tre zone DRS, con più punti che dovrebbero favorire le possibilità di sorpasso.

Programma

La gara sarà in notturna, con sessioni spostate molto in avanti nella giornata in orari simili a quelli di Singapore. La prima sessione di prove libere sarà venerdì alle 16.30 locali (14.30 CET) mentre la seconda andrà in scena alle 20.00 (18.00 CET). L’ultima ora per lavorare sulla messa a punto delle vetture sarà sabato alle 17.00 (15.00 CET) in preparazione delle qualifiche delle 20.00 (18.00 CET). Il primo Gran Premio dell’Arabia Saudita prenderà il via alle 20.30 (18.30 CET).

Scuderia Ferrari

GP disputati 1.028

Stagioni in F1 72

Debutto Monaco 1950 (A. Ascari 2°; R. Sommer 4°; L. Villoresi rit.)

Vittorie 238 (23,15%)

Pole position 230 (22,37%)

Giri più veloci 254 (24,71%)

Podi totali 777 (25,19%)

Scuderia Ferrari in Paesi di lingua araba

GP disputati 33

Debutto Marocco 1958 (M. Hawthorn 2°; P. Hill 3°; O. Gendebien rit.)

Vittorie 6 (18,18%)

Pole position 6 (18,18%)

Giri più veloci 8 (24,24%)

Podi totali 23 (23,23%)

Gran Premio dell’Arabia Saudita: numeri e curiosità 

3. Le edizioni della Coppa d’Asia di calcio (1984, 1988 e 1996) vinte dall’Arabia Saudita. Il calcio è lo sport più popolare nel Paese, per numero di praticanti e di appassionati. “I falchi”, come sono soprannominati i giocatori della squadra nazionale, hanno anche una tradizione più che rispettabile ai Mondiali, essendo giunti per cinque volte alla fase finale (1994, 1998, 2002, 2006, 2018). Nel 1994 l’Arabia Saudita raggiunse gli ottavi di finale.

5. I Paesi di lingua araba, inclusa l’Arabia Saudita, che hanno ospitato un Gran Premio di Formula 1. Il Bahrain è quello che ne vanta di più con 18 (17 GP del Bahrain cui si aggiunge il GP di Sakhir del 2020), Abu Dhabi ne ha fin qui ospitati 12, seguono Marocco – che fu capostipite nel 1958 – e Qatar con uno ciascuno.

13. La posizione del Regno di Arabia Saudita nella classifica delle nazioni più grandi al mondo. Lo stato è stato fondato nel 1932, ha un’estensione di oltre due milioni di chilometri quadrati e la popolazione supera di poco i 34 milioni.

27. Il numero di curve del circuito di Gedda, il numero più alto di tutte le piste in calendario e il secondo nella storia dopo la Nordschleife del Nürburgring (con oltre 150). Al terzo posto c’è la vecchia Interlagos (quando misurava quasi otto km) con 26.

28. Le vittorie di Abdulaziz Al Faisal in gare internazionali. Il pilota classe 1983, specialista delle ruote coperte, è il più titolato dell’Arabia Saudita. Tra i suoi successi più importanti quella nella 24 Ore di Dubai del 2015. Da segnalare anche Karim Ojjeh, vincitore di classe LMP2 alla 24 Ore di Le Mans del 2011 e Reema Juffali, la prima pilota Saudita attualmente impegnata nel Regno Unito nella serie GB3, dove ha ottenuto due pole position nella scorsa stagione. La ragazza è stata scelta come ambasciatrice del primo Gran Premio dell’Arabia Saudita.

Questa settimana nella nostra storia

1/12. Compie 48 anni Andrea Bertolini, attuale pilota della Ferrari nelle competizioni Gran Turismo nonché uno dei collaudatori della Scuderia negli anni di Michael Schumacher. Pur non avendo mai disputato un GP di Formula 1, non si contano i km di test fatti da Andrea nei primi anni Duemila al volante delle monoposto di Maranello. La sua grande esperienza lo ha fatto diventare anche il tester designato per le vetture di F1 Clienti. Nel corso dell’estate del 2021 Andrea ha raggiunto i 500 shakedown di vetture sulla pista di Fiorano quando ha provato la 375 F1 che è poi stata guidata da Charles Leclerc la domenica del Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone, per ricordare i 70 dalla prima vittoria della Scuderia in Formula 1.

2/12. Nel 1962 Luciano “Lucien” Bianchi porta per la prima volta alla vittoria una Ferrari nel Gran Premio d’Angola organizzato sul tracciato ricavato sulle strade di Luanda, la capitale del paese africano. Il belga di origine italiana è al volante di una splendida 250 GTO iscritta dalla Ecurie Francorchamps dell’importatore Ferrari in Belgio, nonché amico personale di Enzo Ferrari, Jacques Swaters.

3/12. Nel 1960 il messicano Ricardo Rodriguez, appena 18 anni, vince il Governor’s Trophy di Nassau, alle Bahamas. La sua vettura, una 250 Testa Rossa, è iscritta da un amico personale di Ferrari, Luigi Chinetti, che dopo questo successo parla del giovane messicano a Enzo. Ferrari lo ascolterà e offrirà la possibilità di debuttare in Formula 1 a Ricardo nel Gran Premio d’Italia dell’anno successivo, facendolo diventare l’esordiente più giovane della storia fino all’arrivo sulle scene di Mike Thackwell nel 1980.

4/12. Nel 1944 nasce a Le Mans (Francia) François Migault, pilota con 13 GP di Formula 1 all’attivo, ma soprattutto autore di una brillante carriera nelle competizioni Endurance, anche con la Ferrari. Il francese su una 365 GTB/4 semiufficiale iscritta sotto le insegne del team NART di Luigi Chinetti conquista la vittoria nella 24 Ore di Daytona del 1972 insieme allo statunitense Milt Minter.

5/12. Henri Oreiller nasce a Parigi nel 1925: il francese fu l’atleta più medagliato alle Olimpiadi di Sankt Moritz 1948. Vinse la medaglia d’oro nella discesa libera con 4″1 di vantaggio sul secondo, l’austriaco Franz Gabl, il distacco più ampio tra primo e secondo in una discesa libera olimpica, ripetendosi in combinata. Fu poi bronzo in slalom speciale. Appesi gli sci al chiodo, Oreiller si diede ai rally e alle gare automobilistiche a ruote coperte, “l’unica altra disciplina sportiva in grado di darmi la mia giusta dose di adrenalina quotidiana”, raccontava ai cronisti nelle interviste. Al volante come sugli sci riuscì ad eccellere, specie sulle Ferrari. A bordo di una 250 GT si impose nelle prestigiose Coupes de Paris e Coupes du Salon nel 1961, mentre l’anno seguente fece suo anche il celebre GP di Albi. Oreiller perse la vita quello stesso anno alla 1000 Km di Parigi, sul pericolosissimo tracciato di Montlhery.

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