Pilota eclettico e di grandissimo valore, è stato per ben quattro volte secondo nella classifica mondiale F 1 ma avrebbe meritato di più
Il periodo di Pasqua, per chi crede nella cabala, non è stato favorevole a Sir Stirling Moss: oggi ci ha lasciato per sempre e sempre nello stesso periodo di Pasqua 1962 fu vittima a Goodwood dell’incidente che segnò la fine di una carriera agonistica che sino a quel momento non aveva conosciuto ombre: era un pilota eclettico ma soprattutto velocissimo qualsiasi auto avesse tra le mani: Formula 1, grandi corse su strada, vetture GT e Sport; aveva gareggiato in ognuna di queste specialità, primeggiando in tutte.
In Formula 1 vinse 16 volte e siglò altrettante pole, vinse la 24 ore di Le Mans, il Tourist Trophy, la Targa Florio ma la gara su strada che forse gli diede la maggiore risonanza fu la Mille Miglia del 1955 che concluse in sole 10 ore, 7 minuti e 48 secondi alla pazzesca media di 157,650 km/h al volante della Mercedes 300SLR assistito dal giornalista sportivo Jenkinson che per l’occasione aveva inventato un sistema di note scritte su un rullo continuo di carta che girava con il progredire del percorso; il tutto sulle strade italiane del dopoguerra.
Sempre quell’anno e sempre su Mercedes 300 SLR Stirling Moss, in coppia con Peter Collins, vinse anche la 50esima edizione della Targa Florio per la quale Vincenzo Florio era riuscito ad ottenere l’inserimento nel Campionato Mondiale Marche.
L’equipaggio inglese fece letteralmente volare la Mercedes vincendo la gara, che si correva su un percorso assai più tortuoso di quello della Mille Miglia, alla media di 96,290 km/h mentre Moss firmò il giro più veloce a 100,187 km/h.
Ancora in piena attività (settembre 1961) nei giorni del Gran Premio di Monza, Moss venne chiamato a dare un suo parere sulla Ferrari 250 GTO il cui prototipo veniva in quel periodo testato da Willy Mairesse; l’esemplare ancora grezzo era privo del suo celebre spoiler posteriore ed il motore aveva ancora la lubrificazione a carter umido; ciononostante Moss siglò un 1’45” 4’” che fece dire a Ferrari che “non si era mai vista una GT davanti alle monoposto”.
Dopo Goodwood Moss continuò a correre ma per sua scelta non più ai precedenti livelli professionali; dando prova di estrema lucidità lo stesso pilota ammise che l’incidente aveva avuto conseguenze sulla capacità di allineamento della sua vista, un danno impercettibile ma permanente che non lo poneva nelle condizioni di competere in maniera adeguata ai massimi livelli.
Addio a Stirling Moss, leggenda della Formula 1. Il ricordo di Hamilton
Fangio dichiarò che “Se Stirling Moss avesse corso qualche anno per la Ferrari avrebbe anche lui vinto il titolo. Forse anche più volte di quante non abbia fatto io” mentre Enzo Ferrari diceva che Moss “gli ricordava Tazio Nuvolari per la sua smania di correre, su ogni tipo di vettura, una caratteristica che lo ha accompagnato fin quasi alla fine del suo percorso”.
Moss ha vinto 212 delle 529 gare disputate ovunque ed in qualsiasi categoria.
[ Giovanni Notaro ]