Eleganza, sportività e capacità di carico, non una semplicestation, ma una lussuosa ammiraglia per famiglie
[ Firenze ] Dopo la berlina-coupé, ecco la station-coupé, la Casa di Stoccarda ancora una volta anticipa tutti, proponendo questa inedita CLS Shooting Brake. Inedita almeno quanto lo è stata, nel 2003, la prima serie della CLS che inventò il genere delle cosiddette coupé a quattro porte. «Motori360» l’ha provata per voi nello splendido scenario del Chianti, in una cornice perfetta per godersi il maestoso incedere della Shooting Brake.
Com’è
Prima di salire a bordo ed iniziare il test drive, uno sguardo alla linea, che riprende le forme sinuose della versione tre volumi, ma «chiude» il posteriore con un portellone dal taglio sfuggente. All’interno, trovano posto cinque passeggeri uno in più rispetto alla berlina, ma la sorpresa è nel bagagliaio: niente moquette, ma uno splendido pavimento in ciliegio, stile motoscafo Riva anni ’60. Ottima la capacità di carico, 590 litri, che diventano 1.550 abbattendo i sedili posteriori; e se aprire o chiudere manualmente il portellone costa troppa fatica, con 635 euro c’è la possibilità di averlo elettrico: oltre alla fatica risparmiata, vuoi mettere l’effetto scenico?
Come và… la 250 CDI
Avendo a disposizione tutte le versioni disponibili (benzina 350, 500 e 63 AMG, diesel 250 CDI e 350 CDI), abbiamo optato per una doppia prova: la prima parte del test l’abbiamo effettuata sull’intelligente e parsimoniosa CLS 250 CDI, dotata del versatile quattro cilindri 2,2 litri diesel da 204 cv e 500 Nm di coppia, un motore in grado di spingerla a 235 km/h, accelerando da 0 a 100 in 7,8 secondi, mantenendo i consumi nell’ordine dei 5,3 litri ogni 100 km. Pronto e brioso, alza la voce solo agli alti regimi, ma è davvero difficile pretendere di più da questo piccolo capolavoro che – ci tengono a rimarcarlo – è «amico» del fisco.
Come và… la 63 AMG
La 63 AMG, invece, non è amica del fisco. Però è amica di chiunque si sieda al posto di guida e abbia voglia di forti emozioni. Per scegliere quanto forti, occorre smanettare con le manopole sul tunnel centrale, scegliendo tra quattro configurazioni «C», «S», «S+» ed «M», tre livelli di rigidità delle sospensioni ed un pulsante con su scritto AMG che, se premuto, setta nella configurazione più estrema la vettura. Il suo 5,5 litri V8 con compressore spinge da bestia a qualunque regime, ma schiacciando a fondo l’acceleratore sprigiona la bellezza di 557 cv (il nostro modello aveva il kit Performance, la «normale» ne eroga 525), consentendo prestazioni da brivido: 280 km/h di velocità massima (autolimitati) e 4,3 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h, il tutto condito da una colonna sonora «feroce» e intensa ed un handling che, a dispetto del peso, si rivela piacevole e coinvolgente ma in tutta sicurezza, visto che i controlli elettronici intervengono con un certo anticipo per evitare situazioni spiacevoli. L’efficienza complessiva della 63 AMG, si evince dal dato sui consumi: 10,1 litri per 100 km, davvero niente male.
C’è anche 4Matic
Tra le altre versioni, da segnalare la possibilità di scegliere la CLS Shooting Brake in versione integrale 4Matic, accoppiandola al 350 CDI da 265 cv (che rimane il motore più equilibrato per quest’auto) e il 500 da 408 cv. I prezzi partono da 65.900 euro per la 250 CDI, passando per i 73.300 della 350 CDI, per arrivare agli oltre 143 della 63 AMG Performance. In compenso, l’equipaggiamento di serie è già completo, ma volendo attingere al quasi infinito elenco degli otpional, si può integrare la dotazione con: sospensioni Airmatic, Parktronic, Night View e impianto Bang&Olufsen BeoSound.
[ Valerio Maura ]