Questo motore da 136 cv va a sostituire il precedente 1,7 litri da 141 cv, 5 cavalli in meno, ma con importanti aggiornamenti in grado di abbattere notevolmente le emissioni e migliorare le prestazioni, tanto che il costruttore coreano ha dichiarato che è il propulsore più pulito ed efficiente mai prodotto. Ma i consumi dichiarati saranno davvero così bassi? Per saperlo abbiamo deciso di fare un viaggio di circa 700 km dalle Alpi Giulie fino al sito archeologico di Villa Adriana a Tivoli, con un rapido passaggio per la Capitale, tanto per verificare il consumo in ambito urbano
Un Primo Contatto con questa quarta generazione della Sportage lo avevamo fatto dopo il suo restyling lo scorso settembre e in quella occasione avevamo apprezzato il comfort dell’abitacolo e la piacevolezza di guida offerta dal nuovo motore 1,6 litri da 136 cv, dovuta anche alla fluidità del cambio automatico DCT a 7 rapporti e alla trazione integrale che offre quella sensazione di sicurezza in più che certo non guasta.
In questa occasione abbiamo invece voluto fare un percorso più lungo, sia per verificare le prime impressioni di guida su una lunga distanza, sia per constatare il consumo di carburante dichiarato, particolarmente contenuto se rapportato alla massa della vettura e al fatto di avere la trazione integrale.
Una verifica che non si avvale di nessuna sofisticata strumentazione, ma semplicemente un viaggio nel pieno rispetto delle norme stradali, con l’unica accortezza di evitare improvvisi affondi sull’acceleratore.
In discesa lungo lo Stivale
Siamo partiti da un luogo simbolo per il ciclismo, la cima del M.te Zoncolan, nella parte alta del Friuli, famosa per l’arrivo di una tra le tappe più massacranti del Giro d’Italia e dove è stato eretto un monumento per ricordare le eroiche imprese di chi ha tagliato quel ambito Traguardo a 1.750 m.s.l.m.
Sebbene la partenza di questo viaggio lungo lo stivale sia calcolata da quella quota, è doveroso ricordare che per arrivarci abbiamo fatto quella salita tanto impegnativa per i ciclisti che partendo dal sottostante paese di Ovaro, in 10 km copre un dislivello di 1.200 metri con pendenze che raggiungono il 22%.
Su quelle pendenze la Sportage 1,6 sale agevolmente, il cambio automatico a 7 rapporti trova sempre quello giusto, la doppia frizione (Dual Clutch) fa egregiamente il suo lavoro, sebbene non sia all’altezza del tipo con convertitore di coppia a 8 rapporti (AT8) abbinato al motore CRDi 2,0; solo nei tornanti, quando la velocità praticamente si azzera, scende con qualche esitazione al rapporto inferiore senza tuttavia far salire di molto i giri del motore per contenere il consumo. Naturalmente bisogna avere il piede di velluto, perché se istintivamente si preme a fondo l’acceleratore, si rischia di innescare il kick-down con il contagiri che punta inesorabilmente sopra i 3.000 giri e allora…
A quella velocità e con il tempo asciutto, non si evidenzia la necessità di avere le 4 ruote motrici, però doti fuoristradistiche della Sportage consentono di uscire dall’asfalto senza rischiare troppo. La possibilità di inserire il blocco del differenziale non impone di avere tutte le ruote a contatto con il terreno, l’escursione delle sospensioni è minima. Naturalmente bisogna sempre rispettare la natura e non entrare in una qualsiasi carrareccia, in quanto le nostre montagne si trovano in zone protette.
Dopo quelle ripide salite e altrettanto ripide discese, siamo entrati in autostrada, il cambio automatico non viene più sollecitato e mantenendo una velocità costante nel rispetto del limite e del traffico, l’indicatore del consumo istantaneo si stabilizza su valori più rassicuranti.
Il comfort offerto dall’allestimento «GT Line» rende il viaggio piacevole e la classica pausa a metà viaggio è imposta da altre necessità.
Dopo 600 km e poco più di 6 ore dalla partenza, transitiamo a fianco della rupe di tufo sulla quale si erge la città di Orvieto. Sebbene manchino ancora circa 100 chilometri a Roma, possiamo dire che siamo (quasi) arrivati.
Usciamo a Roma Nord, percorriamo la bretella dove si fa rifornimento, per poi entrare nel GRA e percorrerlo fino all’intersezione con la A24 Roma-Teramo che punta verso est. Una trentina di chilometri che ci consente di evitare il caos della Capitale per giungere a Tivoli, dove davanti il Parco di Villa Adriana, si conclude questo viaggio.
La resa dei conti
Dopo poco più di 700 km, la valutazione complessiva della Kia Sportage è senz’altro positiva. L’allestimento GT Line con il nuovo motore 1,6 CRDi da 136 cv con cambio automatico e trazione integrale AWD è un compromesso ideale per un SUV del segmento «C» che pesa quasi 1.700 kg.
Per quel che riguarda il consumo, ci sarà sempre qualcuno che fa meglio e qualcun altro che fa peggio, però con una guida attenta si riesce stare nei 5,2 litri 100/km dichiarati dalla Casa con le norme NEDC, sebbene sia difficile scendere sotto i 5 litri come alcune sue concorrenti più virtuose. Con 137 g/km di emissioni CO2 il livello è abbondantemente sotto la soglia dei 160 g/km.
Doveroso menzionare la sorella maggiore con il CRDi 2.0 Mild Hybrid e cambio AT8; con 49 cv in più la risposta è più pronta, però sale anche il prezzo, che passa da 34.250 a 38.500 euro e il consumo con circa mezzo litro in più ogni 100, ma con 152 g/km di CO2 si evita comunque l’Ecotassa.
[ Paolo Pauletta ]