L’obiettivo di David Brabham è quello di portare la vettura alla 24 Ore di LeMans per entrare nella categoria GTE nella stagione 2021/22, un desiderio di vecchia data che ora il costruttore e pilota australiano, figlio del 3 volte Campione del Mondo Sir Jack Brabham, potrà realizzare con la BT62 che ha già dimostrato di avere le carte in regola per affrontare le gare di Endurance
La splendida Brabham BT62 aveva fatto il suo debutto a luglio 2018 al Goodwood Festival of Speed con una verniciatura eseguita per rendere omaggio alla Brabham di Formula 1 BT46B con motore Alfa Romeo a 12 cilindri boxer aspirato da 3 litri, che Niki Lauda aveva portato alla vittoria nel GP di Svezia nel 1978.
In quella occasione David Brabham aveva annunciato che la BT62 sarà svelata ufficialmente il mese successivo negli Stati Uniti in occasione della Monterey Car Week, per poi essere esposta nello stand Michelin nell’autodromo di Laguna Seca.
Per esaltare questo debutto oltreoceano, la vettura è stata rifinita con una livrea speciale per rendere omaggio a Dan Gurney scomparso a gennaio 2018, primo pilota a vincere un GP di Formula 1 con una Brabham, la BT7 al Gran Premio di Francia il 28 giugno 1964.
Una hypercar per vincere le corse
Con una produzione prevista di soli 70 esemplari ad un costo di 1 milione di sterline, la BT62 suscita da subito l’attenzione degli estimatori delle hypercar, nonostante sia omologata solo per la pista. Il motore è un V8 aspirato da 5,4 litri montato in posizione centrale che eroga 700 cv con 666 Nm di coppia, abbinato ad un cambio sequenziale a 6 rapporti. Con una meccanica di queste caratteristiche e un peso di soli 970 kg con un carico aerodinamico di 1.200 kg, le prestazioni della vettura si preannunciano molto elevate.
In occasione di queste prime apparizioni in pubblico, David Brabham, ha dichiarato: “Abbiamo progettato la BT62 come un’auto da pista e il nostro vasto programma di test ha rivelato che si tratta di autentico purosangue. Questa non è una vettura progettata per la strada, tuttavia è chiaro che alcuni clienti sono desiderosi di avere un’opzione compatibile per la strada della loro BT62, in modo da poterla guidare anche da e verso la pista. Mio padre Jack era sempre incentrato sulle esigenze del cliente e continueremo con quell’etica”.
Una promessa che non ha tardato ad attuarsi con la creazione di uno specifico kit proposto a 150.000 Sterline che consente alla BT62 di poter circolare anche su strada. È stato anche precisato che tutte le conversioni per il mercato europeo saranno effettuate nel Regno Unito, ndr. Con la Brexit ci sarà qualche problema in più.
Nata per la pista
Un significativo test su pista si è svolto lo scorso weekend in Australia in occasione della famosa corsa «Liqui-Moly Bathurst 12 Hour» sul circuito di Mount Panorama, 200 km a sud di Sidney, pista sulla quale David Brabham aveva vinto la «Super Tourer Bathurst 1000» nel 1997.
Il record «ufficiale» su quel circuito con 2′ 01″ 57′” appartiene attualmente ad una McLaren 650S GT3 ottenuto alla Liqui-Moly Bathurst 12 Hour nel 2016, poi c’è anche un record «non ufficiale» di un’Audi R8 GT3 che è scesa sotto i 2 minuti (1′ 59″ 29′”). Adesso l’obiettivo di David Brabham è di migliorare ancora quel tempo, sebbene in modo «non ufficiale», in quanto per non rischiare danni, la vettura non è stata schierata per la corsa.
Dopo un test minimo effettuato giovedì e solo 4 giri sabato, la BT62 con al volante, il collaudatore Luke Youlden ha fermato il cronometro a 1′ 58″ 67′”, un tempo che fan ben sperare per la «Superloop Adelaide 500», prima gara del Virgin Australia Supercars Championship 2019 in calendario il prossimo 3 marzo.
[ Paolo Pauletta ]