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BMW G 310 R model year 2018, l’entry level che mancava

Concepita per il neofita, la G 310 R esalta per le prestazioni e soddisfa per le dotazioni

Cosa voleva fare BMW con questa moto? Pensava ad un modello agile e divertente da utilizzare prevalentemente in ambito urbano o per gite nell’hinterland, oppure offrire ai motociclisti alle prime armi un mezzo che non mettesse soggezione? Ebbene bisogna proprio dire che non l’alternativa ma il duplice obiettivo è stato pienamente raggiunto.

Agile e divertente in città, fluida e maneggevole fuori, questa BMW G 310 R model year 2018 si dimostra in entrambe le situazioni pienamente a suo agio ed anzi, sembra attendere con impazienza quei tratti di strada misto veloce, dove poter forzare una staccata, o dove raccordare due curve con rapidi cambi di direzione.

Stile e design

La guardi e capisci subito: la BMW G 310 R è una vera Roadster. Simile nelle linee e nei volumi alle sorelle di cilindrata maggiore – pensiamo specialmente alla S1000R – è caratterizzata da un design molto aggressivo sull’avantreno, rastremato e filante nel retrotreno, con dettagli stilistici che la fanno percepire come se di cilindrata superiore al reale, e che comunque trasmettono un messaggio di grinta ed agilità pura.

Gli inserimenti stilistici dimostrano la cura progettuale con cui è stata realizzata, a partire dalla forcella in alluminio anodizzato dorato sormontata dal grande faro che ben assolve ai suoi compiti mentre gli elementi che personalizzano il posteriore sono il forcellone mono braccio ed l’importante terminale di scarico, per finire con la colorazione del modello da noi testato, «Strato Blue Metallizzato», elegantemente aggressivo.

Tecnica

La BMW G 310 R monta un monocilindrico 4 tempi di 313 cc raffreddato a liquido le cui 4 valvole sono azionate da bracci oscillanti con 2 alberi a camme in testa. La potenza erogata è di ben 34 cv (25 kW) con una coppia massima di 28 Nm a 7.500 giri/min. grazie ad un impianto di iniezione elettronica BMS-E2 di ultima generazione. Il cambio è a 6 marce mentre il terminale di scarico è in acciaio inox; la velocità massima dichiarata di 143 km/h può non sembrare altissima ma è perfettamente in linea con il target della moto.

Il telaio, a sezione tubolare, ospita anteriormente il serbatoio della capienza di 11 litri e la ciclistica relativa all’avantreno dotato di disco freno da 300 mm con pinza ad attacco radiale.

La  strumentazione è composta da un cruscotto digitale con indicatore di velocità, visualizzatore della marcia inserita, orologio, livello carburante, temperatura motore, consumo medio e altre informazioni; queste informazioni si possono consultare solamente azionando un pulsante collocato in basso sulla sinistra del display, vicino alla spia del Neutral: peccato che lo si possa azionare solo da fermo, mentre sarebbe stato molto più comodo poterlo fare tramite un comando al manubrio.

Sulla parte posteriore, imbullonata, si innestano la forcella a steli rovesciati da 41 mm ed il forcellone mono braccio in alluminio pressofuso con la sede del mono ammortizzatore regolabile ed il disco freno da 240 mm con pinza flottante gestito, ovviamente assieme al freno anteriore, dall’ABS BMW Motorrad di serie.

 

Il passo della moto è di 1.374 mm, i cerchi in lega di alluminio sono da 17” ed il peso a secco, infine, è contenuto in 158 kg.

Su strada

Ritirata la moto dalla BMW, saltiamo in sella ed apprezziamo immediatamente l’estrema facilità con cui si individua l’esatta posizione di guida e l’immediato feeling che si stabilisce con un mezzo che si fa sentire «aderente» al pilota.

Il piacevolissimo sound del terminale di scarico coinvolge e conquista e, una volta tuffatici nel traffico di Roma, abbiamo verificato che premesse e promesse vengono ampiamente mantenute grazie alle doti di scatto, agilità e ripresa proprie di questa moto.

Pronta e reattiva ai semafori ma anche corposa nella ripresa (purché non si indugi troppo con le marce alte), la G 310 R ha dimostrato, nel caotico traffico di Roma, una bella capacità di assecondare le necessità del suo driver nel volersi districarsi nel traffico automobilistico e nello schivare le innumerevoli trappole che l’asfalto riserva: viste le doti di agilità e maneggevolezza, sembrerebbe quasi di pilotare, con relativi limiti e pregi, uno scooter e questo non per sottolineare un inesistente limite della moto ma, al contrario, per evidenziarne un pregio.

Naturalmente il fatto di essere in sella ad una moto comporta una guida a gambe separate e non congiunte e quindi, se si vuol per forza fare un confronto con uno scooterone, si può trovare un qualche impaccio peraltro ampiamente ripagato dalla facilità di guida e dalle ruote alte che in caso delle tantissime, frastagliate e spesso profonde buche nell’asfalto fanno molta differenza.

Per completare questo test urbano, abbiamo portato questa G 310 R sul GRA, dove sono emerse, secondo noi, le vere potenzialità della moto: compatibilmente con la situazione del traffico. Qui abbiamo avuto la possibilità di allungare, portando il monocilindrico ai massimi regimi anche nelle marce alte per poi scalare per recuperare un po’ in ripresa; in ogni caso è stata dimostrata una volta in più la sua fluidità di marcia, la sua agilità e la sua disinvoltura.

Dal GRA all’autostrada il passo è breve ed eccoci quindi a superare il casello per una tappa di trasferimento autostradale di un centinaio di chilometri percorsi in assoluta scioltezza, senza affaticamenti grazie alla corretta posizione di guida e ad un comfort della sella più che accettabile, considerando che la moto certo non nasce per il turismo autostradale. Da evidenziare, a questo punto, anche la buona protezione dall’aria che il piccolo cupolino/cruscotto e le bandelle laterali al radiatore riescono a fornire.

Però a questo punto ci sentiamo di tornare sul più volte accennato e coinvolgente sound allo scarico: pieno, rotondo e profondo, sono questi i primi aggettivi che arrivano alla penna; il suono è così pieno e coinvolgente che fa spesso dimenticare che ci troviamo in sella ad una moto di soli 300 cc di cilindrata.

Una volta lasciata l’autostrada ci siamo inseriti in percorsi extra urbani asfaltati per saggiarne le doti di sportività e maneggevolezza, e qui – ricordando la vocazione cittadina del mezzo – sono emersi alcuni suoi limiti quando si cerca di sfruttarla al 100% ed oltre: buoni l’inserimento in curva e la relativa percorrenza, pronta e senza impuntamenti l’accelerazione sia in rettilineo che in uscita di curva, efficace la frenata, anche se, ma solo nella guida al limite, si sente la mancanza di un doppio disco anteriore e di pneumatici di maggiore sezione.

Potrebbe però darsi che queste modifiche, pur potendo influenzare negativamente le doti di agilità in città, darebbero quel pizzico di sportività in più che il look e le prestazioni motoristiche suggerirebbero, ma questa è un’altra storia.

Giunti a metà del nostro percorso, ci rituffiamo in autostrada direzione Roma, ripercorrendo il centinaio di chilometri in assoluta tranquillità e relax, rientrando sul GRA per poi riconsegnare, non senza dispiacere, la G 310 R ai legittimi proprietari.

Accessori e prezzi

La «nostra» BMW G 310 R era dotata di accessori standard, quali antifurto, ABS e livrea in «Strato Blue Metallizzato», ad un prezzo di listino di 5.450,00 euro.

Chi vuole di più può attingere all’ampio catalogo BMW, in cui può trovare il gruppo frecce con luci al Led, la piastra portapacchi ed il relativo bauletto, e tanti altri accessori con cui personalizzare ed ottimizzare la moto per l’uso che più di gradisce, e non ultima la possibilità di scegliere altre colorazioni tra cui Nero Cosmic Black, oppure il Rosso Racingred Uni, o la bellissima livrea della versione «HP» che riprende quella delle moto BMW da competizione con il caratteristico bianco con striature blu e rosse.

[ Sandro Trucca ]

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