Che sia Hamilton e la Mercedes o Verstappen e la Red Bull sempre due pesi e due misure! A Hockenheim vince il pilota inglese, secondo il compagno di squadra Bottas e terzo il ferrarista Raikkonen, mentre Vettel in testa va a muro… sotto la pioggia
Sabato, dopo la magnifica pole position di Vettel e la settima fila di Hamilton, tutto sembrava girare a favore del Cavallino ed anche la gara sembrava una cavalcata solitaria. In Formula 1 però tutto è possibile, anche che il diavolo ci metta lo zampino…: meteo, incidenti, testacoda, rotture, degrado e scelta delle gomme, safety-car. E infine a tutto questo si è aggiunta l’ingiustizia… per mano della FIA.
Mancavano 14 giri alla fine del gran premio di Hockenheim quando – dopo l’arrivo della pioggia e poi della Safety Car per l’incidente occorso a Vettel – la Mercedes richiama immediatamente ai box Hamilton per il cambio gomme: il pilota inglese – come potete vedere dalla sequenza delle immagini – inizia la manovra di rientro tenendo la destra del paletto che delimita l’ingresso rispetto alla pista, ma dal box Mercedes si accorgono che Raikkonen, invece di fermarsi a cambiare le gomme, tira diritto! Via radio avvertono immediatamente Lewis di «abortire» l’entrata. Cosa fa? – E qui la squalifica c’è tutta!!! – Taglia la strada, attraversa la linea bianca e il divisorio in erba che delimita la corsia con la pista e rientra furbescamente in gara, violando il regolamento sportivo, come se nulla fosse! Una volta entrato in corsia Hamilton doveva invece passare la pit lane uscire dai box, «saltando» eventualmente il cambio gomme, e riprendere la gara.
Il Direttore di gara, il solito Charlie Whiting (che da anni auspichiamo venga rimosso), ritiene di non mettere sotto investigazione Hamilton (pensate se fosse successo ai piloti della Ferrari… avrebbero esposto addirittura la bandiera nera!) che si aggiudica immeritatamente il gran premio (non si discute invece l’incredibile rimonta effettuata dal 14° posto, un capolavoro di guida, degno di un grande campione!) ai danni del compagno di squadra Bottas; inoltre, a conti fatti, se fosse rientrato normalmente ai box si sarebbe sicuramente ritrovato come minimo alle spalle del pilota della Red Bull Verstappen (anche lui in questi anni «coccolato e graziato» ripetutamente in tutti gli autoscontro da lui generati).
Dopo la premiazione inizia a circolare voce che Hamilton è sotto investigazione. La notizia si rivela vera ma in realtà è una farsa. I Commissari analizzano i filmati – forse pensavano di essere alle prese con il VAR dei mondiali di calcio… – e qui viene il bello…o l’assurdo. I commissari sentenziano: “l’infrazione c’è stata, ma il team della Mercedes ha spiegato l’errore con la confusione all’interno della squadra e il pilota ha ammesso l’errore, avvenuto durante regime di Safety Car. In nessun momento c’è mai stato alcun pericolo per qualsiasi altro concorrente”. Decisa quindi una reprimenda, tutto finisce qui. Riteniamo che in questa circostanza non si debba prendere in esame il pericolo o meno procurato ma il fatto che Hamilton «deliberatamente» abbia tagliato la linea di demarcazione per evitare l’entrata nei box quando ormai era troppo tardi e quindi ottenere un vantaggio consistente nei confronti degli avversari.
Fatevi due conti e concorderete con noi che non avrebbe mai vinto il gran premio. Due le possibili sanzioni: squalifica o «drive–through», ma togliere la vittoria ad Hamilton era impensabile dopo la cagnara – e la figuraccia – che il team Mercedes, per voce di James Allison e Toto Wolff, ha fatto accusando Raikkonen di aver deliberatamente colpito Hamilton nel gran premio di Silverstone. Inoltre a Hockenheim la Casa della stella a tre punte avrebbe potuto evitare festeggiamenti così plateali sia per come si erano svolti i fatti ma soprattutto per le notizie che giungevano in merito alle condizioni del Presidente della Ferrari Sergio Marchionne.
Quindi, caro Lewis, anche se hai fatto una rimonta pazzesca (grazie anche ad una buona dose di fortuna), non andrebbe mai dimenticato che le regole sono uguali per tutti i concorrenti: sia per l’esordiente che per il pluri-Campione del Mondo. E poi il vero campione non fa manovre da furbetto…!
Attendiamo domenica prossima l’Ungheria e le nuove polemiche.
[ Tony Colomba ]
ORDINE DI ARRIVO
1 – Lewis Hamilton (Mercedes) – 67 giri
2 – Valtteri Bottas (Mercedes) – 4″535
3 – Kimi Raikkonen (Ferrari) – 6″732
4 – Max Verstappen (Red Bull-Renault) – 7″654
5 – Nico Hulkenberg (Renault) – 26″609
6 – Romain Grosjean (Haas-Ferrari) – 28″871
7 – Sergio Perez (Force India-Mercedes) – 30″556
8 – Esteban Ocon (Force India-Mercedes) – 31″750
9 – Marcus Ericsson (Sauber-Ferrari) – 32″362
10 – Brendon Hartley (Toro Rosso-Honda) – 34″197
11 – Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 34″919
12 – Carlos Sainz (Renault) – 43″069 **
13 – Stoffel Vandoorne (McLaren-Renault) – 46″617
14 – Pierre Gasly (Toro Rosso-Honda) – 1 giro
15 – Charles Leclerc (Sauber-Ferrari) – 1 giro
** penalizzato di 10″ per sorpasso in regime di safety-car
Classifica campionato piloti
11.Ocon 29; 12.Sainz 28; 13.Grosjean 20; 14.Gasly 18; 15.Leclerc 13; 16.Vandoorne 8; 17.Ericsson 5; 18.Stroll 4; 19.Hartley 2
Classifica campionato costruttori
1.Mercedes 310
2.Ferrari 302
3.Red Bull-Renault 211
4.Renault 80
5.Force India-Mercedes, Haas-Ferrari 59
7.McLaren-Renault 48
8. Toro Rosso-Honda 20
9. Sauber-Ferrari 18
10. Williams-Mercedes 4