«Porsche batte Porsche», la 919 Hybrid Evo pilotata da Timo Bernhard ferma il cronometro a 5’19″546”’ abbassando di quasi 1 minuto il record rimasto imbattuto da 35 anni conquistato, nel 1983, da Stefan Bellof in 6’11″13”’ con la 956C
Era il 28 maggio 1983 quando durante la sessione di qualifiche per la 1000 km del Nürburgring il pilota tedesco Stefan Bellof al volante di una Porsche 956C alla media di 202,073 km/h ferma il cronometro a 6’11″13”’, un record che nessuno è riuscito a battere fino a ieri, quando sulla Nordschleife Timo Bernhard «vola» con la 919 Hybrid Evo alla media di 233,8 km/h ferma il cronometro a 5’19″546”’.
Purtroppo Stefan Bellof non ha più potuto tentare di abbassare il suo record in quanto è deceduto a causa di un incidente nel corso della 1000 km di Spa del 1985, ma senz’altro il fatto che il suo record non sia stato battuto da 35 anni evidenzia le sue qualità di pilota.
Poco conta se la sua 956C del 1983, prodotta in 27 esemplari per il Campionato del Mondo Sport Prototipi, aveva un motore V6 boxer Twin Turbo KKK da 2.649 cc e 630 cavalli, mentre la 919 Hybrid Evo, sviluppata da Porsche esclusivamente per battere i record su pista, ha una motorizzazione ibrida composta da un motore a benzina V4 da 2 litri turbo da 730 cavalli più un motore elettrico da 328 kW per una potenza totale di 1.160 cavalli.
L’impresa di Timo Bernhard è eccezionale, il «King of the Ring» è riuscito a scendere (e non di poco) sotto il muro dei 6 minuti, ora basta scendere di altri 12 secondi per abbattere anche il muro dei 5 minuti. Impresa difficile ma non impossibile, come ben si sa i record sono fatti per essere battuti.
Porsche Tribute Tour
A parte l’aspetto, La Porsche 919 Hybrid Evo ha poco in comune con la 919 Hybrid con la quale Porsche ha vinto per 3 volte consecutive la 24 Ore di LeMans nel 2015, 2016 e 2017 e il Campionato FIA World Endurance, compresi i titoli piloti e costruttori. Avendo deciso di abbandonare il WEC, Porsche ha liberato quella vittoriosa vettura dei vincoli imposti dalla FIA in modo da massimizzare le sue prestazioni. Oltre ad aver aumentato la potenza del motore endotermico da 500 a 730 cavalli, è stato aumentando del 53% il carico aerodinamico e ridotto il peso di 39 kg, portandolo a 849 kg.
Con questa vettura è iniziato il «Tribute Tour» con il fine di battere i record su tutte le piste. Il primo è stato conquistato ai primi di aprile dal pilota Neel Jani che, percorrendo la pista di Spa-Francorchamps in 1’41″770”’, ha battuto il record di 1’42″553”’ ottenuto da Lewis Hamilton con la Mercedes Formula 1 in occasione del Gran Premio del Belgio 2017.
In occasione di questo trionfo sul Nürburgring, Porsche ha voluto far sfilare insieme sulla Nordschleife la 919 Hybrid Evo insieme alla illustre antenata 956C, la prima pilotata da Timo Bernhard l’altra da Hans-Joachim Stuck, grande protagonista dell’automobilismo sportivo.
Porsche da record
Oltre a questo record ottenuto dalla 919 Hybrid Evo, le Porsche sono le indiscusse «padrone del Ring». Come risaputo i record sulla Nordschleife vengono suddivisi a seconda della categoria delle vetture e nella categoria produzione stradale al 1° posto troviamo la 991 GT2 RS in 6’47″25”’, mentre tra le auto da corsa, il 3° posto è della 911 GT3 RS in 6’56″4”’.
[ Paolo Pauletta ]