Sul Circuit de Barcelona-Catalunya analizziamo l’impegno dei sistemi frenanti Brembo utilizzati nella classe regina nel settimo appuntamento del Campionato del Mondo 2018
Il settimo appuntamento del Mondiale 2018, in programma dal 15 al 17 giugno, vede la MotoGP approdare in terra spagnola presso il «Circuit de Barcelona-Catalunya».
La prima pietra del circuito è stata posata nel febbraio 1989 ed è stato inaugurato il 10 settembre 1991 con una gara d’auto del Campionato Spagnolo Turismo. La classe 500 vi è approdata nel 1992 e per 4 edizioni vi ha corso il GP Europa, per poi adottare in seguito la denominazione attuale di GP Catalogna.
Lungo 4.727 metri, presenta 5 curve a sinistra e 8 a destra e vanta un rettilineo principale di 1.047 metri di lunghezza. Grazie ad esso, in passato le MotoGP hanno qui realizzato numerosi record di velocità. A partire dal 2017, dopo la modifica apportata alle curve 14 e 15, le MotoGP utilizzano lo stesso layout della Formula 1.
Fatta eccezione per il lungo rettilineo, le staccate sono tutte decise e molto ravvicinate determinando temperature d’esercizio molto elevate per dischi e pastiglie in carbonio che non riescono a raffreddarsi a sufficienza nella parte mista del tracciato. Di conseguenza, durante i 25 giri del gran premio le temperature d’esercizio dei dischi e pastiglie sono molto elevate: ciò nonostante, grazie agli investimenti sui materiali e sui processi produttivi effettuati da Brembo nell’ultimo decennio, l’impianto frenante risulta pienamente efficace anche a temperature vicine agli 800 gradi.
Secondo i tecnici Brembo che assistono il 100% dei piloti della MotoGP 2018 il Circuit de Barcelona-Catalunya rientra nella categoria dei circuiti mediamente altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 5, valore raggiunto solo dal Red Bull Ring di Spielberg, dal Twin Ring di Motegi e dal Sepang International Circuit. Più basso il valore delle altre 3 piste spagnole: indice 4 per Jerez ed Aragon, 3 per Valencia.
L’impegno dei freni durante il GP
Insieme al circuito di Austin, il Circuit de Barcelona-Catalunya è il solo della prima metà del campionato in cui due volte ogni giro le MotoGP perdono in frenata oltre 200 km/h: alla prima curva la decelerazione è di 239 km/h mentre alla curva 10 è di 205 km/h.
Ogni giro i piloti fanno ricorso ai freni 10 volte per un totale di mezzo minuto al giro: anche a Misano, dove le frenate sono 9 al giro, i piloti usano i freni per 30 secondi ogni giro. Sul tracciato di Barcellona le Formula 1 usano i freni per meno di 13 secondi. Di conseguenza nel GP Catalogna MotoGP i freni sono usati per il 28% della gara mentre nel GP Spagna F.1 solo per il 16 per cento.
Complici 4 frenate in cui la decelerazione massima non arriva a 1 g, la decelerazione media del Circuit de Barcelona-Catalunya si attesta sull’1,08 g. Solo Sepang, Aragon, Jerez ed Austin presentano valori medi più bassi. Come ampiamente prevedibile, a Barcellona invece la decelerazione media delle Formula 1 tocca i 3,9 g.
Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera di poco i 10 quintali: ogni giro i piloti sono chiamati ad uno sforzo di 41 kg, non pochi considerando le alte temperature ambientali con cui corrono.
Le frenate più impegnative
Delle 10 frenate del tracciato spagnolo un paio sono classificate impegnative per i freni, 3 sono di media difficoltà; mentre le restanti 5 hanno un’incidenza leggera sugli impianti frenanti. Quattro delle frenate light si trovano nella parte finale del tracciato.
La staccata più dura è quella alla prima curva: le MotoGP vi arrivano a 340 km/h ed entrano in curva a 101 km/h dopo aver percorso in frenata ben 285 metri. Curiosamente le Formula 1 si presentano alla frenata con una velocità minore, «solo» 317 km/h ma riescono ad entrare in curva a 156 km/h, velocità che raggiungono con appena 43 metri di frenata.
Per completare la frenata i piloti della MotoGP si attaccano ai freni per 5,1 secondi esercitando un carico sulla leva di 6,7 kg. Gli 1,5 g di decelerazione sono superiori di ben 0,35 g alla decelerazione della Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio da 200 km/h a 0 km/h. La pressione del liquido freno Brembo HTC 64T arriva a 11,6 bar.
I piloti assaggiano 1,5 g di decelerazione anche alla curva 10: la velocità crolla da 267 km/h a 62 km/h in 5,1 metri e 220 metri. In quel frangente il carico sulla leva è di 6,4 kg e la pressione del liquido freno di 11 bar.
Tra le curve di media difficoltà la più tosta è la numero 7: le MotoGP scendono da 230 km/h a 104 km/h in appena 154 metri e 3,4 secondi. La brutalità della decelerazione è testimoniata dagli 1,4 g sperimentati dai piloti.
Prestazioni dei freni Brembo
Tutte e 22 le edizioni del GP di Catalogna sono state conquistate da moto con freni Brembo e anche le 4 edizioni del GP Europa corse su questa pista sono state vinte da moto con freni Brembo: 12 le vittorie Yamaha, 10 Honda, 3 Ducati e 1 Suzuki. Ben 7 i trionfi in 500-MotoGP di Valentino Rossi, che qui ha vinto anche 2 volte in 250 e una in 125, sempre utilizzando gli impianti Brembo.