Test drive del crossover americano. Ha sette posti ed un impianto GPL per macinare km spendendo poco
Abbiamo avuto modo di provare uno dei più interessanti crossover sul mercato, l’americana Chevrolet Orlando, un MPV innovativo e dal sapore tipicamente yankee. La versione da noi testata, dotata di un motore da 1,8 litri da 141 cv a doppia alimentazione benzina/GPL, è quella giusta per i nostri tempi, visto che il prezzo ancora basso del GPL rende vantaggioso il rapporto costo/chilometro.
Spazio per sette
Nonostante l’aspetto imponente, la Orlando è lunga solo 4,65 metri, ma larga 1,83 ed alta 1,63, un ingombro identico, tanto per fare un esempio in lunghezza e larghezza, a quello di una berlina media come l’Alfa 159. Il comfort interno e l’abitabilità per sette passeggeri sono quelli di un vero e proprio monovolume di categoria superiore, risultato raggiunto dagli interior designer di Chevrolet ispirandosi all’architettura cinematografica e teatrale; in parole semplici i sette posti offerti dalla Chevrolet Orlando sono stati disposti su tre file ad altezza crescente, così da offrire a tutti ottima visibilità nonché maggior facilità di accesso e di montaggio dei sedili per i bambini. Con 5 passeggeri a bordo il volume di carico è di 458 litri aumentabile sino a 856 litri semplicemente ripiegando la seconda e terza fila dei sedili. Curate le finiture interne, così come la ricerca della massima funzionalità. A parte la posizione rialzata della leva del cambio, immediatamente raggiungibile, sul tunnel sono stati ricavati due portabicchieri e un vano tra i due sedili, mentre dietro il pannello del sistema audio (sorpresa!) c’è uno piccolo vano dotato anche di porta USB.
Come va?
Su strada la Orlando si fa apprezzare per la sensazione di sicurezza che infonde: non si può certo pretendere che le reazioni siano fulminee come su una sportiva, ma qui tutto è sotto controllo, in curva il corpo vettura si corica il giusto ma, una volta in appoggio sulle ruote esterne, mantiene ben salda la traiettoria.
Lo sterzo è piacevolmente leggero, il cambio a cinque marce ben modulabile, mentre con i freni occorre graduare l’approccio per trovare il giusto feeling: la prima parte della corsa sembra essere poco incisiva, ma poi il mordente arriva e l’auto si arresta in spazi tutto sommato corretti. Il propulsore, un 1,8 litri da 141 cv e 176 Nm di coppia, è adeguato alla tipologia di utilizzo dei crossover e le prestazioni sono lì a testimoniarlo, con 185 km/h di velocità massima e 11,6 secondi per lo scatto da 0 a 100 km/h; del resto son altre le virtù del mezzo, tipo la fluidità di marcia e la buona propensione a salire di giri. Ma il lato migliore della Orlando GPL è legato all’economia d’esercizio. La combinazione dei due serbatoi, prolunga l‘autonomia fino a 1.200 km, con un consumo nel ciclo misto di 9,6 litri di GPL per 100 km (7,3 andando a benzina) ed emissioni di CO2 ridotte a 156 g/km con il GPL e di soli 172 g/km per il 1.800 cc a benzina. Un ultimo cenno alla sicurezza passiva, con il massimo delle stelle raggiunte nei test Euro Ncap e alla garanzia di 3 anni o 100.000 km.
Ok, il prezzo è giusto!
Il prezzo base della Orlando GPL è di 22.245 euro, una cifra decisamente competitiva, vista la categoria d’appartenenza della vettura ed il buon livello della dotazione di serie che offre, fra l’altro, cerchi in lega da 16 pollici, impianto stereo MP3 con 6 altoparlanti e presa USB, antifurto, trip computer, climatizzatore e sensori di parcheggio.
[ Tony Colomba ]