Entrambi i piloti della scuderia Toro Rosso Honda di Formula 1, Pierre Gasly e Brendon Hartley hanno scelto la rinomata Honda Civic Type R come auto da strada
Il modello Civic Type R 2017, è la vettura ideale per un pilota di Formula 1, in pista o su strada. Sportiva e accattivante in tutte le sue caratteristiche, la giapponese detiene il record di vettura a trazione anteriore più veloce di sempre sul circuito di Nürburgring con un tempo di 7 minuti e 43,8 secondi.
Gasly, di origini francesi, ha concluso la Super Formula del Giappone al secondo posto con il Team Mugen ed ha commentato in occasione della consegna della sua nuova vettura il mese scorso: “Sono molto fortunato a potermi muovere tutti i giorni su una Type R. Sono entusiasta all’idea di provarla sull’iconica Route Napoleon nel Sud della Francia e forse anche su pista, dove potrò davvero spingerla al massimo”.
Per Hartley, l’imminente arrivo della Honda Civic Type R fa riaffiorare alla memoria alcuni ricordi: “Sembra incredibile ma la mia prima auto da strada, nel 1996, fu proprio una Honda Civic”, ha ricordato il neozelandese. “È interessante rimettersi al volante di Civic nella versione aggiornata di Type R. L’unico lato negativo è che, con 21 Gran Premi e l’agenda F1 fitta di impegni fuori pista, non riuscirò a guidarla quanto vorrei”.
La Casa giapponese ha lanciato la nuova Civic Type R nel 2017. La sportiva della Honda dispone di un propulsore VTEC Turbo 2 litri che eroga una potenza massima di 320 cavalli a 6.500 giri/min., ed è in grado di offrire l’esperienza di guida più entusiasmante di sempre per una Type R; la coppia massima è di 400 Nm da 2.500 giri/min. a 4.500 giri/min., da 0 a 100 km/h impiega soli 5,7 secondi mentre la velocità massima è di 272 km/h.
Con una capacità di carico di 414 litri ed un’ampia apertura di 1.120 mm, la Civic Type R risulta estremamente pratica e confortevole. Gasly aggiunge: “Gli interni sono spaziosi, soprattutto il bagagliaio, e questo è molto importante per andare all’aereoporto con tutte le valigie che devo trasportare con me”.
[ Jacopo Romanelli ]