Primo contatto con la seconda generazione di un modello che ha visto il suo debutto nel 2008, affermandosi come il medium SUV più venduto sul mercato europeo
[ Bologna ] Prima di salire a bordo della nuova Volvo XC60 è doveroso fare un paragone con il modello che l’ha preceduta, almeno per quel che riguarda il suo aspetto.
Estetica
Il frontale è stato completamente ridisegnato e presenta leggere differenze a seconda delle versioni (Business, R-Design, Inscription), ma dove spiccano per tutte i nuovi gruppi ottici Led con le luci diurne a forma del martello di Thor (Thor’s hammer), diventate un segno identificativo di ogni modello Volvo.
Diversa anche la dimensione della mascherina con griglia differente a seconda delle versioni, così come è diversa la parte inferiore con le luci fendinebbia orizzontali posizionate a filo della calandra, anziché verticali nelle finte prese d’aria laterali.
Importanti differenze anche nella vista posteriore dove si nota un design diverso del portellone e dei gruppi ottici, ma anche una soglia del bagagliaio più bassa e terminali di scarico di forma diversa a seconda delle versioni, trapezoidali o rotondi.
Lateralmente, la nuova XC60 evidenzia nervature diverse e un taglio differente del terzo vetro che contribuiscono ad offrire un aspetto più fluido e moderno.
Abitabilità
Confrontando le dimensioni esterne, non c’è molta differenza con la sorella maggiore XC90. Ambedue sono sviluppate sullo stesso pianale modulare SPA (Scalable Product Architecture) perciò con un passo di 2.865 mm, la differenza è di soli -119 mm.
Mentre la differenza nella lunghezza è più sensibile, con 2.688 mm è 262 mm più corta, così come con 1.658 mm di altezza è 118 mm più bassa. La larghezza di 2.117 mm con gli specchi aperti è praticamente la stessa della XC90.
Evidenziate le dimensioni esterne, bisogna riscontrare che quelle interne sono praticamente uguali per i due modelli, salvo la possibilità di avere una terza fila di sedili nella XC90.
Ciò significa che i passeggeri possono beneficiare della stesso spazio ed è doveroso precisare anche dello stesso comfort, offerto dai sedili dal disegno ergonomico che a seconda dei livelli di finitura possono essere rivestiti in stoffa per la entry level «Business» o pelle riscaldati per la «Inscription» e anche traforata e ventilata per la «R-Design».
Equipaggiamenti
Stesso discorso vale anche per gli equipaggiamenti, sia per rendere più confortevole il viaggio, che relativi all’assistenza alla guida e alla conseguente sicurezza di marcia che per Volvo è da sempre una priorità.
L’elenco è lungo, ma tra le tecnologie avanzate a disposizione di serie va menzionato l’Oncoming Lane Mitigation che interviene sullo sterzo per evitare gli ostacoli improvvisi e ridurre gli effetti delle collisioni frontali.
A richiesta è disponibile il Pilot Assist (1650 euro), un sistema semi-autonomo di assistenza alla guida che sulle strade ben marcate dalle strisce bianche che delimitano le carreggiate e centrale che le separa, agisce sullo sterzo, l’acceleratore e il freno mantenendo la vettura nella propria carreggiata fino alla velocità di 130 km/h. Da ricordare che le mani (almeno una) devono stare a contatto con il volante, altrimenti il sistema si disinserisce.
Anche nella nuova XC60 non ci sono pulsanti sulla plancia e per gestire le varie funzionalità bisogna agire sullo schermo tattile verticale da 9”. Indubbiamente molto pratico, anche se per capire il suo funzionamento è necessario dedicare un po’ di tempo e in qualche caso per entrare nei vari menù e sottomenù è meglio fermarsi per non distrarsi pericolosamente dalla guida. In qualche caso per inserire o disinserire una funzionalità, sarebbe più sicuro il vecchio pulsante on/off.
I motori
Considerando che sia la XC90 che la XC60 sono sviluppate sullo stesso pianale ed hanno gli stessi motori, è sorprendente notare che la nuova XC60 pesa notevolmente in meno, a tutto vantaggio dell’efficienza e dell’accelerazione, mediamente 1 secondo in meno nello 0-100 km/h.
Premesso ciò, per scelta aziendale i motori delle Volvo sono tutti uguali, sia i benzina (T) che i Diesel (D) sono a 4 cilindri ed hanno la stessa cilindrata di 1969 cc, cambia solo la potenza che va da 250 cv (T5) a 310 cv (T6) per i benzina, e dai 190 cv (D4) a 235 cv (D5) per i Diesel.
Poi c’è il T8 Twin Engine con il motore a benzina da 320 cv + uno elettrico da 87 cv (65 kW). Tutti sono abbinati ad un cambio automatico Geartronic a 8 rapporti con la trazione integrale AWD, tranne le versioni entry level che hanno un cambio manuale a 6 rapporti e la trazione FWD.
Su strada
Le sinuose strade dell’Appennino emiliano tra Bologna e Modena sono una «palestra» ideale per provare qualsiasi vettura. Dolci saliscendi, curve ampie e stretti tornanti, attraversamento di suggestivi borghi dall’aria antica, consentono di valutare il comfort e la stabilità, ma anche l’elasticità di marcia e la rumorosità.
La Volvo XC60 oggetto di questo «primo contatto» è una D5 R-Design da 235 cavalli in un allestimento full optional e oltre all’equipaggiamento standard, ha un quadro strumenti digitale da 12,3” personalizzabile e la funzionalità Drive Mode che consente di selezionare il settaggio del motore e della trasmissione tra 5 diverse modalità di guida: Comfort, Eco, Dynamic, Off-Road e Individual. Inoltre ha un telaio con assetto Sport e cerchi da 21” con pneumatici 255/40R + ruotino di scorta (100 euro).
Ciò che sorprende è la fluidità di erogazione del motore D5 da 235 cv, il cambio automatico Geartronic è impeccabile e piacevole se usato in modalità manuale, la risposta tuttavia non è immediata anche se viene inserita la modalità Dynamic, ma d’altra parte non è una vettura sportiva. Utile l’optional dei paddles al volante (170 euro), si evita di staccare le mani dal volante per la cambiata. La possibilità di regolare i sedili elettricamente consente di trovare facilmente la posizione di guida ideale, inoltre i sedili moderatamente avvolgenti dell’allestimento R-Design risultano essere particolarmente confortevoli.
Il Drive Mode presente sulla vettura comprende le sospensioni pneumatiche, una funzionalità che fa la differenza in fatto di comfort, stabilità e sicurezza di guida. Ma più semplicemente anche per caricare o scaricare i bagagli dal vano posteriore, infatti agendo sui pulsanti laterali interni al vano si può abbassare il livello del piano.
Condividendo lo stesso pianale gli stessi motori, è inevitabile fare un confronto con la sorella maggiore XC90. La differenza la fanno le dimensioni più contenute e il peso sensibilmente inferiore, ciò significa un migliore rapporto peso/potenza che si traduce in maggiore efficienza e maggiore agilità nel traffico e nei percorsi misti.
Nel traffico e più in generale in città si percepiscono le tante modalità di assistenza alla guida, in qualche modo ci si sente protetti da eventuali conseguenze derivanti da possibili disattenzioni del guidatore. Si viene «moderatamente invitati» a restare nella propria carreggiata e mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che precede.
Sui percorsi misti come quello oggetto di questo «primo contatto», si rimane sorpresi dalla prontezza del propulsore nell’erogazione della potenza e dalla sua elasticità, ma anche della sua silenziosità. La possibilità di intervenire sul settaggio delle sospensioni e sulla risposta del motore e cambio con la modalità Drive Mode, consente di avere un minore coricamento in curva, senza tuttavia penalizzare il comfort e avere una risposta più pronta del motore.
In queste situazioni si apprezza la trazione integrale AWD che evita qualsiasi sbavatura in curva. La traiettoria impostata rimane quella, anche in presenza di eventuali avvallamenti o imperfezioni del manto stradale.
La frenata, pronta e omogenea, non crea scarrocciamenti, anche se richiesta a metà curva e l’uso ripetuto non allunga la corsa del pedale. Certo che in discesa sarebbe consigliabile usare il cambio nella modalità manuale per sfruttare meglio l’effetto del freno motore e risparmiare il consumo dei freni.
I prezzi
La nuova Volvo XC60 nella versione entry level Business, con motore a benzina T5 250 cv, cambio Geartronic e trazione FWD costa 51.150 euro, con motore Diesel D4190 cv, cambio manuale e trazione AWD costa 48.500 euro, con il cambio Geartronic 50.800 euro.
Il modello D5 AWD Geartronic da 235 cv nell’allestimento R-Design oggetto del nostro test costa 61.460 euro più gli optional. La T8 Twin Engine AWD Geartronic con circa 400 cv nell’allestimento top di gamma Inscription costa 75.550 euro.
PRO & CONTRO
+ Aggiornamento estetico ben riuscito
+ Comfort impeccabile
+ Finiture di qualità
+ Equipaggiamento completo e di alto livello
– Modalità dello schermo tattile a volte complessa
– Risposta del cambio migliorabile
– Alcuni optional, almeno quelli che costano poco, potrebbero essere di serie
– La T8 costa 5.000 euro in più della concorrente Lexus RX, ma a breve arriverà la nuova e allora…
[ Paolo Pauletta ]