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Ford Ecosport e Renault Mégane Grand Coupé: la logica del contrappunto

Da un lato abbiamo il SUV compatto della Ford, clamoroso successo di quelli che spingono in alto le vendite, mosso dal brillantissimo Ecoboost a benzina da 1 litro e tre cilindri. E dall’altro, un’elegante berlina mossa dall’infaticabile «quasi millecinque» made in France, dalle linee tese e filanti al punto che in Renault hanno deciso, e non a torto, di chiamarlo «Grand Coupé»

Due auto tra le più recenti del mercato, che più diverse nello spirito e nell’impostazione non si poteva, entrambe votate all’economia di esercizio, e ai contenuti. Le abbiamo provate a lungo, e accertato così che l’una e gli altri, in entrambe, sono presenti all’appello.

Il SUV che pensa in piccolo, ma si esprime in grande

Lanciato al Salone di Ginevra del 2014, Ford Ecosport ha saputo interpretare alla perfezione la previsione degli analisti, rispondendo alle attese di un mercato che chiede sempre meno monovolume di piccole dimensioni, indirizzandosi decisamente verso i SUV di taglia piccola o media. Agile e ben costruito, generoso nelle dimensioni ed entusiasmante nella praticità, il nostro Ecosport montava nel nostro caso il tre cilindri sovralimentato che ha rivisto, drasticamente, le scelte degli automobilisti in dubbio tra la motorizzazione a benzina e quella diesel.

Il moderno propulsore da 1 litro, declinato nella potenza di 125 cavalli, non ha fatto assolutamente rimpiangere i più corposi turbodiesel di pari potenza, ma di cilindrata ben maggiore. E questo, forse, è l’indicatore più evidente della maturità del prodotto, a sua volta motivazione al ripensamento verso una categoria di veicoli che, un tempo denigrati più per incrostazioni ideologica che per raziocinio, sono sempre più apprezzati da vaste categorie di automobilisti.

Non chiamatela berlina

La Renault Mégane Grand Coupé ha, nel suo nome, il cardine portante delle caratteristiche che racchiude. Dimentichiamo infatti le precedenti berline medie di Renault, convenzionali e, forse, un tantino grigie nell’aspetto austero. Perché questa berlina, piaccia o non piaccia, è a tutti gli effetti una coupé a quattro porte, che non ha nulla in meno delle berline del segmento D superiore cui si avvicina, ricca com’è di accessori e di optional che hanno impreziosito la nostra permanenza a bordo.

La dotazione di dispositivi per la sicurezza, nella versione messaci a disposizione da Renault, era estremamente abbondante e di impiego istintivo e immediato. A dispetto di una linea piacevole ma, sostanzialmente legata a esigenze di sobrietà consolidata, abbiamo viaggiato nel prossimo futuro, agevolati dall’ottimo cambio automatico. Il tutto, sospinti dall’onusto e inarrestabile ma, soprattutto, parco 1.461 cc turbodiesel da 109 cavalli.

[ Tony Colomba ]

 

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