Abbiamo provato la riedizione della gloriosa spider Fiat. Base giapponese e motore italiano per un concentrato di emozioni istintive. Finiture curate, prestazioni appaganti e consumi discreti. A patto di non esagerare
Era il 1966. L’anno dell’alluvione di Firenze e del primo episodio di Star Trek, della disastrosa spedizione della Nazionale Italiana ai Mondiali di Calcio in Inghilterra, e dell’ultimo concerto dei Doors. E da una felice sinergia tra Fiat e Pininfarina, nasceva la 124 Spider. Un’auto che come poche seppe suscitare, fin dal primo istante, emozioni istintive richiamanti decisamente lo stile italiano. Le stesse emozioni che oggi, si ritrovano guardando la nuova 124, spider a due posti che ispira un mix fatto di romanticismo ed eleganza, passeggiate in riviera e prestazioni: vale a dire, tutto quello che soltanto la cultura motoristica del nostro Paese riesce a essere. E anche se il Centro stile di Torino è riuscito a tradurre in chiave moderna gli elementi estetici che caratterizzavano la primigenia versione degli Anni Sessanta, ciò che si vede non è tutta farina del sacco di Casa Fiat. Basta infatti porre a confronto gli interni della spider torinese a quelli della Mazda MX-5, per intuire immediatamente la stretta parentela con la vettura del Sol Levante. Ecco perché gli appassionati di questo genere di auto, messi di fronte alla nuova 124 Fiat, si dividono in due fazioni: chi la vede come una versione ricarrozzata dell’originale MX-5 e chi, invece, come il ritorno di un’icona degli anni ‘60/’70/’80, dato che la «vecchia» 124 è rimasta in produzione per ben 19 anni. Un primato che poche altre auto hanno potuto raggiungere, e meno ancora hanno potuto superare: come la Fiat Panda prima serie, per esempio.
Esterni
Scorrendo lo sguardo sulla carrozzeria, dalla calandra esagonale alle luci posteriori orizzontali, passando per le 2 gobbe sul cofano, tutto ricorda la «vecchia» 124 Spider. Il Centro stile Fiat è quindi riuscito nella non facile missione di riportare in vita un’icona. Ci è bastato sedere all’interno della «due posti», e carpire fingendo indifferenza gli sguardi dei passanti, per accorgersi dell’unicità della linea. Una linea che non fa passare per nulla inosservati. Complice anche la vernice Bianco Ghiaccio tri-strato (optional da 1.000 euro), che dona alla vettura quella percezione estetica di vettura premium che su una roadster non guasta.
La vettura della nostra prova montava, inoltre, i cerchi da 17” (di serie per la versione «Lusso») che, rispetto ai 16” della versione base, la rendono esteticamente più completa e sportiva. Il meccanismo della capote è manuale: una soluzione che, contrariamente a quanto si possa pensare, ha i suoi pregi. L’apertura istantanea, e l’assenza di limiti di velocità per le operazioni di chiusura e apertura fanno presto desistere chiunque rispetto ai meccanismi automatici. La lunghezza oltrepassa di 13 cm quella della sorella MX-5 fermandosi ai 4,05 m, mentre la larghezza e l’altezza sono rispettivamente 1,74 e 1,23 metri.
Interni
Gli interni ricordano molto la sorella Mazda MX-5, da cui la «124» deriva e, a voler essere sinceri, non dispiacciono. Le finiture sono di livello sobrio all’apparenza, ma presentano una certa cura che svela l’origine nipponica del progetto.
Molto curato anche il cruscotto, con il contagiri posizionato al centro come ogni sportiva che si rispetti. La versione «Lusso», inoltre, è dotata di sedili in pelle e condizionatore automatico di serie. Menzione d’onore per l’impianto Bose (optional da 700 euro) che integra anche 4 speakers nei poggiatesta. Una soluzione pratica ed efficace, che permette di non «appizzare» le orecchie durante le chiamate in vivavoce con la capote aperta.
Il sistema di infotainment è abbastanza intuitivo, forse l’unico problema è farvi capire a voce dal navigatore. Lo schermo è touch fino ad una velocità di 20 km/h oltre il quale può essere comandato con i pulsanti presenti sulla console centrale. Lo spazio interno non è eccessivo, i più alti avranno la sensazione di stare un po’ stretti, almeno all’inizio.
Mentre lo spazio nel bagagliaio non oltrepassa i 140 litri, d’altra parte non potevamo aspettarci altrimenti.
Una nota dolente può essere ricercata nell’insonorizzazione della capote, non molto efficiente, tanto da arrivare al paradosso che è meglio viaggiare senza. Al contrario i sedili riscaldati (optional da 300 euro) vi permetteranno di usare la 124 «topless» anche con climi non propriamente caldi.
Meccanica
La 124 Spider monta un motore 1,4 litri MultiAir turbo benzina, che eroga 140 cavalli a 5.000 giri/minuto con una coppia massima di 240 Nm a 2.250 giri/minuto. Tutto questo, unito alla pressione di 2,49 bar raggiungibile dal turbocompressore, regalano alla spider uno 0-100 km/h coperto in soli 7,5 secondi. Mentre la velocità massima si ferma a 215 km/h. Il cambio manuale a 6 marce (disponibile anche automatico) è secco e preciso, quasi in stile corsaiolo. Ben curato il reparto sospensioni, di tipo multilink al posteriore e a quadrilateri deformabili all’anteriore. «Last but not least», la trazione posteriore: immancabile complemento su ogni roadster che si rispetti, che permette quei «numeri» altrimenti impossibili con una trazione anteriore. A partire dal sovrasterzo di potenza…
Sicurezza
La 124 Spider è dotata dell’ESC, che consente di mantenere una direzione stabile in tutte le condizioni di guida. Se viene rilevata una differenza tra l’azione del conducente sul volante e il percorso del veicolo, l’ESC applica la frenata selettiva e agisce sull’acceleratore per riportare il veicolo in traiettoria. Mentre l’EBD, regola la pressione di frenata tra l’avantreno e il retrotreno, in modo da ottimizzare le distanze di arresto e il controllo in tutte le condizioni di carico del veicolo. Le versioni «Lusso» e «America» montano inoltre, di serie, dei fari adattativi che, sincronizzati con i movimenti del volante, illuminano l’interno curva durante la percorrenza.
Su strada
Con la Nuova Fiat 124, la trazione posteriore è il nodo testauale del divertimento: unita al motore brioso offre una sensazione di guida da vera sportiva. Infatti, anche se il propulsore non gode di grande cubatura, il peso ridotto della vettura (1.060 kg) combinato ai 140 cavalli offrono una buona spinta garantita tra i 2.500 e i 4.500 giri, dove si raggiunge il massimo della coppia disponibile. Ma questo non inficia il divertimento alla guida, facilmente raggiungibile su percorsi ricchi di curve che siano montani, collinari o pianeggianti. Infatti, proprio su queste strade la 124 da il meglio di se, inanellando una curva dietro l’altra, con la trazione posteriore sempre pronta a farsi sentire assistita dalla coppia generosa e magari, il tutto condito con una bella giornata estiva.
Il raffinato sistema di sospensioni e il baricentro basso garantiscono l’eccellente tenuta di strada che ci aspettiamo da una macchina appartenente a questo segmento. Mentre con lo sterzo chirurgico, unito al punto di vista della strada vicino al suolo stile go-kart, è possibile effettuare inserimenti in curva e cambi di direzione precisi e fulminei, anche se il peso ridotto e la trazione renderebbero un po’ ballerino il posteriore se non fosse per i controlli elettronici che lo tengono al guinzaglio.
Inoltre, i più attenti noteranno l’assenza di un differenziale autobloccante, ma chiunque fosse alla ricerca di maggiori prestazioni può optare per la versione Abarth con qualche cavallo in più e un differenziale a slittamento limitato.
I freni sono modulabili nei rallentamenti e ben dimensionati pur non offrendo decelerazioni brucianti, specifichiamo comunque che la vettura durante la nostra prova montava pneumatici termici (o invernali). Il cambio e la conformazione dei pedali permettono doppiette «d’altri tempi» e, per i più smaliziati che metteranno alla frusta la trazione posteriore, la vettura lascia giocare senza mai oltrepassare la soglia del pericolo.
In città, a causa del muso lungo e della limitata visibilità posteriore con capote chiusa, bisogna avere ben impresse nella mente le dimensioni della vettura, pena qualche imprecazione.
Per i più attenti al portafoglio i consumi si aggirano intorno ai 12-13 km/l, sempre che non si abbia il piede pesante e, di conseguenza, la voglia di diventare amici del vostro gestore di carburante.
Prezzo
La 124 Spider parte da 28.000 euro fino ad arrivare ai 34.900 euro della versione «America». La versione in prova è la «Lusso» da 30.300 euro che, configurata come quella del nostro test, lievita a 35.600 euro. Considerando la categoria di vettura, si tratta di un prezzo allettante, visto che le rivali hanno prezzi più elevati, esclusa la sorella MX-5 che è anche più parsimoniosa.
[ Gianni Heidelberg ]