Primo contatto in Puglia con i nuovi modelli «premium» del marchio svedese
Bari – È sempre emozionante provare un nuovo modello di vettura, se è una Volvo è anche piacevole. Le strade che si snodano tra Altamura e Trani, affiancate dalle distese di ulivi nei pressi di Corato, sono state la base per questo primo contatto con le nuove ammiraglie svedesi. Vederle affiancate al SUV XC90 indica chiaramente che appartengono alla stessa famiglia e completano (per il momento) la gamma. Infatti, entro la metà del 2017, anche questa serie 90 sarà ampliata con la versione Cross Country e la motorizzazione ibrida T8.
Prima di prendere in considerazione i contenuti, è l’estetica che inevitabilmente salta all’occhio e non si può fare altro che apprezzare la fluidità delle forme e l’eleganza della linea che comunque rimarca la robustezza, da sempre nel DNA del marchio, evidenziata dalla forma a martello dei gruppi ottici, che nella mitologia nordica richiama il martello di Thor.
La berlina S90 va a sostituire la S80, ma si avvale di dimensioni maggiori, 11 cm per quel che riguarda la lunghezza e 5 cm più larga, a fronte di un’altezza praticamente uguale, oltre al passo incrementato di 15 cm.
Nonostante queste misure importanti, nella vista laterale la S90 risulta essere molto slanciata, con cofano lungo, abitacolo arretrato e coda corta.
Spesso le versioni break perdono l’armonia di linee della berlina, questo non si riscontra nella V90, merito dell’abile lavoro dei designer Volvo che non hanno semplicemente allungato il tetto e dato un taglio verticale come è stato fatto in passato, ma hanno creato un’angolazione aerodinamica ulteriormente evidenziata dai gruppi ottici posteriori.
Con la S90 e V90, Volvo ha confermato di aver voltato pagina, di essersi profondamente rinnovata, d’altra parte gli 11 miliardi di investimenti che la nuova proprietà cinese Geely, dal 2010 subentrata a Ford, hanno dato i loro frutti.
Il marchio si è ringiovanito, prima con le medie della serie 60, poi con le top di gamma serie 90 e a breve con le piccole della serie 40.
L’abitacolo e di conseguenza l’abitabilità conferma la classe della vettura, pregiati rivestimenti in pelle, Moritz o Nappa secondo gli allestimenti, anche per i pannelli delle porte, volante multifunzione bicolore con parte interna e centrale nel colore della tappezzeria e corona esterna nera come la parte superiore della plancia e sedili a regolazione elettrica anche per il passeggero, seduta allungabile e come optional la possibilità di avere la funzionalità massaggio.
Il tutto rifinito con inserti in legno e profili in alluminio satinato.
I 4 livelli di allestimento – Momentum, Business Plus, Inscription e R-Design – non differenziano molto nella sostanza, è solo una questione di gusto personale. Fin dall’allestimento Momentum, la dotazione di serie è completa e comprende lo schermo tattile a colori da 9” con il Sensus Connect High Performance Sound da 330 Watt e 10 altoparlanti, l’Adaptive Cruise Control con Pilot Assist e il quadro strumenti digitale TFT da 8” a colori.
Salendo di livello si trova il sistema di navigazione Navigation Pro con grafica 3D e street view e nell’allestimento top di gamma Inscription il Drive Mode che consente di selezionare tra 4 diverse modalità di guida – Eco, Comfort, Dynamic e individual -, oltre a presentare un quadro strumenti digitale da 12,3” con 4 diverse impostazioni grafiche.
I più sportivi preferiranno l’allestimento R-Design ch si presenta con un abitacolo dal carattere più sportivo e cuciture a contrasto per i sedili in pelle Nappa, oltre ad un assetto ribassato di 15 mm, sospensioni più rigide del 50 %, ammortizzatori monotubo e barre antirollio anteriori e posteriori.
Gli amanti della musica apprezzeranno l’effetto auditorium offerto dall’impianto audio Premium Sound by Bowers & Wilkins da 1.400 W e 19 altoparlanti (3.300 euro).
Qualunque sia il livello di finitura scelto e gli optional inseriti, da non trascurare la possibilità di equipaggiare la propria S90 e V90 con il telaio a controllo attivo «Four-C» (Continuously Controlled Chassis Concept) dove ogni ammortizzatore è regolato elettronicamente e individualmente con una risposta che varia in continuazione (da morbido a rigido) in meno di un venticinquesimo di secondo e include dischi freni maggiorati (2.000 euro), il sempre utile ruotino di scorta (110 euro) anziché il, spesso inutile, kit di riparazione e per chi sceglie il cambio automatico Geartronic le leve al volante (180 euro). Con un importo non troppo elevato la sicurezza di guida ripagherà ampiamente.
Per quanto riguarda le motorizzazioni disponibili, al momento le S90 e V90 sono disponibili solo con motori da 2 litri a 4 cilindri turbo, sia a benzina T5 da 254 cv e T6 da 320 cv, oppure Diesel bi-turbo D4 da 190 cv e D5 da 235 cv con il compressore Power Pulse. La trazione può essere anteriore o in abbinamento ai motori più potenti integrale AWD a controllo elettronico BorgWarner.
Il cambio può essere manuale a 6 rapporti solo con la motorizzazione Diesel da 190 cv, oppure automatico Geartronic a 8 rapporti abbinato agli altri motori.
Come accennato in apertura, seguiranno nel corso del 2017 una motorizzazione Diesel D3 da 150 cv e ibrida T8 da 407 cv.
Impressioni di guida
Per questo primo contatto su strada le S90 e V90 che abbiamo provato erano equipaggiate con il motore Diesel da 235 cv con cambio automatico Geartronic, telaio a controllo attivo Four-C, trazione integrale AWD e livello di finitura full optional.
Sedersi a bordo della nuova serie 90 è un piacere, la seduta è immediatamente confortevole ed ergonomica. La regolazione elettrica dei sedili consente di ottenere facilmente la personale posizione ideale di guida, apprezzabile il contenimento laterale e l’allungamento della seduta. Facile anche la regolazione manuale del volante sia in altezza che profondità, anche se la classe della vettura avrebbe imposto una regolazione elettrica. Anziché con il classico pulsante, l’accensione avviene attraverso un pomello posizionato sul tunnel centrale, a destra per lo Start, a sinistra per lo Stop. Con la rotellina del Drive Mode, ovvero la modalità di guida, inseriamo inizialmente la posizione Comfort, leva del cambio in posizione «D» e piede sull’acceleratore. Sullo schermo da 9” al centro della plancia, simile nella dimensione ad un tablet, si può visualizzare le varie modalità selezionate, nonchè il sistema di navigazione Navigation Pro per visualizzare la propria posizione e inserire la destinazione.
Nonostante le dimensioni e la classe della vettura, la potenza del motore invita a spingere sull’acceleratore, se non altro per testare le sospensioni pneumatiche abbinate al telaio a controllo attivo Four-C. Spostata la rotellina del Drive Mode nella posizione Dynamic e spostata la leva del cambio nella modalità sequenziale, la S90 sorprende anche per il suo carattere sportivo. Certo che se sulla vettura in oggetto fossero stati montati i paddles al volante (optional 180 euro) le cambiate non avrebbero imposto di staccare le mani dal volante.
Il motore 2 litri biturbo da 235 cv risponde molto bene, anche nelle improvvise accelerazioni non evidenzia il classico turbo-lag, ovvero il ritardo nella risposta. La soluzione a questo problema è stato risolto da Volvo con il Power Pulse System, un rivoluzionario, ma semplice sistema realizzato dagli ingegneri svedesi, introdotto per la prima volta sulle nuove S90 e V90. In breve si tratta di piccolo serbatoio di aria compressa da 2 litri alimentato da un piccolo compressore elettrico, che nel momento di accelerazioni improvvise introduce aria compressa nei collettori di scarico e consente di vincere l’iniziale inerzia della girante della turbina. In questo modo le prestazioni del 4 cilindri bi-turbo a 2 stadi da 2 litri risultano particolarmente esaltanti e con una elasticità pari a motori di cilindrata ben maggiore.
La stabilità è impeccabile, il rollio è minimo e non si evidenziano fenomeni di scarsa aderenza, grazie anche agli pneumatici 245/35 R21. Le traiettorie vengono mantenute con facilità, grazie anche al sistema Pilot Assist, l’assistenza alla guida che interviene fino ad una velocità di 130 km/h e consente tra le molte funzioni, di mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che precede e rimanere nella propria corsia di marcia leggendo le strisce che delimitano la carreggiata, a patto che le mani siano a contatto con il volante.
Per ovvie ragioni la velocità massima autolimitata a 240 km/h non è stata raggiunta, ma l’accelerazione da 0 a 100 km/h percorribile in 7 secondi con una vettura che pesa oltre 1600 kg è un valore altrettanto eloquente.
Prezzi
La S90 D4 190 cv nell’allestimento Momentum con cambio manuale a 6 rapporti costa 49.100 euro, con il cambio Geartronic a 8 rapporti 51.450 euro, con la trazione integrale AWD 53.950 euro. La top di gamma D5 235 cv trazione integrale AWD, cambio Geartronic nella finitura Inscription costa 64.180 euro.
La versione break V90, nell’allestimento Momentum costa circa 2.000 euro in meno, mentre la Inscription costa 3.000 euro in più.
[ Paolo Pauletta ]