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Giulia Quadrifoglio, anteprima sulla pista di Balocco

Primo contatto con i 510 cavalli… dell’Alfa Romeo stradale più potente mai realizzata

Fin dagli anni ’60, la pista di Balocco è stata il banco di prova per le vetture Alfa Romeo destinate alle competizioni, in particolare le Giulia GTA e TZ2 dell’Autodelta venivano collaudate su questo circuito e oggi, dopo 50 anni, guidare su questa pista la nuova Giulia Quadrifoglio regala una emozione in più.

Nel 1963, l’Alfa Romeo aveva realizzato 501 esemplari necessari per l’omologazione di una versione della Giulia TI destinata alle competizioni per la categoria turismo chiamandola Giulia TI Super. La cilindrata di 1.570 cc era la stessa, ma i cavalli DIN passavano da 92 a 112 che potevano superare i 150 nelle versioni preparate «pronto corse», in pratica si potevano ottenere i 100 cv/litro che per quei tempi era un traguardo di tutto rispetto.

Oltre ad avere alcuni particolari della carrozzeria in alluminio per contenere il peso, la Giulia TI Super si poteva riconoscere per la presenza del Quadrifoglio Verde sui parafanghi anteriori, simbolo delle vetture da competizione del biscione fin dalla Targa Florio del 1923, e per questa ragione questo modello veniva identificato semplicemente come Giulia Quadrifoglio.

Merito delle sue vittorie sia in pista che su strada, l’Alfa Romeo coniò per questo modello lo slogan: «Giulia, la berlina che vince le corse». Questo stesso slogan può essere utilizzato anche per la nuova Giulia Quadrifoglio, versione sportiva della Giulia presentata al recente Salone di Ginevra.

Come va… in pista

In questo primo breve contatto con la nuova Giulia Quadrifoglio sulla pista di Balocco ci si rende conto immediatamente delle potenzialità della vettura. Non è una vettura stradale con caratteristiche sportive, ma esattamente il contrario, è una vettura da corsa per uso stradale.

Certo che se l’Alfa volesse partecipare al Campionato WTCC qualche adeguamento dovrebbe farlo, ma più in termini normativi che meccanici, in quanto i 510 cv del motore V6 BiTurbo da 2,9 litri offrono prestazioni esaltanti, tanto che la stessa Alfa Romeo ha dichiarato che è la vettura stradale più potente mai realizzata.

A questo motore è abbinato di serie un cambio manuale a 6 marce, ma anticipando una versione che si affiancherà a breve, la Giulia Quadrifoglio che abbiamo provato è equipaggiata con un cambio automatico a 8 rapporti utilizzabile anche in modalità manuale con i paddles al volante.

Seduto al posto di guida regolo sedile e volante e ruoto il pomello sul tunnel nella modalità Race che tara l’Alfa™ Chassis Domain Control (CDC) alla situazione e regala un suono dallo scarico molto esplicito e coinvolgente.

Come con ogni vettura che si guida in pista per la prima volta, nel primo giro è necessario prendere confidenza con la «bestia», anche se il feeling immediato invoglia a spingere, è la vettura stessa che ti dice: «fammi correre».

Quando ti senti un corpo unico con il mezzo che stai guidando allora si può cominciare, pur restando doverosamente sotto il limite, non è una gara…

Acceleratore fondo corsa, ampio curvone a 170 km/h, la prima chicane si avvicina, scalo marce con i paddles, colpo di freno, ¼ di giro di volante a sinistra, ¼ a destra e via fondo corsa.

La Giulia Quadrifoglio risponde perfettamente, la traiettoria rimane quella impostata, nessuna correzione. Affronto altre chicane sapientemente messe dallo staff Alfa per evitare velocità troppo elevate non facilmente gestibili da chi non ha esperienza in pista.

Le staccate diventano sempre più corte, con i paddles le scalate sono immediate e senza staccare le mani dal volante, l’impianto frenante con dischi in carboceramica è molto efficiente e la frenata al limite non tradisce, neanche dopo un energico uso prolungato.

Rettilineo abbastanza lungo per toccare i 200 km/h, prima di un’altra staccata al limite ed entrare nel tratto misto con un paio di curve strette a destra e un tornantino a sinistra. Impostare la curva non è un problema, nessun fenomeno di sovrasterzo, la traiettoria è precisa e in uscita, la sola trazione posteriore regala piacevoli scodate facilmente controllabili con l’acceleratore.

La Giulia Quadrifoglio è talmente neutra grazie alla corretta distribuzione dei pesi ed i cavalli sono talmente tanti, che ti puoi permettere qualsiasi cosa. Altro breve rettilineo e ingresso nel box, fine dei giochi, ma che bella esperienza.

La Tecnica

Il motore V6 BiTurbo da 2,9 litri della Giulia Quadrifoglio, totalmente in alluminio e stato sviluppato dall’Alfa Romeo sulla base di tecnologie Ferrari, eroga 510 cv con una coppia di 600 Nm, cioè una potenza specifica di 176 cv/litro. Nonostante l’elevata potenza è un tra i più efficienti della categoria, con emissioni di CO2 limitati a 198 g/km e consumi particolarmente contenuti grazie al sistema di disattivazione elettronica dei cilindri se non necessita molta potenza.

Tutte le versioni Giulia sono equipaggiate con soluzioni elettroniche di avanguardia per l’assistenza alla guida, ma nella versione Quadrifoglio, proprio per le sue prestazioni superlative, sono state inserite ulteriori soluzioni tecniche uniche ed esclusive.

L’Alfa DNA (Dynamic, Natural, Advanced Efficiency) consente al guidatore di modificare il comportamento dinamico della vettura tra la modalità Dinamica, Normale e, per la prima volta su un’Alfa Romeo, una specifica per il risparmio energetico, in più sulla Quadrifoglio è stata aggiunta la modalità Race, specifica per una guida spiccatamente pistaiola…

L’Alfa Torque Vectoring è una tecnologia che consente invece al differenziale posteriore di trasferire la coppia motrice alle ruote in modo indipendente e garantire sempre la massima aderenza senza l’intervento del controllo di stabilità che spesso limita una guida divertente.

L’Active Aero Splitter è lo spoiler anteriore in carbonio che in modo elettronico fuoriesce in modo da aumentare la deportanza della vettura e migliorare l’aderenza dell’avantreno.

Determinante per una guida sportiva in tutta sicurezza, l’Alfa™ Chassis Domain Control (CDC) sviluppato con Magneti Marelli, è il cervello delle centraline e coordina tutta l’elettronica della vettura, compresi i sistemi sopra citati. Il CDC valuta i dati che gli giungono dai vari sensori e regola in tempo reale le sospensioni in modo da ottimizzare le prestazioni e il piacere di guida. Inoltre riesce a prevenire situazioni critiche informando in anticipo le varie centraline che adeguano di conseguenza la risposta più idonea.

Le elevate prestazioni della versione Quadrifoglio hanno imposto di adeguare anche l’impianto frenante IBS (Integrated Brake System) che consente di arrestare la vettura (100-0 km/h) in 32 metri, 6,5 metri in meno rispetto alle altre versioni. Per un utilizzo più estremo si possono avere i dischi in carboceramica (7.500 euro) con le pinze dipinte di rosso (400 euro).

Abitacolo

Le caratteristiche corsaiole non hanno limitato gli equipaggiamenti interni e le rifiniture che risultano essere complete e di ottima qualità. Da parte sua la Giulia Quadrifoglio si presenta con 2 sedili anteriori maggiormente contenitivi, rivestiti in pelle con la fascia centrale in Alcantara®. A richiesta (3.500 euro) si possono avere sedili Sparco con guscio posteriore in carbonio.

La plancia è sostanzialmente uguale per tutte le versioni Giulia, con al centro lo schermo da 8,8” del sistema di infotainment Connect 3D Nav, di serie sulla Quadrifoglio, sviluppato con Magneti Marelli. È un sofisticato sistema che, tra le sue funzionalità, comprende l’interfaccia HMI di ultima generazione e un sistema di riconoscimento vocale.

Anche il quadro strumenti di fronte al guidatore è uguale con 2 strumenti circolari e al centro un display a colori per le varie informazioni sulla vettura. Unica differenza il fondo scala che nella Quadrifoglio sono di 6.500 giri/min. per il contagiri e 330 km/h per il tachimetro, rispetto ai 4.500 giri/min. e 260 km/h nelle versioni Diesel.

Di serie sulla Giulia Quadrifoglio il volante multifunzione sportivo con corona in pelle e pulsante dell’avviamento rosso, pedaliera in alluminio e inserti in carbonio sulla plancia, tunnel centrale e pannelli delle porte.

Estetica

La linea della Giulia esprime eloquentemente tutta la grinta e potenza che troviamo nella Quadrifoglio. Il suo profilo a goccia con il cofano lungo, abitacolo arretrato e angoli arrotondati, ricorda altri modelli che hanno fatto la storia del Marchio. Naturalmente i designer hanno reso più possente l’insieme con dimensioni adeguate ai tempi e linee più muscolose. Per i gruppi ottici anteriori realizzati da Magneti Marelli si può scegliere fra 3 tipi di illuminazione: a lampada alogena, oppure con tecnologia Xenon con moduli da 25W o 35W con tecnologia AFS (Adaptive Frontlights System) che consente di illuminare il lato interno delle curve e offrire una luminosità superiore del 200% rispetto ai normali fari alogeni.

Come per la sua illustre antenata Giulia TI Super, il contenimento del peso era uno degli obiettivi degli ingegneri e per raggiungere questo risultato alcune parti della carrozzeria come il tetto, cofano, spoiler, minigonne laterali e diffusori posteriori, nonché l’albero di trasmissione, sono in fibra di carbonio. Nonostante l’uso di questo materiale leggero il peso totale su strada della Quadrifoglio è di 1.580 kg, ben 206 kg in più rispetto alle versioni Diesel. Da tener presente che in caso si optasse per il cambio automatico, il peso sale di ulteriori 70 kg. Nonostante ciò, il rapporto peso/potenza di 3.0 kg/cv della Giulia Quadrifoglio risulta essere particolarmente favorevole e consente di percorrere lo 0-100 in 3,9 secondi per una velocità massima di 307 km/h.

Oltre che per uno scopo funzionale aerodinamico, l’aspetto estetico è valorizzato dallo spoiler anteriore retrattile e dai diffusori sottoscocca posteriori. Inoltre, nella Quadrifoglio troviamo di serie cerchi in lega da 19” con pneumatici Pirelli P Zero runflat 245/35R. A richiesta (500 euro) si possono avere nella stessa dimensione, cerchi in lega bruniti.

Per la Quadrifoglio, oltre alle 3 tinte pastello (Bianco, Nero e Rosso Alfa), la gamma colori comprende 8 metallizzati (1.000 euro) e 2 esclusive tinte tristrato (2.400 euro): Bianco Trofeo e Rosso Competizione.

[ Paolo Pauletta ]

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