Spaziosa a bordo, sicura in tenuta e frenata ma con poco spunto in basso, la francesina si rivela pratica e confortevole e decisamente di buona sostanza
Cugina della smart Forfour grazie alle sinergie innestate con Mercedes-Benz e per la medesima impostazione tecnica del motore posteriore allocato al di sotto del pianale di carico del bagagliaio, la Twingo è lunga 359 cm, larga 165 ed alta 155 e con ben 33 cm in più all’interno rispetto alla sua precedente versione.
Questa cittadina Renault offre – grazie al passo di ben 249 cm – giusto spazio a quattro persone (Forfour, appunto…) e si rivela inoltre un’auto pratica e fruibile grazie alle 5 porte ed alla modularità di un bagagliaio dalla forma regolare che offre in partenza 188 litri totalmente sfruttabili che diventano 219 (attivando un sistema che alza le sedute posteriori) e ben 980 se si abbattono gli schienali posteriori che, peraltro, sono suddivisi 50/50.
In altre parole si tratta, rispetto alle sue precedenti versioni, di un vero e proprio salto in avanti sia nell’impostazione tecnica che nello studio (riuscito) della distribuzione e sfruttamento dei volumi interni.
Esterni
L’auto è piacevole e si fa guardare, soprattutto da un pubblico femminile gran parte del quale, andando oltre, guarda alla concretezza ed alla praticità ed è proprio questa l’immagine che offre di se la nuova Twingo: una che più che un messaggio di stile fine a se stesso trasmette un messaggio di stile di vita: fresca, giovanile, dinamica e pratica: la parcheggi in poco spazio, ci carichi più di quanto possa a prima vista sembrare e, a guardarla da fermo, sembrerebbe anche comoda; d’altra parte è una vettura piacevole ma senza particolari guizzi di fantasia. Per questo c’è, sempre riferendosi ai punti in comune del progetto, la Smart Forfour ma ad un costo sensibilmente più alto.
Qui si è puntato a dimensioni minimali per una 5 porte e quindi l’aver ottenuto una personalità tipicamente Renault, riconoscibile dal family feeling del frontale caratterizzato al centro dalla losanga Renault, è cosa positiva. Interessante anche la presa d’aria inferiore per il raffreddamento del radiatore che, posto anteriormente, serve il motore collocato posteriormente.
La collocazione verticale delle maniglie delle portiere posteriori dietro al finestrino e non al disotto della linea di demarcazione fra finestrino e fiancata (soluzione non inedita ma senz’altro stilisticamente efficace) snellisce notevolmente la parte posteriore della fiancata; da menzionare anche il portellone posteriore, realizzato interamente in cristallo trattato esteticamente in modo da sembrare a prima vista un portellone tradizionale.
Per il resto il corpo vettura appare alto (un bene per l’abitabilità), corto e leggermente stretto (ok per la manovrabilità) ma comunque nuovo e gradevole.
Colori, versioni, equipaggiamenti
I colori disponibili sono solamente quattro e tutti pastello (Blu Shopping, Giallo Race, Rosso Passion e Bianco Dream, il colore della protagonista del nostro Test) come quattro sono le versioni ordinabili.
Si parte dalla Wave, decisamente spartana per i gusti italiani ma d’altra parte viene offerta ad un prezzo base di 9.950 euro per passare all’intermedia Live (in listino a 11.550 euro) dotata di un equipaggiamento di serie allineato alle nostre esigenze: servosterzo, volante regolabile in altezza, fari diurni a Led e kit R&Go DAB (per smartphone) con comandi al volante e supporto per l’integrazione con lo smartphone ed infine climatizzatore manuale; la lista si allunga con optional quali il volante in pelle (100 euro), colori di interni diversi dallo standard (Black, Blue, Red), vernice metallizzata (400 euro), Rosso Passion (500) e cerchi in lega.
Si arriva così alla versione Energy da 70 cv (12.500 euro con tetto chiuso) che noi abbiamo testato in versione «Openair» (13.500 euro) che come top di gamma vanta l’allestimento di serie più completo che, oltre a quanto già proprio della Wave, comprende i cerchi da 15″ Exception, i fendinebbia, il cruise control, lo Storage Pack ed il Safety Pack; questi contenuti possono essere ulteriormente arricchiti con gli optional disponibili quali gli stessi colori speciali della Live, i sensori di parcheggio (100 euro) ed un pacchetto comprendente fra gli altri il navigatore satellitare e la retrocamera (1.000 euro) e se si vuole ancora più brio ci si può orientare sulla Sport da 90 cv (14.750 euro).
Interni
Plancia fuori ordinanza, curiosa, simpatica nel design e ben consultabile; in più gli interni si possono personalizzare con la scelta dei colori ed il loro abbinamento mentre sotto il profilo delle dotazioni si notano particolari provenienti da modelli Renault appartenenti a segmenti superiori: uno per tutti il sistema multimediale e di navigazione R-Link su base Android proposto in alternativa alla funzione R-Go che è in grado di accoppiare il sistema audio «standard» della vettura al proprio smartphone per attivare così funzioni multimediali e di navigazione più che valide.
Come accennato in apertura, se si guarda alle dimensioni esterne, l’abitacolo della nuova Twingo si rivela molto spazioso per 4 persone e poiché in questo caso la quadratura del cerchio risulta impossibile, ecco che il necessario compromesso è rappresentato dalla scarsa capienza del bagagliaio (circa 190 litri) che è comunque più che sufficiente per le esigenze cittadine anche straordinarie: abbattendo gli schienali dei sedili posteriori e reclinando in avanti il sedile del passeggero ecco a disposizione uno spazio lungo più di due metri.
Non è difficile, neppure a conducenti molto alti, trovare la giusta posizione di guida; la visibilità anteriore e laterale è buona grazie anche alla seduta rialzata mentre la visibilità posteriore in manovra può essere ostacolata dall’ampiezza del montante posteriore ma, fortunatamente, fra gli optional possiamo trovare il kit di sensori di parcheggio.
Altre piccole pecche sono la mancanza di un appiglio per il passeggero che – ci è capitato su strade ricche di curve – va istintivamente a cercarlo sopra al montante della portiera sinistra; altra assenza notata è quella del contagiri mentre non ci è decisamente piaciuta la soluzione del «borsello» su misura completamente estraibile alloggiato nel vano portaoggetti di fronte alle ginocchia del passeggero, una soluzione che non contribuisce all’immagine di un’auto che vorrebbe e potrebbe, soprattutto nelle versioni più ricche ed open air, essere trendy.
Migliore, più rifinito ed elegante sarebbe stato il classico sportello abbattibile oppure a saracinesca e questa soluzione che dà tanto idea di «provvisorietà» stride con la buona qualità media dei materiali e con la cura degli assemblaggi.
Meccanica
Curiosamente, in un’auto per la cui realizzazione le economie di scala dovrebbero farla da padrone, i due tricilindrici Euro6 benzina che equipaggiano la nuova Twingo sono di cilindrata simile ma differente: l’aspirato da 71 cv a 6.000 giri/min. e 91 Nm di coppia è da 999 cc mentre il turbo da 90 cv a 5.500 giri/min e 135 Nm di coppia è un 898 cc.
Quanto alle prestazioni la Casa dichiara per il 71 cv una velocità massima di 151 km/h ed l’accelerazione 0-100 km/h di 14,5 secondi con un consumo di 4,5 litri/100 km mentre il turbo da 90 cavalli può raggiungere i 165 km/h con uno scatto sullo 0-100 km/h da 10,8 secondi mentre i valori relativi al consumo sono migliori che nell’aspirato: 4,3 l/100 km con un valore di emissione di CO2 pari a 99 g/km complice anche il peso contenuto in 943 kg.
Il cambio è a cinque marce su entrambe le versioni ma chi non ama il pedale della frizione dovrà pazientare sino a fine anno; per allora la nuova Twingo dovrebbe essere dotata del nuovo cambio automatico a doppia frizione già debuttato sulle Smart.
Su strada
Lo stile di guida della precedente Twingo a trazione anteriore appartiene al passato: qui il motore posteriore offre sensazioni nuove e probabilmente più appaganti tanto che un passeggero, abituato a vetture ben più performanti, alla fine di un tratto misto percorso in allegria ha detto solo tre parole “è un go-kart”, e sì che stavamo testando la versione meno potente e questo ci porta a parlare di un motore – il 71 cv – che si rivela, soprattutto con 4 persone a bordo, un po’ pigro ai bassi regimi per iniziare simpaticamente a frullare (l’utilizzo del verbo non è casuale) non appena entra in coppia e sino al momento di cambiare marcia. Quindi nel traffico cittadino – se si vuole sfruttare le caratteristiche di sterzo e la maneggevolezza dell’auto – bisogna insistere sulle marce basse mentre nella marcia extra-urbana su strade provinciali ricche di curve medio-veloci, si può tenere una buona media con poco gas. Un po’ più di «pepe» lo si troverà invece nella turbo da 90 cv alla quale si dovranno rivolgere quanti desiderano, anche in un’auto dalle caratteristiche tipicamente cittadine, una personalità più marcata: i 71 cavalli del «mille» sono stati infatti pensati per esigenze che guardano più che allo spunto all’equilibrio e questa è la migliore qualità di questa piccola francesina.
La sicurezza offerta dalla vettura è elevatissima: quello che non si può chiedere a Twingo, però, è la prestazione di una sportiva nelle curve. Nel misto l’architettura tecnica, infatti, per forza di cose rende la vettura leggermente sottosterzante quando le curve diventano molto strette e continue e si pretende di essere molto allegri.
In conclusione
La nuova Renault Twingo non solleverà dibattiti in tema di estetica come potrebbe far fare la sua cugina Forfour: il corpo vettura non proviene da voli pindarici ma ciò che perde in estetica rispetto al passato lo guadagna in praticità, comfort e fruibilità per non parlare della rivoluzione sottopelle derivante dal passaggio dal tutto avanti al tutto dietro e del grado di sofisticazione dei suoi nuovi propulsori; quando poi arriverà il cambio automatico sarà un’arma contro la quale le concorrenti cittadine si dovranno scontrare duramente anche sotto il profilo del prezzo che le campagne promozionali non potranno che rendere ancora più appetibile: ad esempio la Live da € 11.550 viene proposta dalla rete ufficiale ad € 8.950 a condizioni che vanno direttamente accertate in Concessionaria.
[ Giovanni Notaro ]