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BMW X6 30d e M50d, disinvoltamente agili

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Dopo il debutto all’ultimo Salone di Parigi, e la settimana scorsa all’Auto  Show di Los Angeles, stanno per iniziare le consegne dei primi esemplari della seconda generazione dello Sport Activity Coupé della Casa bavarese

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Limestre (Pistoia) – Dopo i successi di mercato del SUV (Sport Utility Vehicle) «X5», presentato per la prima volta nel 1999, con lo spirito innovativo che da sempre contraddistingue la casa di Monaco di Baviera, nel 2008, al Salone di Detroit, fu la volta del primo SAC (Sport Activity Coupé) «X6», entrambi prodotti nello stabilimento USA di Spartanburg nel Sud Carolina. I due modelli si differenziano soprattutto per il tipo di carrozzeria, mentre il punto di forza, e di sicurezza, rimangono le quattro ruote motrici, identificate con una «X», come su tutti i modelli a trazione integrale del Marchio sin dal 1980.   

BMW X6: veloce, sicuro e affascinante

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In questo primo contatto con l’X6 model year 2015 è evidente il sostanziale aggiornamento, sia nella meccanica che nella carrozzeria, che mantiene comunque il DNA originario del modello. Nessun stravolgimento dunque in questa seconda generazione, ma una rivisitazione del modello precedente in modo da offrire maggiori prestazioni e migliore comfort in una vettura che fin dal suo debutto ha stupito per le sue caratteristiche. Fondamentalmente sono 3 le finiture disponibili: Base, Extravagance e MSport da abbinare alle varie motorizzazioni.

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Nonostante le sue dimensioni di quasi 5 metri di lunghezza, 2 metri di larghezza e oltre 2 tonnellate di peso, la X6 si dimostra molto agile e dinamica, qualità apprezzabili soprattutto su un percorso sinuoso, dove la trazione integrale e l’elettronica consentono performance che nulla hanno da invidiare a una vettura sportiva.

04_xDrive

La tecnica

La trazione integrale intelligente xDrive distribuisce la coppia motrice tra l’asse anteriore e posteriore in modo variabile al fine di garantire una trazione ottimale in ogni situazione di fondo stradale. Logicamente questo sistema viene gestito dall’elettronica che, attraverso il Dynamic Performance Control, consente di ripartire la coppia motrice anche tra le ruote destre e sinistre. Non un differenziale autobloccante, ma una vera distribuzione ottimale della motricità sia in fase di accelerazione che di rilascio, indipendentemente dal tipo di fondo stradale. Per comprendere meglio questa modalità, è possibile visualizzare sullo schermo multifunzione al centro della plancia la ripartizione istantanea della coppia motrice sulle quattro ruote.

05_Dynamic Performance Control

Tra gli equipaggiamenti di serie anche il Dynamic Stability Control ulteriormente perfezionato rispetto al modello precedente. Questa funzione consente al guidatore di selezionare fra 3 diverse modalità: DSC on, DSC off oppure MDM (M Dynamic Mode).

La modalità DSC on compensa eventuali errori da parte del guidatore e garantisce la stabilità della vettura sia in curva che in rettilineo, compensando attraverso un automatico intervento dei freni sulle quattro ruote in modo indipendente, i fenomeni di sovrasterzo o sottosterzo.

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Nella modalità DSC off la soglia di sensibilità del sistema viene elevata ed è possibile esaltare al massimo le proprie capacità di guida e fare anche qualche «scodata», ma è ovvio che questa modalità deve essere inserita solo da guidatori esperti e solo in pista, o quantomeno dove eventuali errori di valutazione non possano recare danno agli altri.

La modalità MDM è probabilmente quella ottimale perché consente di avere una guida dinamica, ma con la certezza psicologica che il sistema interviene se si esagera troppo…

Questa dinamicità di guida viene ulteriormente apprezzata nella versione M50d dove la cinematica delle sospensioni è stata modificata con un doppio snodo sull’asse anteriore e un braccio trasversale superiore posteriore modificato per aumentare la campanatura (angolo di Camber negativo) delle ruote posteriori per aumentare la potenzialità delle forze laterali.

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Le versioni «M» hanno anche le molle più rigide, un assetto ribassato di 10 mm e, di serie, dispongono di una barra stabilizzatrice posteriore attiva Dynamic Drive, per ridurre sensibilmente il coricamento della vettura in curva, e di un ammortizzatore pneumatico per mantenere costante il livello della vettura; ma soprattutto hanno il Dynamic Damper Control, un sistema di sospensioni elettroniche regolabili dal posto di guida in 3 modalità: Comfort, Sport e Sport+.

Tutti i plus che troviamo di serie sulla M50d è possibile averli anche sulle altre versioni con il «pack Msport» che costa circa 12.000 euro rispetto alla versione Base di riferimento.

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Di serie la X6 30d è dotata di pneumatici 255/50R19, mentre nella X6 M50d le misure sono differenziate tra l’asse anteriore e posteriore, rispettivamente 255/50R19 e 285/45R19. Come optional si possono ottenere anche cerchi da 20”, con pneumatici 275/40R e 315/35R, o da 21”, con pneumatici 285/35R e 325/30R. È doveroso ricordare che solo gli pneumatici di serie da 19” sono di tipo RSC (RunFlat System Component), pertanto, come nella X5 anche la X6 può avere il ruotino di scorta come optional a 170 euro.

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I motori

I numeri che identificano le varie versioni della X6 (30d, 40d e M50d) servono solo ad indicare il modello e non la cilindrata, poiché tutte adottano lo stesso motore Diesel, con tecnologia Blue Performance SCR, 6 cilindri in linea da 3 litri, esattamente 2.993 cc.

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La differenza sta nella tecnologia applicata che fa variare la potenza erogata, le prestazioni ed i consumi (vedi tabella).

Per quanto riguarda le motorizzazioni diesel, in questa prima fase di commercializzazione sono disponibili solo la 30d e la M50d. La 40d arriverà a primavera 2015.

Nella gamma dei motori a benzina troviamo i V8 da 4.395 cc delle 50i (450 cv) e X6M (575 cv) e il 6 cilindri 3 litri da 306 cavalli della 35i. 

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La linea

Gli stilemi tipici che fin dal suo debutto nel 2008 identificano l’X6, si ritrovano anche in questa seconda serie MY 2015. Nella vista laterale spicca la doppia nervatura che, come un’onda dinamica, segna la fiancata per rimarcare l’aspetto muscoloso. La prima parte dal passaruota anteriore per esaurirsi in corrispondenza della maniglia della porta posteriore. L’altra segue l’andamento curvilineo del passaruota posteriore, per finire all’altezza dei gruppi ottici posteriori. La parte anteriore, ovvero la calandra, si presenta con altri interessanti aggiornamenti, anche se leggermente diversi tra la 30d e la M50d.

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I gruppi ottici adattivi Led (biXeno sulla Base) sono di dimensioni più allungate e vanno a toccare il doppio rene della mascherina in modo da offrire una continuità estetica. Al fine di ottimizzare le caratteristiche aerodinamiche, nella parte inferiore sono stati inserite delle prese d’aria Air Curtain che hanno il compito di raffreddamento dei freni e sulle fiancate sono stati creati degli estrattori Air Breather con il compito di ridurre i vortici d’aria nei passaruota.

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La possibilità di guidare la X6 anche fuori dall’asfalto è avvalorata dalle presenza dello scudo inferiore di protezione anteriore e posteriore colore argento pastello, dall’altezza minima da terra di 212 mm, dagli sbalzi anteriore e posteriore particolarmente corti, rispettivamente di 25° e 22,5°, nonché dalla possibilità di guado di 500 mm.

I colori disponibili sono 2 pastello e 9 metallizzati (optional 1.180 euro), tra i quali i nuovi Sparkling Storm e Flamencorot ad effetto brillante.

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Interni

L’abitabilità e le rifiniture sono quelle di auto di lusso. Materiali pregiati come pelle Dakota e Alcantara® rivestono i sedili anteriori riscaldabili, di forma sportiva e a regolazione elettrica, di serie, nella M50d, quelli posteriori sono considerati come 2 posti e mezzo.

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17Al centro della plancia lo schermo a colori multi funzione da 10,2” che include, di serie, il sistema di navigazione Connected Pro e sulle cui funzionalità, comprese le varie regolazioni del Dynamic Stability Control, del Dynamic Damper Control e dell’impianto multimediale, è possibile intervenire attraverso un pomello situato sul tunnel centrale alla base della leva del cambio Steptronic, selezionabile anche con i paddles posizionati al volante.

Sotto lo schermo multifunzione il pulsante degli indicatori di emergenza (blinker), il pulsante retro illuminato per attivare (verde) o disattivare (rosso) alcune funzionalità dei controlli dinamici alla guida.

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Sulla M50d e sugli altri modelli con il pacchetto «MSport», tra gli altri plus inclusi troviamo l’impianto HiFi Harman Kardon e la telecamera posteriore con le linee guide proiettate sul display interno. Come optional il Panorama Wiew per una visualizzazione a 360°.

Nonostante la linea da coupé, il vano bagagli, anche con apertura touchless (optional Comfort Access a 1.000 euro), è molto capiente, 580 litri, ed abbattendo gli schienali posteriori nelle variabili 40/20/40 si può disporre fino a 1.525 litri di volume.

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Conclusioni

Muso lungo, abitacolo arretrato, parafanghi muscolosi e sbalzi corti sono criteri estetici sinonimo di potenza e aggressività. Se poi aggiungiamo un motore da 381 cavalli (M50d), la trazione integrale xDrive, una elettronica ineccepibile e una posizione di guida rialzata tipica di un SUV, è facile capire che ci sono tutti gli ingredienti per offrire un piacere di guida sempre ai massimi livelli e una sensazione di quasi onnipotenza.

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Questo in sintesi è il nuovo sport activity coupé di BMW. Certo a qualcuno potrà non piacere un coupé così imponente, però quando lo vedi arrivare nello specchio retrovisore viene istintivo lasciargli strada e poi, visto da dietro con quella coda larga e massiccia ulteriormente marcata dalle grosse «ciabatte» 315/35R20 o addirittura 325/30R21, è inevitabile dire: «Wow». Se queste sono le sensazioni di chi sta fuori, per chi sta al volante l’emozione di poter gestire tanta imponenza e potenza come fosse una utilitaria.

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Gran parte del merito va all’elettronica che con la possibilità di regolare il Dynamic Damper Control e il Dynamic Stability Control offre una stabilità e un comfort personalizzato per ogni guidatore. Se poi si vuole una elettronica ancora più presente si può richiedere come optional l’Assetto Adattivo Dynamic o Professional che include il Dynamic Performance Control per una dinamica di guida ancora più affascinante.

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23Chi usa la X6 prevalentemente in autostrada può richiedere l’optional Driving Assistant Plus che consente di mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che precede fino ad una velocità di 210 km/h decelerando o frenando in caso di non intervento da parte del guidatore. Inoltre, fino ad una velocità di 60 km/h mantiene anche la corsia di marcia e interviene automaticamente sulla direzionalità a condizione che il guidatore abbia almeno una mano sul volante. Sul tunnel centrale sono stati disposti alcuni pulsanti di intervento rapido, tra questi quelli per regolare l’assetto (Sport/Comfort) e sulla destra il pomello per interagire con il Menù del computer di bordo e col navigatore. Al centro la leva del cambio Steptronic a 8 rapporti (manuale o sequenziale) con i paddles al volante, meglio se fossero un po’ più lunghi nella parte superiore.

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I prezzi

I modelli presi in considerazione in questo primo contatto sono la X6 xDrive 30d e la X6 M50d. La «30d» si può avere: nella versione Base a 70.890 euro; Extravagance a 80.510 euro, che comprende tra l’altro i cerchi in lega da 20”, le sospensioni adattive Comfort con il Dynamic Damper Control, la telecamera posteriore e i fari adattivi Led; MSport a 82.990 euro con un specifico pacchetto che comprende le sospensioni adattive con taratura «M», i sedili sportivi in pelle e Alcantara® a regolazione elettrica, il volante sportivo e il pacchetto aerodinamico «M». La X6 M50d è già full optional ed è offerta a 98.950 euro.

La «40d», che arriverà a primavera 2015, costerà nei tre allestimenti rispettivamente 74.840 euro, 84.460 euro e 86.949 euro. 

Paolo Pauletta  

 

 

11_Scheda Tecnica