Federico Salerno, titolare dell’officina «Euro Sistem» di Tivoli, è il proprietario di questo splendido Pajero realizzato con cura ed attenzione senza lasciare nulla al caso. Grazie anche alla supervisione dell’amico M.O.H. Amed, che si è occupato del reparto carrozzeria, è stato creato un mezzo unico, dalle performance straordinarie
Guardando da fuori questo 4×4 saltano subito all’occhio le dimensioni importanti delle ruote, delle BF Goodrich MudTerrain KM 2 di misura 33/12,50/R15 calzate su cerchi in acciaio con ET -44 che evitano l’utilizzo dei distanziali. Il frontale è decisamente ben realizzato, sia per la sua eleganza, sia per la sensazione di robustezza che trasmette.
Motore
Uno snorkel della Safari, in tinta con la carrozzeria, garantisce inoltre la massima protezione del motore in caso di guadi profondi o tratti particolarmente polverosi.
Sospensioni e Trasmissione
Per riuscire a montare pneumatici da 33 pollici sul Pajero V20, che presenta uno schema di sospensioni indipendenti all’anteriore, sono stati sperimentati e poi applicati diversi stratagemmi. L’assetto è stato rialzato con molle di derivazione Patrol GR Y61 da +6 cm al posteriore, mentre gli ammortizzatori sono ancora quelli originali.
Le barre di torsione originali hanno lasciato spazio ad elementi rinforzati della Desert Fox. È stato applicato un body lift da 5 cm in teflon e gomma per alzare ulteriormente la scocca ed evitare interferenze. Rinforzi sono presenti anche sui bracci delle sospensioni anteriori (sia superiori che inferiori) e sui supporti dei puntoni trattati con l’adipol, un materiale altamente resistente. Non mancano le super ridotte e per avere più mobilità in fuoristrada, la barra antirollio posteriore è stata rimossa. Altra interessante modifica è il pitman arm completamente ricostruito, che adesso ha dimensioni tre volte maggiori dell’originale, e boccole in bronzo. Un’operazione che si è resa necessaria viste le continue rotture dovute agli pneumatici sovradimensionati.
Il test in off-road
Il test di questo particolare Pajero si è svolto su di una pista privata nei dintorni di Roma dopo una settimana di abbondanti piogge. Il terreno si presentava quindi perfetto per la prova, scivoloso e ricco di zone fangose.
Siamo rimasti impressionati dalla capacità del mezzo di superare buche e zone sconnesse con estrema facilità, merito soprattutto dei generosi pneumatici, ma anche del motore la cui potenza esagerata non fa mai mancare la coppia in basso, che è quel che serve nel fuoristrada.
Nonostante l’assetto con ammortizzatori di serie la Pajero ha un’ottima mobilità e riesce a copiare al meglio le sconnessioni del terreno che vengono superate con tutta calma grazie ai nuovi rapporti ridotti.
Infine vogliamo parlare di un aspetto che ci ha colpito parecchio, frutto dell’attenzione e della passione del proprietario: l’estetica.
Al contrario di molti altri 4×4, dove nelle elaborazioni si bada solo al sodo tralasciando questo particolare, qui abbiamo notato che dopo tutte le fatiche e le nottate passate in officina, Federico ha dedicato molta cura alle finiture esterne e alla colorazione con tratti molto piacevoli all’occhio.
Lorenzo Gentile