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Mercedes Classe A180 BlueEFFICIENCY. Prova su strada

Abbiamo testato la versione benzina da 122 cv della compatta tedesca. È brillante e parsimoniosa nei consumi e vanta un ottimo rapporto qualità/prezzo 

La Classe A racconta la nuova storia della casa di Stoccarda. Quella, per intenderci, capace di offrire prodotti freschi e dinamici ricchi di optional ad un prezzo d’attacco competitivo. Una novità rispetto al passato, quando proponeva berline lussuose con allestimenti ridotti all’osso ed a prezzi decisamente “spinti”.

Certo, ridurre le considerazioni sulla A180 Executive da noi provata ad una mera questione economica è certamente limitativo, perché di frecce al suo arco questa due volumi ne ha molte. Ma l’aspetto che ci ha (favorevolmente) sorpresi è proprio il suo “value for money” ossia quell’insieme di fattori – oggettivi e non – che suggeriscono la caratura di una vettura, al di là del suo prezzo di listino.

Esterni

Partiamo dalla linea, sulla quale ci siamo già espressi in maniera favorevole in occasione della presentazione ufficiale di un anno fa. Muso lungo, linea di cintura alta e lunotto piccolo, sono elementi caratterizzanti che ne fanno probabilmente la più sportiva delle “compatte premium”. Il frontale è la parte che definisce maggiormente la vettura, con l’ampia calandra a due listelli e la grande Stella al centro, mentre il posteriore è più discreto, con i due grandi gruppi ottici e lo spoilerino appena accennato sopra al lunotto. La nostra A180 BlueEFFICIENCY monta cerchi in lega da 16 pollici, ma volendo si può arrivare fino ai 18 della versione Premium, che comprende anche il kit estetico AMG.

Interni

Dicevamo del “value for money”. Ebbene, non appena si accede all’interno, ci si sente a bordo di una “vera” Mercedes, perché (quasi) ogni elemento della nuova Classe A, deriva – o prende ispirazione – da uno analogo presente sulle sorelle più costose. Il volante multifunzione, ad esempio, è quello della SLK, così come assai simili sono i sedili dal profilo sportivo, mentre il quadro strumenti e i comandi sul tunnel sono quelli di una Classe C. E poi ci sono le bocchette d’areazione cromate, un raffinato omaggio a sua maestà l’SLS. Se proprio c’è da fare un appunto, avremmo preferito un display principale con una cornice più sottile e magari meglio integrato con la plancia, ma l’effetto tablet raccoglierà di sicuro larghi consensi, soprattutto tra i più giovani. L’abitabilità è ottima davanti e buona dietro, dove chi supera il metro e ottanta ha poco spazio per la testa, ma è pur vero che le sue concorrenti dirette non fanno di meglio; discorso analogo per il bagagliaio, con una capacità di carico di 341 litri, espandibili fino a 1.157.

Equipaggiamenti

Abituati a provare vetture “farcite” di optional, sulle prime non pensavamo che questa A180 Executive fosse la versione base, quella che pubblicizzano al prezzo d’attacco di 23.320 euro. A trarci in inganno i dettagli stilistici di cui sopra e la presenza di dispositivi come l’Attention Assist che valuta il livello di attenzione del conducente riconoscendo i segnali di stanchezza e il Collision Prevention Assist che avvisa il guidatore con un segnale ottico e acustico quando la distanza dal veicolo che ci precede è inferiore al limite di sicurezza. Di serie c’è anche l’Audio 5 con interfaccia USB, ma con soli 1.114 euro in più si può ordinare il pack Connect completo di navigatore satellitare Becker MAP Pilot, Tempomat (cruise control) e telecamera posteriore. 

Su strada 

Altro fattore sorpresa di questa A180 è il motore. Non il classico turbodiesel che ci si aspetta di trovare su un’auto di questa classe, ma un benzina 1.600 da 122 cv e 200 Nm di coppia dalla doppia personalità: è tranquillo e fluido fino a 2.600-2.700 giri, oltre i quali diventa brioso e scattante, il tutto accompagnato da un sound progettato per piacere agli appassionati. Le prestazioni confermano le sensazioni: velocità massima 202 km/h, 0-100 km/h in 9,2 secondi, il tutto con un consumo di 5,5 litri per 100 km ed emissioni di CO2 pari a 128 g/km. Niente male, per essere una entry level.

E anzi col passare dei chilometri questa Classe A, col suo telaio rigido, lo sterzo preciso e i freni sempre pronti, si lascia guidare con vero piacere e ti invoglia ad andare forte. Magari il cambio meccanico non sarà tra i più sportivi, ma al posto di questo, comunque, buon manuale a 6 rapporti si può optare (previo esborso di 2.216 euro) per l’ottimo 7G-DCT a doppia frizione.

A conti fatti, dunque, è questa la motorizzazione più conveniente della gamma Classe A, visto che per una A180 CDI (peraltro meno potente) servono 1.110 euro in più, mentre per la A200 CDI quasi 4mila. Con questa, invece, sono sufficienti 23.320 euro e meno di 25mila per avere anche navigatore, telecamera, cruise e cerchi in lega. Quasi un affare, per un’auto con la stella a tre punte.

Valerio Maura

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