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Toyota Yaris: long test drive

Abbiamo provato la versione da 99 cv della piccola giapponese: è pratica, ben assemblata e si guida con piacere. Non ha il brio della HSD ma costa 2.350 euro in meno

 

Che l’immagine di Toyota sia ormai indissolubilmente legata alla propulsione ibrida è un dato di fatto. Ma la Casa giapponese è famosa anche per altri aspetti, primo fra tutti la qualità costruttiva. E guidando per qualche settimana la Yaris, ritornano ben presto in mente i valori tradizionali del marchio, quelli che l’hanno reso il migliore in fatto di qualità percepita dai consumatori (classifica BrandZ Top 100).

Si difende bene

L’esemplare in prova, dunque, non è la versione HSD testata un anno fa, bensì il benzina 1.3 Dual VVT-i da 99 cv e 125 Nm di coppia a 4.000 giri. A differenza delle ultime tendenze in fatto di downsizing e ampio utilizzo dei turbocompressori, quest’unità rimane fedele alla filosofia progettuale Toyota: niente sovralimentazione infatti, ma un bell’aspirato fluido e progressivo. Concede poco alla sportività e manca di mordente in ripresa, ma le prestazioni che ne derivano sono di tutto rispetto, come testimoniano i 175 km/h di velocità massima e gli 11,7 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h, con un consumo combinato di 4,7 litri per 100 km ed emissioni pari a 123 g/km di CO2. Numeri di tutto rispetto, che dimostrano un’efficienza complessiva testimoniata dall’eccellente coefficiente di penetrazione aerodinamica di appena 0,28.

Ha anche la telecamera

Alla guida si rivela maneggevole e sicura, è morbida ai comandi e aiuta il guidatore con piccole accortezze come la telecamera posteriore che trasmette le immagini in retromarcia tramite il display sulla consolle centrale. Buona la tenuta, con un moderato rollio nelle curve più veloci, pronti i freni e morbido lo sterzo. Peccato solo per il raggio di sterzata sorprendentemente ampio, che costringe il più delle volte a compiere una manovra in più per uscire da un parcheggio o effettuare un’inversione di marcia.

Spaziosa eppur compatta

Ma la Yaris si fa perdonare con un sistema di infotainment di alto livello, sviluppato insieme ad Harman e denominato “Touch” dispone di schermo da 6,1 pollici a sfioramento che funge da computer di bordo, impianto audio, navigatore e collegamento a Google Global Search e Facebook. A dispetto di dimensioni esterne tra le più contenute della categoria – è lunga 388 cm laddove molte sue concorrenti superano quota 4 metri – la Yaris offre spazio in quantità anche a chi siede dietro, con il “tocco di classe” rappresentato dalla possibilità di regolare il divano posteriore.  Curato il vano di carico, dotato di un pratico doppio fondo e stimato di una capacità che varia da 286 a 768 litri abbattendo gli schienali posteriori.

Normale o Hybrid?

Veniamo ora ai prezzi, il listino della Yaris parte dagli 11.650 euro della mille in allestimento base, per arrivare ai 20.050 della HSD Style, mentre la 1.3 Dual VVT-i da noi provata in versione Lounge è commercializzata a 15.800 euro e ha di serie il clima automatico bi-zona, i fendinebbia e il sistema multimediale touch con retrocamera. La differenza con la più sofisticata ed ecologica Yaris HSD Hybrid (a parità di allestimento) è di 2.350 euro, ma quest’ultima ha di serie il cambio automatico CVT, offerto come optional a 1.200 euro sulla 1.3. Il nostro consiglio è di prendere la Hybrid, specie se non potete fare a meno dell’automatico, in caso contrario si può tranquillamente ripiegare sulla 1.3 risparmiando non poco sul prezzo d’acquisto.

Valerio Maura


 

 

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